27 marzo 2010

L’olio di palma distrugge le foreste indonesiane

Oranghi contro benzina "verde": Greenpeace nel porto di Genova

All'ingresso del porto di Genova, tre gommoni di Greenpeace hanno affiancato la nave Bunga Melati, che trasportava un carico di biodiesel fabbricato con l'olio di palma. L'estensione delle piantagioni di palma da olio è uno dei principali fattori della distruzione delle foreste torbiere indonesiane. Il carico di biodiesel appartiene alla multinazionale Wilmar ed è destinato all’azienda italiana produttrice di biodiesel Oxem s.p.a. La Wilmar è il principale produttore di biodiesel. Un ristretto gruppo di imprese – tra cui Wilmar - controlla il mercato globale dell’olio di palma, materia prima per la produzione di beni di consumo - saponi, cioccolata, carta e persino biodiesel – e sta distruggendo le ultime foreste torbiere indonesiane, decimando gli ultimi oranghi e intossicando il clima del pianeta.Travestiti da oranghi, gli attivisti hanno fissato con dei magneti sulla fiancata della nave uno striscione con la scritta:"Taglia la CO2, non le foreste".

Numerosi rapporti di Greenpeace e Friends of the Earth hanno denunciato gli impatti devastanti delle concessioni irregolari della Wilmar su aree di foresta pluviale e segnalato le sue irresponsabili pratiche incendiarie."Bruciare le foreste per produrre la cosiddetta "benzina verde" non può essere la soluzione per combattere i cambiamenti climatici. Ad accelerare questo processo, anche la legge europea che prevede, entro il 2020, la sostituzione del 10% del totale dei consumi di carburante con biodiesel" sostiene il comunicato di Greenpeace.Le associazioni ambientaliste richiedono un'immediata moratoria sulla conversione delle foreste torbiere in piantagioni industriali di palma da olio…

Nestlé, gli oranghi e le foreste

Un centinaio di attivisti di Greenpeace travestiti da oranghi, hanno invaso uffici e stabilimenti di Nestlé in Inghilterra, Germania e Olanda chiedendo alla multinazionale di non utilizzare olio di palma proveniente dalla distruzione della foresta indonesiana.Secondo l'associazione ambientalista, in prodotti come Kit Kat, la Nestlé utilizza olio di palma proveniente dalla distruzione delle foreste torbiere indonesiane, contribuendo, all'estinzione degli ultimi oranghi e ai cambiamenti climatici. Nel suo rapporto Caught Red-Handed: How Nestlé’s Use of Palm Oil is Having a Devastating Impact on Rainforest, the Climate and Orang-utans, Greenpeace presenta le prove dei rapporti commerciali che Nestlè intrattiene con aziende come Sinar Mas. Sinar Mas è il più grande produttore di olio di palma in Indonesia e continua a espandere le proprie piantagioni su foreste torbiere, importantissimi depositi di carbonio per la stabilizzazione del clima e habitat di importanza critica per la salvaguardia degli oranghi in estinzione..Nestlé, la più grande multinazionale per la produzione di cibo e bibite, è fortemente dipendente dall'olio di palma indonesiano e soltanto negli ultimi tre anni i suoi consumi sono raddoppiati: ogni anno utilizza più di 320.000 tonnellate di olio di palma in una serie di prodotti tra cui Kit Kat.

"Ogni volta che dai un morso al tuo Kit Kat - avverte Chiara Campione, responsabile della campagna Foreste di Greenpeace Italia - potresti, senza saperlo, prendere a morsi un pezzo di foresta e contribuire all'estinzione degli ultimi oranghi. E' ora che Nestlé conceda un break alla foreste in Indonesia, interrompendo i rapporti commerciali con il "campione" della deforestazione Sinar Mas".Greenpeace ha ampiamente dimostrato a Nestlè che Sinar Mas infrange le leggi indonesiane e ignora i propri impegni come membro della RSPO (Tavola Rotonda per l'Olio di Palma Sostenibile). Nonostante questo la multinazionale continua ad acquistare olio di palma pericoloso, mentre Sinar Mas persevera nell'illegalità e nella distruzione.

( da
www.salvaleforeste.it marzo 2010 )

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