Il 7 settembre 2013 si vota in Australia per scegliere il nuovo governo. I
candidati e i temi della campagna elettorale.
L’Australia ha una popolazione di
circa 23 milioni di persone ed è una federazione di sei stati. È uno dei sedici
paesi del Commonwealth che riconoscono il sovrano del Regno Unito (dal 1952
Elisabetta II) come il proprio capo di stato. Il potere esecutivo è conferito
al governatore generale che rappresenta la regina, ma di fatto è esercitato dal
primo ministro.
Il parlamento federale australiano è
costituito da 76 senatori e da 150 componenti della camera dei rappresentanti
(la camera bassa). Le elezioni si svolgono ogni tre anni per rinnovare metà del
senato (i senatori restano in carica sei anni) e tutta la camera bassa.
Attualmente il Partito laburista è al governo grazie a un’alleanza con i Verdi
e alcuni deputati indipendenti.
In Australia, come in altri 22 stati
al mondo, andare a votare è obbligatorio per legge. Non farlo può significare
dover pagare una multa, piccola (il corrispettivo di circa 14 euro) ma sufficiente
a portare molti più elettori alle urne rispetto ai paesi dove partecipare al
voto è una scelta volontaria. Alle ultime elezioni generali c’è stata
un’affluenza del 94 per cento (alle elezioni in Regno Unito del 2010 sono
andati a votare il 65 per cento degli aventi diritto, alle politiche del 2013
in italia il 75 per cento).
Negli ultimi anni però il numero
degli australiani che si sono iscritti ai registri elettorali è diminuito,
soprattutto tra i giovani. Secondo la Commissione elettorale australiana, un
terzo degli australiani con i requisiti per votare che però non si sono
registrati ha un’età tra i 18 e i 24 anni. Inoltre, negli ultimi anni sono aumentate le schede
bianche e nulle: alle elezioni del 2010 rappresentavano il 6 per cento dei voti totali.
I candidati
I principali candidati sono il primo ministro Kevin Rudd, che guida il Partito
laburista, e Tony Abbott, leader del Partito dei conservatori. Christine Milne
è la candidata dei Verdi. Alle elezioni parteciperà anche il Wikileaks Party, da poco creato dal fondatore di Wikileaks Julian
Assange.
I temi più
discussi in campagna elettorale
La questione economica. L’Australia ha avuto una crescita economica
ininterrotta negli ultimi vent’anni, la disoccupazione è relativamente bassa,
come anche l’inflazione. Ma tutti e due i principali candidati sostengono che
c’è bisogno di diversificare di più l’economia, negli ultimi anni
caratterizzata dall’esportazione di minerali (come ferro e carbone)
principalmente in Cina. Il 6 agosto 2013 la Banca centrale australiana ha
tagliato i tassi di interesse arrivando al minimo storico del 2,5 per cento. È l’ottava volta dal
novembre 2011 che la banca interviene sui tassi nel tentativo di contrastare
gli effetti della minor domanda cinese di materie prime australiane.
Rudd, sottolineando la necessità di
confrontarsi con l’andamento economico degli altri paesi, soprattutto Stati
Uniti e Unione europea, ha promesso una riduzione delle tasse per le piccole
imprese e la creazione di una nuova grande agenzia di servizi per il lavoro. Abbott, invece, preme su interventi per abbassare il deficit e il debito pubblico, aumentati sotto il governo laburista, e ha detto che
la sua priorità sarà ridurre il costo della vita (il valore del dollaro
australiano è il più alto degli ultimi vent’anni).
Politica
estera e immigrazione. I laburisti
insistono sui risultati ottenuti a livello nazionale e internazionale con il
G20 e il consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. L’opposizione invece
sostiene una politica estera basata di più su accordi bilaterali e che risponda soprattutto agli interessi economici nazionali. Il principale partner economico dell’Australia è
ormai la Cina, rivale del suo più importante alleato strategico, cioè gli Stati
Uniti.
L’immigrazione è un tema molto
critico. Tra il 2011 e il 2012 i richiedenti asilo sono aumentati del 37 per
cento, anche se si parla di cifre relativamente basse (secondo un rapporto delle Nazioni Unite, nel 2012 l’Australia ha ricevuto solo il 3 per cento delle richieste
d’asilo globali, con migranti provenienti da Sri Lanka, Iran, Iraq and Afghanistan
che raggiungono il paese passando per l’Indonesia). Inoltre è l’unico stato al
mondo ad avere una legge che impone la detenzione per gli immigrati irregolari. La detenzione obbligatoria è stata introdotta nel
1992 dall’allora primo ministro laburista Paul Keating. Negli ultimi anni i
laburisti hanno abolito molte delle misure approvate in precedenza, ma nel 2012
il governo di Julia Gillard ha sostanzialmente ripreso la “soluzione pacifica”,
cioè la politica in vigore dal 2001 al 2008 che consisteva nel mandare i
richiedenti asilo in centri di detenzione su isole come Nauru, Christmas
Island, Manus Island. Da luglio, inoltre, ogni richiedente asilo arrivato in
Australia in nave senza un visto non avrà nessuna possibilità di vivere lì come rifugiato, sarà trasferito in Papua Nuova Guinea e
rimandato nel paese di origine. Abbott, che ha definito la questione dei
richiedenti asilo un’emergenza nazionale, è per una risposta di tipo militare
(Operation sovereign borders), con azioni coordinate da un’unica struttura di
comando.
I sondaggi
Secondo un sondaggio Galaxy sui due principali candidati pubblicato il 31 agosto dal Sunday Telegraph la coalizione guidata da Abbot ha il 53 per cento delle preferenze e i laburisti il 47 per cento. Ma il risultato delle elezioni è considerato ancora piuttosto in bilico.
Secondo un sondaggio Galaxy sui due principali candidati pubblicato il 31 agosto dal Sunday Telegraph la coalizione guidata da Abbot ha il 53 per cento delle preferenze e i laburisti il 47 per cento. Ma il risultato delle elezioni è considerato ancora piuttosto in bilico.
nella foto: Il leader dell’opposizione, Tony Abbott,
su un elicottero militare (Lisa Maree Williams, Getty Images)
per saperne
di più:- Le informazioni sul voto fornite dalla Commissione elettorale australiana, agenzia del governo con il compito di organizzare, gestire e supervisionare le elezioni e i referendum federali.
- Le schede della Bbc su Kevin Rudd e Tony Abbott.
- Lo speciale sulle elezioni dei quotidiani australiani The Age (centro-sinistra) e The Australian (conservatore).
- Quale sarebbe il vostro primo ministro ideale tra i candidati australiani? Un test del Guardian, che dedica alle elezioni anche un approfondimento.
* da
Internazionale.it - 2 settembre 2013
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