6 maggio 2009

Elezioni a Trento, prove di regime

Sulle elezioni comunali a Trento la lettura dei giornali ci dà una singolare interpretazione dei risultati:una vera lettura "di regime" nella logica del bipartitismo che si vuole imporre agli italiani con il referendum che era di Segni+ Alleanza Nazionale ed è diventato di PDL+ PD (come sempre d'accordo sulle questioni serie mentre ci propinano ogni mattina uno "scontro" su qualche banalità del giorno inventata per stare sulla scena ).
La Repubblica si distingue come al solito in questi frangenti: vittoria del PD, PD primo partito, PD e alleati vittoriosi..etc . Solo di sfuggita si accenna al crollo dei votanti e sopratutto si evita accuratamente di dare i votanti reali.In realtà il voto conferma in pieno l'analisi che abbiamo fatto sulle elezioni regionali in Abruzzo (novembre) ed in Sardegna (marzo); cioè conferma 2 tendenze di fondo:1) aumenta sempre di più il numero di persone che non votano più i partiti 2) aumenta sempre di più il numero di persone che non votano ne PD ne PDL (alla faccia del tentativo di imporre in Italia un regime bipartitico).Infatti su 89490 elettori solo 51955 (58%) hanno votato uno degli 8 candidati sindaci e solo 40516 ( 45%! ) ha votato uno dei 16 partiti presenti). Cioè 55 su 100 elettori non hanno votato nessun partito!In particolare gli elettori si rifiutano sempre più di votare PD o PDL che insieme hanno preso solo il 22% dei voti del totale degli elettori ( il PD 14455 voti e il PDL 5786)Per dare un idea alle politiche del 2008, perse dal centro-sinistra, il PD aveva 26628 voti ed il PDL 17977.

Insomma, appena si lascia "la libertà" agli elettori di votare più liberamente questi fuggono dai due partiti (ben 78 elettori su 100) e in molti si orientano addirittura verso il rifiuto del voto.Di questi dati non c'è alcuna traccia sull' Informazione da vero regime: ormai perfettamente orientata e selezionata per "nascondere " invece di informare.

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