COP 21 a Parigi: a
questo appuntamento è dedicato in prevalenza anche questo numero della ECOLETTERA
editoriale: Clima, l’Omm: “Dal 2014 raggiunto un nuovo record di gas serra
nell’atmosfera”
L'organizzazione meteorologica mondiale denuncia
l'aumento di concentrazione di anidride carbonica che ha superato il livello
critico delle 400 parti per milione e ammonisce: " bisogna agire ora se
vogliamo mantenere l'aumento della temperatura a livelli gestibili". Tra
il 1990 e il 2014 anidride carbonica
(CO2), metano (CH4) e protossido di azoto (N2O) hanno
portato un aumento del 36% del forzante radiativo del gas serra, il principale
indicatore del peso di un fattore nei cambiamenti climatici,
responsabile del surriscaldamento della superficie terrestre. “Ogni anno
segnaliamo un nuovo record. Ogni anno diciamo che il tempo a disposizione sta
per scadere” ha commentato il Segretario generale dell’Omm Michel Jarraud, sottolineando la
necessità di “agire ora per tagliare le emissioni di gas serra, se vogliamo
avere la possibilità di mantenere l’aumento
della temperatura a livelli
gestibili”. In particolare, l’anidride carbonica, prodotta da attività industriali, agricole e
domestiche, e principale responsabile dell’effetto serra, ha raggiunto una concentrazione pari a 397,7 parti per milione, nella primavera
2015 ha superato il livello critico delle 400 parti per milione. “Il CO2 non si
vede” è l’ammonimento dell’Omm, “è una minaccia
invisibile, ma molto reale, che si traduce in temperature globali più
alte ed eventi meteorologici estremi
più numerosi come ondate di calore
e inondazioni, scioglimento dei
ghiacci, innalzamento del livello del
mare e aumento dell’acidità degli oceani”. ( da ilfattoquotidiano ) leggi
Speciale Clima (2) - COP 21 - dicembre 2015 a Parigi
La foto del giorno: manifestazioni in tutto il mondo il 29 novembre ( si parla di
785mila persone, con oltre 2300 eventi in 175 Paesi) contro la distruzione del
clima e per un radicale cambiamento nella tutela ambientale e sociale del
pianeta in previsione della Conferenza
mondiale sul clima ( COP 21 ) che si svolge a Parigi dal 30 novembre all’11
dicembre. Ma i critici più radicali affermano che, paralizzati dalle lobby dei
fossili (petrolio e carbone) e dell’auto
a Parigi non decideranno nulla e che la protesta contro i crimini sul clima e
le loro conseguenze sociali è la vera sfida di cui occuparsi nei prossimi
decenni.
«Laudato sì'», un
documento e una mozione
Papa Francesco si
rivolge al pubblico durante l'incontro con i movimenti popolari su “ L'enciclica Laudato sì, Fede, scienza, ragione:
un'alleanza per il clima, la terra e la giustizia sociale.” Dopo il convegno
del 4 novembre 2015 alla Società
Umanitaria di Milano un documento e una mozione comune dei partecipanti al fine di trarne delle indicazioni operative
su cui incentrare gli impegni futuri. Impegni in 12 punti tesi anche a ridare nobiltà alla
partecipazione politica, in direzione
della difesa della Terra, di tutto il vivente, della giustizia sociale e della
lotta contro le disuguaglianze che affliggono soprattutto i più poveri. I
partecipanti chiedono che a Parigi vengano assunti impegni vincolanti e
rigorosi per contenere il riscaldamento del pianeta entro i 2 gradi centigradi,
onde impedire che i cambiamenti climatici in corso assumano un andamento
irreversibile e rovinoso per la sopravvivenza stessa della specie umana e di
miliardi di altri esseri viventi su questo pianeta. ( da: www.casadellacarita.org ) leggi
COP21, Naomi Klein: “A
Parigi non si parlerà di ridistribuzione della ricchezza”
“Quando entrano in gioco il potere dei soldi e la corruzione ogni paletto
messo all'inquinamento risulta inefficace”, ha detto Avi Lewis, regista e
marito della scrittrice Naomi Klein, la
celebre autrice di No Logo, voce
narrante di This Changes Everyting, documentario ambientalista che prende il nome dal suo ultimo libro
e che sarà nelle sale italiane il 2
dicembre. Proiettato ad Amsterdam sui muri di una vecchia
centrale a carbone, ad Atene alimentato dall’energia cinetica delle biciclette,
a Roma in anteprima nell’Aula
dei Gruppi Parlamentari di Montecitorio, Avi Lewis a proposito della tragedia
del climate change non ha lesinato critiche alla “mancanza di lungimiranza dei governi che parlano bene ma poi
agiscono male”, e non si è nemmeno risparmiato una stoccata al governo italiano per le trivellazioni
nel mare Adriatico. “Per
ottenere dei risultati vanno abbattuti
i pilastri centrali del neoliberismo, oggi in particolare quelle leggi
internazionali che diventano lo strumento che permette agli investitori
stranieri, e quindi alle multinazionali, di citare in giudizio un governo
perché le sue leggi locali potrebbero privarli di guadagno. Ovvero il cuore di trattati come il ttip, tisa e
ttp. Il problema principale di conferenze come quella della Cop21 di
Parigi infatti è che non si tocca
nemmeno lontanamente il tema della ridistribuzione della ricchezza..” (
Luca Pisapia su ilfattoquotidiano.it magazine ) leggi
La conferenza COP21 (
#decrescitapercop21)
Stati Uniti e Cina, i maggiori produttori di gas serra
del pianeta, hanno annunciato l’impegno per una significativa riduzione delle
emissioni nel corso della conferenza COP21 di Parigi. Meglio tardi che mai, ma
non bisogna sopravvalutare i proclami sia perché, in concreto, le proposte non
sembrano adeguate per porre un argine al paventato aumento di 2°C della
temperatura media del pianeta rispetto all’era preindustriale, sia perché ci
troviamo di fronte all’ennesimo caso di strumentalizzazione del problema
ecologico camuffata da preoccupazione ambientale. La conferenza COP21
rappresenta il vano tentativo del business
as usual di rifarsi una verginità, illudendosi di trovare la soluzione
affidandosi alla tecnologia o escogitando qualche efficiente mercato del
carbonio. Per quanto oramai i governi nazionali, persino nelle democrazie
liberali di lunga tradizione, si stiano trasformando sempre di più in uno
specchio deforme della loro opinione pubblica, questa può impegnarsi
attivamente affinché tali deformazioni assomiglino il più possibile alle sue
aspirazioni reali. C’è molta differenza, ad esempio, tra una politica
incentrata sull’investimento in energie rinnovabili e sui limiti alle emissioni
rispetto a una basata sullo sfruttamento intensivo delle fonti fossili e la
deregolamentazione più assoluta. ( fonte: Decrescita
Felice Social Network, redazione nazionale) leggi
Inquinamento, in Italia record Ue di
morti premature: “Nella Penisola 84.400 decessi su 491mila”
Un rapporto dell’Agenzia europea dell’ambiente
attribuisce il record negativo a tre agenti killer: le micro polveri sottili,
il biossido di azoto e l’ozono presente nei bassi strati dell’atmosfera. L'area
più colpita è quella della Pianura Padana, in particolare Brescia, Monza e
Milano ma anche Torino Tra i 28 Paesi dell’Unione europea l’Italia è quello con
il più alto numero di morti premature rispetto alla normale aspettativa di vita
a causa dell’inquinamento dell’aria. Ad attestarlo è un rapporto dell’Agenzia
europea dell’ambiente (Aea): la Penisola nel 2012 ha registrato 84.400 decessi
di questo tipo, su un totale di 491mila a livello Ue. Tre gli agenti killer
responsabili del record negativo: le micro polveri sottili (Pm2.5), il biossido
di azoto (NO2) e l’ozono, quello presente nei bassi strati dell’atmosfera (O3).
A questi inquinanti lo studio attribuisce rispettivamente 59.500, 21.600 e
3.300 morti premature in Italia. ( da il
fattoquotidiano ) leggi
Trivelle, da
Cassazione sì a referendum
"La
Corte di Cassazione ha detto 'sì' al referendum sull'articolo 38 della legge
'Sblocca Italia' e sull'articolo 35 del decreto Sviluppo. Adesso sarà la Corte
Costituzionale a decidere. Per l'iniziativa referendaria contro le
trivellazioni in mare il 9 dicembre a Roma è prevista una riunione dei delegati
delle Regioni promotrici del referendum (Basilicata, Marche, Puglia, Sardegna,
Abruzzo, Veneto, Calabria, Liguria, Campania e Molise) per abrogare alcune
parti dell'art.38 dello Sblocca Italia e dell'art. 35 del decreto Sviluppo. Il 30 settembre scorso i rappresentanti dei
dieci Consigli regionali avevano depositato in Cassazione sei quesiti
referendari contro le trivellazioni entro le 12 miglia e sul territorio. I sei
quesiti chiedono l'abrogazione di un articolo dello Sblocca Italia e di cinque
articoli del decreto Sviluppo. Questi ultimi si riferiscono alle procedure per
le trivellazioni. ( fonte: Ansa )
Il M5Stelle cambia simbolo
Con una
consultazione in rete degli iscritti il Movimento fondato da Beppe Grillo
cambia nome e simbolo. Scompare il nome di Grillo sostituito da quello del
Movimento. Notizia molto poco diffusa dai media, ma positiva e più importante
di quanto possa sembrare. Sembra inevitabile che il prossimo passo sia la
scelta di nominare periodicamente dei propri leader attraverso un dibattito
largo e diffuso in rete e con un voto deliberante di tutti gli iscritti.
Attentati Parigi, il generale Mini: “E’ una nuova guerra simmetrica in cui
Isis sottovaluta la forza di Europa e Usa”
Il problema di Daesh è risolvibile militarmente in
poche settimane, il vero nemico sono i rapporti tra gli Stati che lo sostengono
e fingono di combatterlo. Eliminati i terroristi di Iraq e Siria, per i paesi
occidentali resterebbero i problemi delle comunità islamiche Il massacro di Parigi ha segnato un punto di non
ritorno non nella strategia terrorista ma nella nostra capacità di ragionare.
La Francia non ha preso atto di
avere un problema interno e il resto d’Europa la segue preoccupandosi della
sola dimensione esterna. Tutto viene riversato sull’Isis e il nazionalismo
francese conta di acquisire consenso per far digerire misure altrimenti
impopolari o antieuropee. La strage di Parigi non è un esempio di maestria
terroristica, ma di povera prevenzione. L’Isis
pensa molto al denaro, al potere, alla politica della violenza
e poco alla religione della quale si fa però scudo. Non sta vincendo ed è
destinato a dissolversi in
termini militari ed ideologici. Ma ha avviato un processo di identificazione in tutte le comunità
islamiche frustrate e oppresse sia nell’ambito degli stessi regimi islamisti,
sia tra gli espatriati. ( generale Fabio Mini da Il Fatto Quotidiano )
leggi
L’Isis e la risorsa petrolio
E così sono iniziati i raid statunitensi sui depositi
petroliferi controllati dall’Isis che è capace di produrre petrolio da sé, di
vendere le sue risorse e di guadagnarci anche 50 milioni di dollari al mese. Ci
sono via vai di migliaia di camion al giorno, il cui valore può anche arrivare
a 10mila dollari ciascuno. Dai campi della Siria e dell’Iraq vengono pompati
circa 40mila barili al giorno, poi venduti fra i venti e i quarantacinque
dollari sul mercato interno e tramite contrabbando. Ad oggi l’Isis controlla
buona parte del territorio siriano e iracheno, con circa 10 milioni di persone
sottomesse. Tre cose sono gestite dall’alto: il petrolio, le strategie per
le attività sui social media e le operazioni militari. Le cose più importanti
per loro sono i soldi, la propaganda e le azioni di guerra. E i soldi sono il
petrolio. In totale lo Stato Islamico gestisce più di 250 pozzi in Siria con
circa 1.300 addetti, fra ingegneri ed operai. Hanno una rete di piccole
raffinerie e pure una distribuzione organizzata su gomma. Non si sa esattamente
quanti pozzi gestiscano in Iraq, ma si stima che siano centinaia. ( Maria Rita
D’Orsogna da comune-info.net - fonte:
i.huffpost.com ) leggi
VIDEO ARCHIVIO
Parigi Vietata la grande
manifestazione sul clima ( si prevedeva 200.000 partecipanti), la singolare
iniziativa delle scarpe per marciare ha
visto migliaia di partecipanti. vedi
Petrolio Da più di un anno l’Isis si finanzia con
la vendita del petrolio delle centinaia di pozzi che controlla fra Siria e
Irak. Commercio noto a tutti e stranamente da nessuno mai contrastato fino agli
ultimi attentati di Parigi. vedi
Human Il trailer ufficiale del
commovente capolavoro di Yann Arthus
Bertrand. Storie di uomini e donne e del loro rapporto con l’ambiente in cui
vivono. Proiettato all’ONU e recentemente al Festival di Cinemambiente a Torino
il film non è finora arrivato nelle sale cinematografiche ordinarie ne in TV. vedi
Keeper, film del
franco-belga Guillame Senez, ha
vinto il premio di miglior film al 33°
Torino Film Festival. Due quindicenni, Maxime e Mélanie, di fronte a una
decisione molto più grande di loro, cioè diventare o meno genitori. vedi
Il punto di vista del Gruppo Cinque Terre:
ECOLETTERA del Gruppo
Cinque Terre vi segnala ogni 15 giorni interventi, documenti, appuntamenti,
rimandando ai siti del gruppo o ad altri link
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