1 dicembre 2015

ECOLETTERA 69 del Gruppo Cinque Terre


COP 21 a Parigi: a questo appuntamento è dedicato in prevalenza anche questo numero della ECOLETTERA   

editoriale: Clima, l’Omm: “Dal 2014 raggiunto un nuovo record di gas serra nell’atmosfera”

L'organizzazione meteorologica mondiale denuncia l'aumento di concentrazione di anidride carbonica che ha superato il livello critico delle 400 parti per milione e ammonisce: " bisogna agire ora se vogliamo mantenere l'aumento della temperatura a livelli gestibili". Tra il 1990 e il 2014 anidride carbonica (CO2), metano (CH4) e protossido di azoto (N2O) hanno portato un aumento del 36% del forzante radiativo del gas serra, il principale indicatore del peso di un fattore nei cambiamenti climatici, responsabile del surriscaldamento della superficie terrestre. “Ogni anno segnaliamo un nuovo record. Ogni anno diciamo che il tempo a disposizione sta per scadere” ha commentato il Segretario generale dell’Omm Michel Jarraud, sottolineando la necessità di “agire ora per tagliare le emissioni di gas serra, se vogliamo avere la possibilità di mantenere l’aumento della temperatura a livelli gestibili”. In particolare, l’anidride carbonica, prodotta da attività industriali, agricole e domestiche, e principale responsabile dell’effetto serra, ha raggiunto una concentrazione pari a 397,7 parti per milione, nella primavera 2015 ha superato il livello critico delle 400 parti per milione. “Il CO2 non si vede” è l’ammonimento dell’Omm, “è una minaccia invisibile, ma molto reale, che si traduce in temperature globali più alte ed eventi meteorologici estremi più numerosi come ondate di calore e inondazioni, scioglimento dei ghiacci, innalzamento del livello del mare e aumento dell’acidità degli oceani”. ( da ilfattoquotidiano ) leggi

Speciale Clima (2)  - COP 21 - dicembre 2015 a Parigi


La foto del giorno: manifestazioni in tutto il mondo il 29 novembre ( si parla di 785mila persone, con oltre 2300 eventi in 175 Paesi) contro la distruzione del clima e per un radicale cambiamento nella tutela ambientale e sociale del pianeta  in previsione della Conferenza mondiale sul clima ( COP 21 ) che si svolge a Parigi dal 30 novembre all’11 dicembre. Ma i critici più radicali affermano che, paralizzati dalle lobby dei fossili  (petrolio e carbone) e dell’auto a Parigi non decideranno nulla e che la protesta contro i crimini sul clima e le loro conseguenze sociali è la vera sfida di cui occuparsi nei prossimi decenni. 

 «Laudato sì'», un documento e una mozione

Papa Francesco si rivolge al pubblico durante l'incontro con i movimenti popolari su “ L'enciclica  Laudato sì, Fede, scienza, ragione: un'alleanza per il clima, la terra e la giustizia sociale.” Dopo il convegno del  4 novembre 2015 alla Società Umanitaria di Milano un documento e una mozione comune dei partecipanti  al fine di trarne delle indicazioni operative su cui incentrare gli impegni futuri. Impegni in 12 punti  tesi anche a ridare nobiltà alla partecipazione politica, in direzione della difesa della Terra, di tutto il vivente, della giustizia sociale e della lotta contro le disuguaglianze che affliggono soprattutto i più poveri. I partecipanti chiedono che a Parigi vengano assunti impegni vincolanti e rigorosi per contenere il riscaldamento del pianeta entro i 2 gradi centigradi, onde impedire che i cambiamenti climatici in corso assumano un andamento irreversibile e rovinoso per la sopravvivenza stessa della specie umana e di miliardi di altri esseri viventi su questo pianeta. ( da:  www.casadellacarita.org ) leggi

 COP21, Naomi Klein: “A Parigi non si parlerà di ridistribuzione della ricchezza”

“Quando entrano in gioco il potere dei soldi e la corruzione ogni paletto messo all'inquinamento risulta inefficace”, ha detto Avi Lewis, regista e marito della scrittrice Naomi Klein, la celebre autrice di No Logo, voce narrante di This Changes Everyting, documentario ambientalista che prende il nome dal suo ultimo libro e che sarà nelle sale italiane il 2 dicembre.  Proiettato ad Amsterdam sui muri di una vecchia centrale a carbone, ad Atene alimentato dall’energia cinetica delle biciclette, a Roma in anteprima nell’Aula dei Gruppi Parlamentari di Montecitorio, Avi Lewis a proposito della tragedia del climate change non ha lesinato critiche alla “mancanza di lungimiranza dei governi che parlano bene ma poi agiscono male”, e non si è nemmeno risparmiato una stoccata al governo italiano per le trivellazioni nel mare Adriatico. “Per ottenere dei risultati vanno abbattuti i pilastri centrali del neoliberismo, oggi in particolare quelle leggi internazionali che diventano lo strumento che permette agli investitori stranieri, e quindi alle multinazionali, di citare in giudizio un governo perché le sue leggi locali potrebbero privarli di guadagno. Ovvero il cuore di trattati come il ttip, tisa e ttp. Il problema principale di conferenze come quella della Cop21 di Parigi infatti è che non si tocca nemmeno lontanamente il tema della ridistribuzione della ricchezza..” ( Luca Pisapia  su ilfattoquotidiano.it  magazine  ) leggi

La conferenza COP21 ( #decrescitapercop21) 

Stati Uniti e Cina, i maggiori produttori di gas serra del pianeta, hanno annunciato l’impegno per una significativa riduzione delle emissioni nel corso della conferenza COP21 di Parigi. Meglio tardi che mai, ma non bisogna sopravvalutare i proclami sia perché, in concreto, le proposte non sembrano adeguate per porre un argine al paventato aumento di 2°C della temperatura media del pianeta rispetto all’era preindustriale, sia perché ci troviamo di fronte all’ennesimo caso di strumentalizzazione del problema ecologico camuffata da preoccupazione ambientale. La conferenza COP21 rappresenta il vano tentativo del business as usual di rifarsi una verginità, illudendosi di trovare la soluzione affidandosi alla tecnologia o escogitando qualche efficiente mercato del carbonio. Per quanto oramai i governi nazionali, persino nelle democrazie liberali di lunga tradizione, si stiano trasformando sempre di più in uno specchio deforme della loro opinione pubblica, questa può impegnarsi attivamente affinché tali deformazioni assomiglino il più possibile alle sue aspirazioni reali. C’è molta differenza, ad esempio, tra una politica incentrata sull’investimento in energie rinnovabili e sui limiti alle emissioni rispetto a una basata sullo sfruttamento intensivo delle fonti fossili e la deregolamentazione più assoluta. ( fonte: Decrescita Felice Social Network, redazione nazionale) leggi

Inquinamento, in Italia record Ue di morti premature: “Nella Penisola 84.400 decessi su 491mila”

 Un rapporto dell’Agenzia europea dell’ambiente attribuisce il record negativo a tre agenti killer: le micro polveri sottili, il biossido di azoto e l’ozono presente nei bassi strati dell’atmosfera. L'area più colpita è quella della Pianura Padana, in particolare Brescia, Monza e Milano ma anche Torino Tra i 28 Paesi dell’Unione europea l’Italia è quello con il più alto numero di morti premature rispetto alla normale aspettativa di vita a causa dell’inquinamento dell’aria. Ad attestarlo è un rapporto dell’Agenzia europea dell’ambiente (Aea): la Penisola nel 2012 ha registrato 84.400 decessi di questo tipo, su un totale di 491mila a livello Ue. Tre gli agenti killer responsabili del record negativo: le micro polveri sottili (Pm2.5), il biossido di azoto (NO2) e l’ozono, quello presente nei bassi strati dell’atmosfera (O3). A questi inquinanti lo studio attribuisce rispettivamente 59.500, 21.600 e 3.300 morti premature in Italia.  ( da il fattoquotidiano  ) leggi

Trivelle, da Cassazione sì a referendum

"La Corte di Cassazione ha detto 'sì' al referendum sull'articolo 38 della legge 'Sblocca Italia' e sull'articolo 35 del decreto Sviluppo. Adesso sarà la Corte Costituzionale a decidere. Per l'iniziativa referendaria contro le trivellazioni in mare il 9 dicembre a Roma è prevista una riunione dei delegati delle Regioni promotrici del referendum (Basilicata, Marche, Puglia, Sardegna, Abruzzo, Veneto, Calabria, Liguria, Campania e Molise) per abrogare alcune parti dell'art.38 dello Sblocca Italia e dell'art. 35 del decreto Sviluppo.  Il 30 settembre scorso i rappresentanti dei dieci Consigli regionali avevano depositato in Cassazione sei quesiti referendari contro le trivellazioni entro le 12 miglia e sul territorio. I sei quesiti chiedono l'abrogazione di un articolo dello Sblocca Italia e di cinque articoli del decreto Sviluppo. Questi ultimi si riferiscono alle procedure per le trivellazioni. ( fonte: Ansa

Il M5Stelle cambia simbolo 



Con una consultazione in rete degli iscritti il Movimento fondato da Beppe Grillo cambia nome e simbolo. Scompare il nome di Grillo sostituito da quello del Movimento. Notizia molto poco diffusa dai media, ma positiva e più importante di quanto possa sembrare. Sembra inevitabile che il prossimo passo sia la scelta di nominare periodicamente dei propri leader attraverso un dibattito largo e diffuso in rete e con un voto deliberante di tutti gli iscritti.  
Attentati Parigi, il generale Mini: “E’ una nuova guerra simmetrica in cui Isis sottovaluta la forza di Europa e Usa”


Il problema di Daesh è risolvibile militarmente in poche settimane, il vero nemico sono i rapporti tra gli Stati che lo sostengono e fingono di combatterlo. Eliminati i terroristi di Iraq e Siria, per i paesi occidentali resterebbero i problemi delle comunità islamiche Il massacro di Parigi ha segnato un punto di non ritorno non nella strategia terrorista ma nella nostra capacità di ragionare. La Francia non ha preso atto di avere un problema interno e il resto d’Europa la segue preoccupandosi della sola dimensione esterna. Tutto viene riversato sull’Isis e il nazionalismo francese conta di acquisire consenso per far digerire misure altrimenti impopolari o antieuropee. La strage di Parigi non è un esempio di maestria terroristica, ma di povera prevenzione. L’Isis  pensa molto al denaro, al potere, alla politica della violenza e poco alla religione della quale si fa però scudo. Non sta vincendo ed è destinato a dissolversi in termini militari ed ideologici. Ma ha avviato un processo di identificazione in tutte le comunità islamiche frustrate e oppresse sia nell’ambito degli stessi regimi islamisti, sia tra gli espatriati. ( generale Fabio Mini da Il Fatto Quotidiano ) leggi

L’Isis e la risorsa petrolio

E così sono iniziati i raid statunitensi sui depositi petroliferi controllati dall’Isis che è capace di produrre petrolio da sé, di vendere le sue risorse e di guadagnarci anche 50 milioni di dollari al mese. Ci sono via vai di migliaia di camion al giorno, il cui valore può anche arrivare a 10mila dollari ciascuno. Dai campi della Siria e dell’Iraq vengono pompati circa 40mila barili al giorno, poi venduti fra i venti e i quarantacinque dollari sul mercato interno e tramite contrabbando. Ad oggi l’Isis controlla buona parte del territorio siriano e iracheno, con circa 10 milioni di persone sottomesse. Tre cose sono gestite dall’alto: il petrolio, le strategie per le attività sui social media e le operazioni militari. Le cose più importanti per loro sono i soldi, la propaganda e le azioni di guerra. E i soldi sono il petrolio. In totale lo Stato Islamico gestisce più di 250 pozzi in Siria con circa 1.300 addetti, fra ingegneri ed operai. Hanno una rete di piccole raffinerie e pure una distribuzione organizzata su gomma. Non si sa esattamente quanti pozzi gestiscano in Iraq, ma si stima che siano centinaia. ( Maria Rita D’Orsogna da comune-info.net - fonte: i.huffpost.com ) leggi
 
VIDEO ARCHIVIO

Parigi Vietata la grande manifestazione sul clima ( si prevedeva 200.000 partecipanti), la singolare iniziativa delle scarpe per marciare ha visto migliaia di partecipanti. vedi   

Petrolio  Da più di un anno l’Isis si finanzia con la vendita del petrolio delle centinaia di pozzi che controlla fra Siria e Irak. Commercio noto a tutti e stranamente da nessuno mai contrastato fino agli ultimi attentati di Parigi. vedi   
  
Human Il trailer ufficiale del commovente capolavoro di Yann Arthus Bertrand. Storie di uomini e donne e del loro rapporto con l’ambiente in cui vivono. Proiettato all’ONU e recentemente al Festival di Cinemambiente a Torino il film non è finora arrivato nelle sale cinematografiche ordinarie ne in TV. vedi

Keeper, film del franco-belga  Guillame Senez, ha vinto  il premio di miglior film al 33° Torino Film Festival. Due quindicenni, Maxime e Mélanie, di fronte a una decisione molto più grande di loro, cioè diventare o meno genitori. vedi


Il punto di vista  del Gruppo Cinque Terre:
 Documento annuale: Quello che possiamo fare ( Piero Aimasso - Anna Andorno - Giovanni Chiambretto - Maurizio Di Gregorio - Massimo Marino ) - 1 giugno 2015                                                                      


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