di Giovanni Chiambretto *
Quello che rende
Grillo indigeribile a molti, è proprio il suo punto di forza.
Vediamo perchè.
Veniamo da venti e più anni di declino culturale, politico,
istituzionale e, da ultimo, economico. Anni in cui si è consolidata una casta
inamovibile coi suoi riti e sue regole e ancora lei sta gestendo l'attuale frana
sociale.
Eppure L’Italia è stata, in questi anni, uno straordinario
tessuto di movimenti, gruppi locali, iniziative nate dal basso, dai cittadini,
che hanno spaziato dall’antimafia all’acqua, dal paesaggio alla pace, dal no
alle grandi opere al nucleare intuendo, addirittura, la possibilità di una
prospettiva verso una società diversa, con diverse priorità sociali, diversi
obiettivi economici, diverso modo di interpretare le istituzioni ed il loro
ruolo. Non è un caso che quando queste sensibilità si connettono, ad esempio in
occasione dei referendum sull’acqua, questa altra Italia si scopra addirittura
maggioritaria.
Quello che non ha
funzionato è stata la proiezione nelle istituzioni di questa Italia
potenzialmente maggioritaria.
Possiamo dire che questi vent’anni sono stati paradigmatici
di come non si deve fare.
Si costituì, ed oggi
si sta sciogliendo lentamente, un’aristocrazia politica “alternativa” che si è
dimostrata del tutto irrilevante rispetto alle dinamiche istituzionali, spesso
ambigua per collocazione, del tutto improduttiva sul piano della cultura
politica (o della cultura tout court).
Quando i 5 stelle non vogliono alleanze, vanno da
soli e cercano persone nuove non fanno altro che trarre le più semplici
conclusioni dalla storia: da questi non c’è da aspettarsi altro.
Ma come è stato
possibile un tale disastro anche umano?
Le ragioni sono molteplici.
- Una, non secondaria, è la fortissima capacità corruttiva del
sistema istituzionale italiano. Le prerogative degli eletti, in realtà sono privilegi sfrontati , con punte anche
bizzarre, che tendono a porre questa categoria di cittadini in un mondo di
fatine e di elfi completamente sconnesso dalla realtà. E’ ormai cronaca
quotidiana il presidente di regione che
si compra le mutande coi nostri soldi, l’assessore che paga le sue tasse coi
fondi regionali, il ministro che si porta all’estero compagni ed amici, il
parlamentare che si fa accompagnare dalla scorta per fare la spesa etc. Il
tutto sulla base di uno stipendio che, per i parlamentari, (comprendendo i vari
benefits) supera di 10/15 volte lo stipendio medio di tanti comuni cittadini.
Nel sistema istituzionale ci si intossica, la mente si
ottunde e, ogni anno a diecine, vediamo parlamentari apparentemente seri fare il salto della quaglia con
giustificazioni risibili degne di bambini trovati col dito nella marmellata.
Quando Grillo impone la cessione di metà dello stipendio
e la rinuncia ai rimborsi elettorali (che altro non sono che una enorme greppia),
mette subito alla prova la resistenza nervosa degli eletti. Si vede subito chi
si sta impegnando in politica per spirito di servizio e chi no.
Probabilmente stanno già circolando i sondaggi elettorali
riservati (quelli fatti sul serio e non gli scherzi che ci stanno propinando i
media). Già si parla di scissioni (in SEL, per esempio). Vedremo adesso cosa si
inventeranno per giustificare il prossimo giro di valzer.
- Un’altra ragione sta nella povertà umana e culturale di
questa classe dirigente “radicale”. L’incapacità culturale si alimenta di
schemi logici primitivi che appagano il
soggetto anche se totalmente sconnessi dalla realtà quotidiana. Prendiamo per
esempio i sanguinosi scontri sul tema se
in un simbolo elettorale debba esserci o no la falce ed il martello o se io
sono più comunista di te o no. Proiezioni stralunate nel XXI secolo di un
dibattito politico-culturale e filosofico che, alla fine del XIX secolo ebbe
uno spessore ed un significato. L’ideologia come esperienza mistica. In fondo
diviene una variante dell’idealismo che proprio la cultura marxista tanto
combatté. Alla fine questa strana ideologia senza le gambe del ragionamento e
della conoscenza della realtà è buona solo per rompere il fronte, le alleanze,
financo le amicizie.
Quando i Grillini
accantonano ogni aspetto ideologico ed idealistico e si concentrano sui fatti
non fanno altro che rimuovere un’inutile scoria sulla strada della liberazione.
- Una terza ragione sta nel fatto che negli ultimi 20 anni
non hanno funzionato meccanismi democratici nel formulare un progetto di
proiezione istituzionale e nella scelta delle persone che dovevano gestirlo.
Troppe volte il congresso di una formazione politica non era
altro che il campo di battaglia di truppe cammellate in cui l’esito era
scontato prima di iniziare e quindi l’approfondimento teorico culturale un
optional superfluo. Un’assemblea inconcludente convocata l’ultimo giorno utile
consegna ogni decisione ad un manipolo di capibastone che passano la notte in
locali fumosi per mediare fra le cordate. In conclusione queste aristocrazie
“radicali” si sono auto perpetuate per cooptazione.
Bene fa Casaleggio a sperimentare nuove forme di
decisione. A guardare al passato, se
invece di elezioni falsamente democratiche ed assembleari si fosse proceduto
per sorteggio, forse quella classe dirigente sarebbe stata migliore.
Un altro aspetto interessante è la volontà (o la capacità)
di lavorare.
Un provvedimento legislativo è un fatto grave che influenza
la vita di milioni di persone. All’inizio della repubblica, addirittura, fra i
dipendenti del parlamento c’erano anche 4 professori di lingua italiana che
vagliavano la correttezza e comprensibilità delle leggi. Poi furono licenziati.
Fino ad oggi dove leggi contraddittorie, poco comprensibili, spesso su diversi
argomenti, ma affastellate in un' unico testo (od un unico articolo) sommergono il
cittadino. Il cittadino-suddito attende
ogni nuovo provvedimento (fiscale, regolamentare, penale) come una botta
che non si sa da dove arrivi e corre dall’avvocato, dal commercialista, al
patronato, per farsi spiegare cosa vuol
dire e come deve comportarsi.
Grandiosa ed addirittura esagerata l’analisi che di ogni
singolo provvedimento fanno i parlamentari 5 stelle, mettendo poi in rete
(attraverso ad es. i siti 5stellenews e parlamento ) l’articolato ed i commenti
pro e contro. Un servizio pubblico
che spesso sbugiarda l’informazione (anche della RAI).
Era da decenni che non si vedevano parlamentari di opposizione lavorare
così. Era da decenni che non si produceva un così esteso ed approfondito
dibattito.
In un mondo di spettacolo, dove ogni voto pesa alle
elezioni, è fondamentale avere una proiezione mediatica estesa e credibile, se
no sei sommerso dalle mistificazioni. La saccente e stupida superiorità delle
opposizioni dell’ultimo ventennio rispetto alla gestione della propria immagine
tradiva o una profonda ignoranza, o il timore che nel gioco degli specchi della
gestione mediatica la castina di sinistra non potesse più gestirsi i propri
giochini al riparo dal pubblico e dagli elettori.
Straordinario l’impatto mediatico del Grillismo.
Avere sedi dove si
raccolgono contributi i più svariati, belli e brutti, come il blog di Grillo è fare politica
culturale.
Riprendere interventi di Chiesa, Rifkin, Bagnai, Fitoussi,
Di Cori Modigliani, etc. significa riproporre una libera riflessione a diecine
di migliaia di cittadini dando loro gli strumenti per farsi un’opinione, per
aggiornarsi a quella che sarà la cultura del domani.
Allora il Movimento 5 Stelle è la soluzione dei problemi
d’Italia?
No, sicuramente no, ma c’è sempre qualcosa che viene prima e
qualcosa dopo. In un paese dove come informazione pubblica, stato delle
istituzioni, esercizio della democrazia ci si sta avvicinano al Messico del
tempo di Pancho Villa, esiste un’urgenza che viene prima di qualunque altra
cosa: ristabilire la democrazia e la corretta rappresentanza dei cittadini
nelle istituzioni, la libera informazione, la fiducia del pubblico, la
repressione della criminalità organizzata. In ultima istanza una rivoluzione
che faccia sparire questa casta ed i suoi sistemi. Senza questo ogni altro
ragionamento è letteratura di svago, è depistaggio.
Su questo invece il Movimento 5 stelle si presenta come la
soluzione più credibile anzi, oggi, come La
Soluzione. Non se ne intravedono altre. Fatta questa rivoluzione ci saranno gli spazi di agibilità
politica, di libertà di informazione, di comunicazione fra i cittadini, di
libertà di pensiero, con cui articolare il progetto dell’Italia futura.
* del Gruppo Cinque Terre
( Lombardia )
Chiaro e semplice....
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