costruire la transizione: un nuovo ecologismo
– democrazia – giustizia – nuovi lavori
EDITORIALE
L’Expo e i nostri nipotini
A meno di mille giorni dall’inizio dell’Expo 2015 previsto per l’1 maggio 2015, l’esposizione milanese diventa
sempre più piccola: dai 3,2 miliardi
previsti nel 2008 ( il 30% dai
privati ) l’ultimo taglio li riduce a
2,1. Di per sé niente di grave: questi grandi appuntamenti, contesi dai vari
governi e quasi sempre pretesti per spese incontrollate e poco o per nulla
utili, con il solito seguito di nuove cementificazioni e cambio d’uso di
terreni in gran parte agricoli, vanno un po’ meno di moda: si dice che le
Olimpiadi greche, con il seguito di
speculazioni e rapine di cui la Grecia contende il primato al nostro paese,
siano state il colpo mortale per l’economia di quel paese. Le Olimpiadi
invernali piemontesi hanno lasciato a
Torino il record di città più indebitata del paese, oltre a qualche cumulo di
ferraglie arrugginite nelle valli della provincia e però una luminosa carriera
degli ultimi due amministratori della città che le hanno gestite.
Ma il caso milanese grida vendetta. Fra i progetti meno
criticabili la ristrutturazione della Darsena e il recupero di alcune vie
d’acqua praticamente sono già in forse, dati i tagli. Ma i tagli ulteriori di
questi giorni , che seguono la prima revisione del novembre scorso, hanno due
caratteristiche: scompare totalmente la quota prevista da parte dei privati e
con questa soprattutto il progetto della linea 4 del metrò (M4) che avrebbe
collegato l’ovest con l’est della area metropolitana e soprattutto collegato
l’aereoporto di Linate con il centro città.
Erano 21 stazioni , poi ridotte a 3 e adesso, se qualcuno non
rimette tutto in discussione, a zero. La cosa non è da poco perché Milano è
l’unica città italiana che ha una parvenza di rete metropolitana con 3 linee,
avviate negli anni ’60, e parzialmente proiettate verso l’hinterland della
città. Una rete che pressocchè tutte le grandi metropoli europee hanno messo al
primo posto invece di autostrade, linee ferroviarie superveloci, per non parlare del TAV
valsusino. Sembra che la TAV, che anche i francesi stanno pensando di archiviare,
per i partiti del centro-destra-sinistra
italiano è indispensabile ( per cosa non si sa), mentre una mobilità un po’ più
sostenibile nelle grandi metropoli soffocate dal traffico viene dopo, anzi non
viene per niente. A Roma ( lineaC ) praticamente si è chiuso qualunque progetto
di un qualche rilievo, a Torino siamo al lento completamento della linea 1 (
che da sola serve a meno del 10% della città) e la linea 2 non la vedranno
probabilmente neanche i nostri nipotini. A Milano chissà a quando le linee 4, 5
6 che per adesso restano progetti di carta.
Se ce n’era bisogno una conferma: per cambiare aria serve
cambiare partiti… se ce lo permetteranno.
Gruppo delle Cinque
Terre 5/1 agosto 2012
ECOLETTERA del Gruppo delle Cinque Terre vi segnala ogni 15 giorni
interventi, documenti, appuntamenti, rimandando ai siti del gruppo o ad altri
link. Clicca sui titoli per leggere l’intero articolo. Commenti, segnalazioni,
testi per eventuale pubblicazione, possono essere inviati a:
Il Parlamento europeo
ha approvato un rapporto sulle linee guida del prossimo programma ambientale
UE. Prevede il divieto di incenerimento dei rifiuti a vantaggio del
riciclaggio. Nel nostro paese dopo anni di iniziative e proposte, la proposta della raccolta differenziata
“porta a porta” è diventata realtà ma i successi principali si sono avuti nei
comuni di piccola e media dimensione in alcune decine dei quali si arriva anche
al di sopra del 70%. In 16 su 110 capoluoghi di provincia il recupero è
arrivato al 60%. Paradossalmente sono le amministrazioni di centro-sinistra o
di sinistra-centro che stanno tentando il rilancio del vecchio modello basato
sull’incenerimento. ( di Massimo Marino )
Alla fine anche i rifiuti e
l’inceneritore, dopo i trasporti e l’aeroporto, sono stati privatizzati.
Nonostante il nostro ostruzionismo, svolto in perfetta solitudine e contro
tutti i partiti, e dopo una maratona di tre giorni, il consiglio comunale mercoledì
sera ha approvato di mettere in vendita il 49% di Amiat - ma non vi
inganni la percentuale, col 49% sarà data al privato anche la gestione - e
l’80% di TRM (inceneritore). In campagna elettorale, il centrosinistra
aveva promesso l’esatto opposto ( di Vittorio Bertola del M5Stelle )
Secondo le dichiarazioni governative, la legge n. 92 del giugno 2012
(riforma del mercato del lavoro) favorirebbe la “flessibilità in entrata”. In
effetti, l’art. 1 menziona l’intento di “contribuire alla creazione di
occupazione”, ma l’operazione si riduce
a favorire i licenziamenti sottraendo diritti (durevolmente, ora per allora) a
chi se li era conquistati. Restano inalterate le 46 tipologie contrattuali, un
record mondiale, che sono state create da leggi succedutesi nel tempo, senza
che neppure si tenti una razionalizzazione della materia. Segue all’opera di distruzione dell’art. 18
dello Statuto dei lavoratori, dando sostanzialmente via libera ai licenziamenti
ingiusti e arbitrari dietro corresponsione di una scarsa mercede. ( di
Mariagrazia Campari da www.womenews.net
)
Punti di Pil
perduti, risparmi e posti di lavoro mancati. La fibra ottica o banda ultralarga
(che viaggia a 100 megabit per secondo – Mbps, velocità superiore rispetto alla
banda larga, definita tra i 2 e i 20 Mbps) non significa soltanto connessione a
Internet ma prospettive di ricavi e di occupazione, specie in tempi di
crisi. La sua diffusione, secondo la Commissaria europea per l’Agenda
digitale Neelie Kroes, potrebbe valere un aumento dall’1 all’1,5%
del Pil. ( di Eleonora Bianchini da Il
fatto quotidiano )
Legambiente: «Decisione
vergognosa e ipocrita dopo i tagli alle fonti rinnovabili» La politica energetica dei tagli agli incentivi del
governo Monti/Passera sta mettendo in ginocchio le aziende delle rinnovabili
che hanno avviato migliaia di licenziamenti, ma il Parlamento ha approvato alla
Camera, con il parere favorevole dell'esecutivo, l'introduzione di sussidi per
vecchie centrali a petrolio che verranno presi direttamente dalle bollette
delle famiglie. ( da www.greenreport.it )
Il 30
luglio il Comitato Acqua Pubblica Torino ha consegnato al Presidente del
Consiglio Provinciale oltre 10.000 firme di cittadini/e residenti in Torino e
provincia a sostegno della Deliberazione di iniziativa popolare per la
trasformazione di SMAT SpA in Azienda speciale consortile di diritto pubblico. A un anno dal Referendum le
Amministrazioni pubbliche sono chiamate
a rispettare la volontà popolare espressa da quel voto.
Dopo la sentenza 20 luglio 2012, n. 199 della Corte costituzionale
e quella del Consiglio di Stato che ha fermato la cessione ai privati di un
ulteriore 21% di Acea, unʼaltra buona notizia arriva dal Comune di Napoli: è
stato firmato lʼatto notarile per la trasformazione di Arin s.p.a. in Acqua
Bene Comune Napoli. La giunta De Magistris ne aveva fatto un punto cardine del
proprio programma politico e, a pochi giorni dal referendum, aveva votato la
delibera n. 32/2011: prendeva forma il primo caso di abbandono della s.p.a. e
ritorno allʼazienda speciale come forma di gestione del servizio idrico
integrato; per sintetizzare, basti dire che la seconda è un ente di diritto
pubblico e non più una società di capitali. ( di Salvatore Altiero da Il Fatto
Quotidiano )
Oggi 3 agosto 2012 ci giungono tre notizie
apparentemente molto diverse:
1) In Groenlandia si era già sciolto il 40% del ghiaccio, in questi ultimi 4 giorni si è sciolto tutto il resto.
2) I magistrati hanno ordinato la chiusura dell'Ilva la nota fabbrica superinquinante di Taranto e i sindacati ne hanno chiesto la riapertura.
3) Il senato italiano ha appena approvato dentro un pacchetto di misure per risparmiare un aumento del finanziamento ai partiti di altri dieci milioni di euro. ( di Maurizio Di Gregorio)
1) In Groenlandia si era già sciolto il 40% del ghiaccio, in questi ultimi 4 giorni si è sciolto tutto il resto.
2) I magistrati hanno ordinato la chiusura dell'Ilva la nota fabbrica superinquinante di Taranto e i sindacati ne hanno chiesto la riapertura.
3) Il senato italiano ha appena approvato dentro un pacchetto di misure per risparmiare un aumento del finanziamento ai partiti di altri dieci milioni di euro. ( di Maurizio Di Gregorio)
Furto d'informazione (appello )
Il modo in cui si
parla della crisi costituisce una sistematica deformazione della realtà e una
intollerabile sottrazione di informazioni a danno dell'opinione pubblica. Le
scelte delle autorità comunitarie, all'origine di un attacco ai diritti sociali
che non ha precedenti nel secondo dopoguerra, vengono rappresentate, non
soltanto dalle forze politiche che le condividono, ma anche dai maggiori mezzi
d'informazione ( compreso il servizio pubblico), come comportamenti obbligati.
Viene nascosto all'opinione pubblica che, lungi dall'essere un'evidenza, tale
rappresentazione riflette un punto di vista (quello della teoria economica
neoliberale), oggetto di critiche da
parte di altri economisti non meno autorevoli dei suoi sostenitori. (da Il Manifesto )
E’ stato un vero e proprio boom di richieste.
Sono passate 2 settimane circa dal blitz per la liberazione, e già 2.115 beagle, che erano destinati ad
essere fatti a pezzi, hanno trovato un nuovo padrone. Però ancora non sono
stati affidati tutti. Ci sono ancora 59 mamme con i loro cuccioli che, per una
questione di salute dei piccoli, non sono stati separati. I volontari preferirebbero
affidare i nuclei familiari per intero, anche se si sa che non sempre ciò è
possibile. ( di Marco Mancini da www.ecologiae.com )
La notizia è stata confermata dalla pubblicazione del verbale
datato 17 Luglio 2012 e relativo alla riunione del Senato del Land della
capitale tedesca svoltasi in quella data: Berlino si riprende l’acqua pubblica.
Con un prezzo di acquisto che si aggira sui 645 milioni di Euro, la
municipalità cittadina acquisisce il 50% della quota di servizio idrico,
detenuto fin dalla fine degli Anni ‘90 dalla RWE Aqua GmbH e dal consorzio
francese Veolia. L’obiettivo è naturalmente quello di rimunicipalizzare il
servizio idrico e farne abbassare i prezzi, dopo 13 anni di privatizzazione.
(da www.ilsostenibile.it )
Il New York Times
ha scritto che i guadagni di Exxon e Shell "deludono", perché i
prezzi dell'energia al consumo questa estate sono scesi inaspettatamente.
Ma"Think Progress" fa notare che «mettendo i loro profitti nel
contesto appropriato, tuttavia, Exxon e Shell hanno fatto ancora 160.000
dollari al minuto nell'ultimo trimestre;
inoltre le prime cinque compagnie petrolifere beneficiano ogni anno di
2,4 miliardi dollari della federal tax
breaks».(da www.greenreport.it )
Il mese di agosto è sicuramente uno dei periodi più
impegnativi per quanto riguarda la cura dell'orto. Chi ha a disposizione alcuni
giorni di vacanza, potrà dedicare una parte di essi al raccolto o alla semina
di ortaggi e piantine che potranno iniziare a dare i loro frutti entro l'annata
in corso o che potranno essere prescelte in previsione del raccolto che si
vorrà ottenere per l'annata successiva. Ecco come organizzare al meglio semine,
trapianti e raccolti anche facendo riferimento al calendario lunare. ( di
Marta Albè da www.greenme.it )
Lo sciopero del sesso.
Unico mezzo per le donne per ottenere i loro diritti.
In un piccolo
villaggio tra Nord Africa e Medio Oriente tutti i giorni le donne debbono
compiere un accidentato percorso in salita per andare a prendere l'acqua da una
sorgente. Molte di loro hanno perso dei figli che portavano in ventre
sottoponendosi a questo duro sforzo. Gli uomini stanno da sempre a guardare e
nessuno di loro si è mai dato da fare per far sì che i soldi che arrivano dalle
visite dei turisti vengano investiti nella realizzazione di un piccolo
acquedotto. Leila, giovane sposa venuta dal Sud, decide di non sopportare più
questa situazione prova a convincere le donne ad attuare uno sciopero del sesso
che dovrà protrarsi sino a quando gli uomini non porranno rimedio alla
situazione. (Regia di Radu Mihaileanu , produzione Belgio, Italia,
Francia, 2011. Durata 125 minuti
circa )
Una commedia al
femminile contro l'integralismo. In un paese in una
zona montuosa del Medioriente la piccolo comunità è divisa tra musulmani e
cattolici. Se gli uomini sono spesso pronti alla rissa tra opposte fazioni le
donne sono invece solidali nel cercare
di distogliere mariti e figli dal desiderio di trasformare i pregiudizi in
violenza. Non tralasciano alcun mezzo in questa loro missione, ivi compreso far
piangere sangue a una statua della Madonna o far arrivare in paese delle
ballerine da avanspettacolo dell'Europa dell'Est affinché i maschi siano
attratti da loro più che dal ricorso alle armi. (Regia di Nadine Labaki, produzione Francia, Libano,
Egitto, Italia, 2011. Durata 110 minuti circa
)
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