19 maggio 2009

Referendum, le bugie di Mariotto..


Un incredibile sequenza di bugie e mistificazioni in poche decine di secondi da parte di Mario Segni promotore dei referendum (insieme ad AN che ha contribuito a raccogliere le firme) ad oggi sostenuti solo da PDL e PD. (Intervista trasmessa su tutte le reti).

1) Fa intendere che il referendum (in realtà sono 3) sia contro la casta dei partiti mentre la vittoria dei sì segnerebbe il trionfo dei due partiti (PDL e PD) principali artefici delle degenerazioni in casta dei partiti: prenderebbero tutto:eletti, finanziamento publico, posti di governo e sottogoverno in maggioranza o all’opposizione, assoluto dominio di migliaia di nomine in enti, tv e informazione, cancellando, ci provano già adesso, la possibilità di comunicare liberamente nella Rete.
2) Afferma che già oggi (!!!) chi vince le elezioni prende il 55% dei seggi, assolutamente falso perché riguarda solo la Camera a livello nazionale e la coalizione che vince, non il partito che vince, senza neppure un quorum da raggiungere.
3) Parla di bipartitismo in Inghilterra (!) e nelle democrazie avanzate, tutto falso in quanto un sistema come quello proposto, per giunta con una informazione totalmente priva di autonomia e spartita fra i due principali partiti, non esiste in nessun paese d’Europa e dell’Occidente.
4) Accenna alle liste bloccate attuali invece del voto di preferenza facendo intendere che i referendum cambino la situazione: totalmente falso perché i referendum non toccano la questione.


Significativo che solo i due partiti PDL e PD (sempre meno votati dagli elettori) sostengano il SI!
L’Italia dei Valori, dopo un affrettato sì iniziale, ha rovesciato la posizione (meglio dopo che mai…!) ritenendo pericolosi i referendum. Anche tutti gli altri sono contrari.
Anche alcuni magistrati che li avevano sostenuto 3 anni fà hanno cambiato idea ritenendoli troppo pericolosi per la democrazia italiana (ignorati dall’informazione che non spiega ad oggi le vere conseguenze dei referendum ).
Incredibile la posizione dei Radicali che dopo aver sventolato per anni il bipartitismo affermano di voler costituire i comitati per il NO, una scelta sciagurata perché votare NO o SI è equivalente in quanto il vero problema è non far raggiungere il quorum il 21 giugno e cacciare una volta per tutti Mariotto e le vocazioni autoritarie che si addensano sempre più sul nostro paese.

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