In Francia si prepara una ribellione contro le banche. Le regioni che,dopo le elezioni regionali di marzo, saranno eventualmente guidate da Europe Ecologie, non faranno più ricorso ai servizi finanziari degli istituti di credito che hanno filiali nei paradisi fiscali. E, tra queste, ci sono ovviamente anche le quattro banche quotate alla Borsa di Parigi.
Ad affermarlo è stata Cécile Duflot, responsabile dei Verdi francesi, in una conferenza stampa tenuta simbolicamente di fronte alla sede di BNP Paribas, nella capitale transalpina. La clamorosa presa di posizione arriva a sei giorni dalle prossime elezioni regionali, come gesto per dimostrare che anche gli enti locali possono lottare contro i colossi finanziari che eludono il fisco. Insieme alla deputata Eva Joly - riferisce l’agenzia Reuters - la Duflot ha denunciato i prestiti contratti dal presidente socialista (uscente) della regione dell’Ile-de-France, il socialista Jean-Paul Huchon, attraverso il primo istituto di credito francese, che ha 250 filiali nei paradisi fiscali. “Tutti i presidenti delle regioni dovrebbero insistere su questo punto, orientandosi verso banche più etiche e verso una finanza pulita».
La dirigente dei Verdi ha spiegato che le regioni governate da Europe Ecologie si rivolgeranno alla Banque Postale o al Crédit Coopératif.
Secondo i dati riportati da Pierre Larrouturou, capolista della coalizione ecologista nell’Hauts de Seine, nei conti dell’Ile-de-France sono presenti 987 milioni di euro di prestiti, di cui 800 erogati da BNP Paribas.
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