Novantatre
discariche sequestrate - dal 1° ottobre 2011 al 14 maggio 2012 - per
oltre 504 metri quadrati- Sono i numeri di una vergogna dimenticata ma
altamente inquinante. Sono quelli relativi ai traffici e smaltimenti illegali
degli pneumatici fuori uso. Merito di averli portati - ancora una volta - alla
luce è di Legambiente che nel volume "Ecomafia 2012 - le storie e i
numeri della criminalità ambientale" ha curato questa parte con
Ecopneus scpa, la società senza scopo di lucro nata per il rintracciamento, la
raccolta, il trattamento e la destinazione finale degli Pneumatici fuori uso
(Pfu) in Italia.
I dati
aggiornati segnalano una flessione delle indagini relative ai traffici
illegali: nel periodo aprile 2011/maggio 2012 ne è stata registrata soltanto
una, con tre persone arrestate. Il 62,4%
delle discariche abusive sequestrate negli ultimi 7 mesi si concentra nelle
quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa. Rimane sempre su valori
particolarmente elevati l’incidenza di questo tipo di illegalità in Puglia, che
con 28 discariche sequestrate è in testa alla classifica per regioni, seguita
da Calabria (14), Campania (10), Sicilia, Emilia Romagna Molise (tutte con 6), Sardegna (5), Toscana
(4), Lazio e Abruzzo (3), Piemonte e Basilicata (2), Liguria, Lombardia, Veneto
e Marche (1). Nessuna discarica abusiva in Trentino-Alto Adige, Umbria,
Friuli-Venezia Giulia e Valle d’Aosta.
CASI E ROTTE
Il 4
settembre 2011, nel porto di Napoli, gli agenti delle Dogane hanno sequestrato
ben 11 container colmi di 3.000 tonnellate di pneumatici fuori uso triturati,
destinati a un cementificio in Malesia. I
traffici organizzati di Pfu si muovono prevalentemente su scala globale, lungo
le rotte oceaniche, verso Cina, Hong Kong e in genere Sud est asiatico. La
tecnica usata consiste nella strasperimentata e sistematica falsificazione dei
formulari di identificazione dei carichi di rifiuti che vengono spacciati per
materia prima secondaria, in modo da sottrarsi alla disciplina internazionale
dei movimenti transfrontalieri. A uscire illegalmente è soprattutto il
cosiddetto "ciabattato", ossia gli Pfu frantumati che vengono
utilizzati come combustibile per cementifici, cartiere, termovalorizzatori e
così via, oppure per la realizzazione di fondazioni stradali e ferroviari, parti
stradali alleggerite e bacini di ritenzione delle acque piovane.
In India,
Vietnam, Egitto, Ghana, Nigeria, Senegal, Grecia, Turchia, Marocco, gli Pfu
vengono invece nuovamente montati su auto e motoveicoli e usati fino in fondo.
Ma non solo: nei flussi internazionali gli Pfu servono anche a camuffare il
trasporto di altri tipi di rifiuti particolarmente tossici: caricati nei
container fungono da nascondiglio perfetto per fusti, big bags e altri tipi di
scorie.
IL RUOLO DELLA LIGURIA
Venendo alle
inchieste già concluse, la Liguria, come gli altri anni, si conferma testa di
ponte per flussi illegali di rifiuti che dall'Italia vanno oltreconfine, alla
volta del "migliore offerente" su scala globale. È sicuramente il
porto di Vado Ligure, si legge nel dossier Legambiente-Ecopneus, uno dei più
battuti dai trafficanti internazionali.
Qui i
funzionari dell’Agenzia delle dogane, insieme ai corpi delle altre forze
dell’ordine, hanno intensificato i controlli, scoperto e smantellato alcune
rotte criminali, grazie soprattutto a un’attenta attività di intelligence che è
durata diversi mesi. L’ultima operazione risale all'11 febbraio, quando è stato
bloccato un carico di pneumatici fuori uso illegalmente diretti in Paraguay.
Qualche mese prima, ad agosto 2011, ancora i doganieri, in collaborazione con
la Guardia di finanza e l’Arpal (Agenzia regionale per la protezione
dell’ambiente Liguria) hanno individuato oltre 1.200 apparecchi, tra
televisori, frigoriferi, pneumatici (prodotti contenenti elevate concentrazioni
di metalli pesanti, oli inquinanti e gas che distruggono lo strato di ozono)
diretti illegalmente verso alcuni paesi del Centro Africa. La merce, scoperta
grazie alle apparecchiature scanner a raggi X in dotazione alle Dogane, è stata
rinvenuta all’interno di due camion e di due contenitori. I rifiuti erano
peraltro trasportati a diretto contatto con derrate alimentari (pasta, olio,
bevande) e articoli sanitari per l’infanzia: l’intero carico è stato
sequestrato.
* dal blog Guardie
o ladri su ilsole24ore.com - 23
agosto 2012
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