I negoziati tra Ps e Europe Ecologie per il secondo turno hanno toccato anche il tema della « vacca sacra» della sinistra tradizionale e della destra francese: il nucleare. La capolista verde nella Provenza-Alpi-Costa Azzurra (Paca Laurence Vichnievsky, che ha ottenuto il 10,92% dei voti, ieri ha detto che i nergoziati con i socialisti procedono bene e secondo Vichnievsky Europe Ecologie avrebbe ottenuto «Che non ci siano più nuove sovvenzioni del Consiglio regionale al progetto Iter (programma di ricerca sulla fusione termonucleare). Ho anche ricevuto l'assicurazione che un finanziamento verrà dedicato all'avvio di un programma per l'isolamento termico degli edifici di prima del 1975», una delle richieste contenute nel programma ecologista. Un altro punto di discussione per il futuro governo della Paca è quello dei finanziamenti accordati dalla regione al trasporto su strada. Oggi il presidente socialista della regione, Michel Vauzelle, ha annunciato la firma dell'accordo con Euroope Ecologie.Il nucleare è un ostacolo per le trattative a sinistra anche in Borgogna, dove esiste il polo nucleare e in Basse-Normandie dove è in costruzione il reattore Epr. Il capolista del centro-destra in Basse-Normandie, Jean-François Le Grand, punta proprio su queste divisioni per cercare di scompaginare l'elettorato di sinistra, ma l'arrivo di Europe Ecologie in tutti i governi regionali è visto dall'industria nucleare francese come una delle cose peggiori che potessero capitare.
Si annunciano tempi duri per il "rinascimento" nucleare che partendo dalla Francia doveva estendersi all'Italia ed al mondo. L'obiettivo più impellente per la sinistra è però quello di evitare i «triangulaires», cioè la presentazioni di liste di Europe Ecologie accanto a quelle del Ps e della Destra in Bretagna, Limousin e Nord-Pas-de-Calais, dove i candidati socialisti non sono ben visti dagli ambientalisti e viceversa. L'accordo è già saltato in Bretagna, dove il presidente socialista uscente, Jean-Yves Le Drian, si è rifiutato di discutere con la lista di Europe Ecologie. Un altro punto di confronto duro è quello della Languedoc-Roussillon dove i socialisti hanno già detto che voteranno per il presidente uscente, il loro dissidente Georges Frêche noto per le sue sparate populiste ed antiambientaliste, mentre il sindaco verde di Bègles, ha chiesto agli elettori di non votarlo: «In Languedoc-Roussillon non c'è una lista di sinistra, c'è una lista Frêche e la destra». I socialisti hanno già annunciato «Un accordo nazionale», ma il numero due dei verdi, Jean-Vincent Placé, stamattina invitava ancora a moderare gli entusiasmi: «Attualmente, mentre parliamo, c'è una volontà comune di un accordo in tutte le regioni con il principio della proporzionale (25% dei seggi ad Europe Ecologie, ndr) e degli avanzamenti sulla governabilità. Ma come possiamo parlare di accordo nazionale mentre in delle regioni come l'Ile-de-Franc si discute ancora?».
Comunque anche gli ecologisti parlano di «piccoli incidenti comprensibili dopo lunghe ore faticose».Secondo i verdi il PS nazionale non vuole essere al traino dei presidenti delle regioni che hanno già annunciato accordi locali come in Alsazia, Lorena, Paca, Poitou-Charentes, Midi-Pyrénées. Con gli accordi Europe Ecologie dovrebbe passare da 168 a 270 consiglieri regionali.Il vero leader di Europe Ecologie, Daniel Cohn-Bendit, ha detto a Canal+ che la costituzione di liste unitarie con il Ps al secondo turno si basa «Sul mutuo rispetto gli uni degli altri. Quando si è fatto il 30%, non si ha il 50%. Non ci sarà maggioranza se non ci sarà l'unione al secondo giro, e perché ci sia l'unione occorre il mutuo rispetto l'uno degli altri. Non ci saranno "triangulaire" con i verdi».
da Greenreport ( Umberto Mazzantini )
da Greenreport ( Umberto Mazzantini )
Sarà molto interessante vedere il tipo di accordi realizzati ed il risultato al ballottaggio.
RispondiEliminaper evitare il doppio errore in Italia. o l'estremismo inconcludente o l'allineamento altrettanto inconcludente