«Sono da sempre contrario» (Berlusconi). «Soldi buttati via» (Renzi). «Una spesa da rivedere e limitare» (Bersani). «Non li ho voluti io, ma D'Alema» (Monti). «Non è vero» (D'Alema). Ecco, un po' si vergognano. Ma poi non hanno il coraggio di votare no.
«Per amare la pace, armare la pace»,
dice il ministro della Difesa Mario Mauro, difendendo il programma di acquisto
dei caccia F35 confermato - anche se «ulteriori» acquisizioni non saranno
possibili senza il via libera del Parlamento - dall'approvazione della mozione
di maggioranza del 26 giugno.
Il risultato di mesi di polemiche, durante i quali nei partiti di maggioranza si è detto. Silvio Berlusconi che si dice «contrario da sempre» dopo aver più volte confermato la partecipazione dell'Italia al progetto da presidente del Consiglio; Cicchitto che gli fa eco chiedendo di ridurre la spesa, mentre il Pdl con Brunetta ribadisce che gli F35 non si toccano. Ma anche i democratici, che in campagna elettorale con Pier Luigi Bersani parlavano di «rivedere e limitare le spese degli F35», perché «la nostra priorità non sono i caccia ma il lavoro» e oggi vede Roberto Speranza esultare perché «tutti i gruppi della maggioranza» si sarebbero ritrovati sulla «posizione» del Pd.
Si aggiungono scontri istituzionali (come quello tra i ministri dello stesso governo, Delrio e Mauro), diatribe storiche (Monti che scarica la responsabilità sui governi precedenti, D'Alema che lo smentisce) e accuse reciproche di populismo (su che fare coi miliardi risparmiati), e il piatto dell'ennesima sceneggiata all'italiana, dove tutti parlano ma nessuno decide, è servita.
Come testimonia questa raccolta di dichiarazioni, in ordine cronologica, compilata dall'Espresso.
«Ritengo che quaranta F35 in meno, come annunciato dal ministro Di Paola, siano un passo insufficiente» (Enrico Gasbarra, Pd, 15 febbraio 2012).
«Sia la consapevolezza di dover ridurre le spese per il personale, a partire da quelle dedicate ai gradi più alti, sia la consistente riduzione del numero di F35 da ordinare, vanno nella giusta direzione» ( Federica Mogherini, Pd, 15 febbraio 2012).
«Torno a ribadire che il programma della Difesa che prevede l'acquisto dei caccia F35 debba e possa essere rivisto e fermato» (Enrico Gasbarra, Pd, 25 febbraio 2012).
«E' una scelta non condivisibile» (Nicola Zingaretti, Pd, 9 giugno 2012, sulla spesa di 15 miliardi per gli F35).
«Non capisco perché buttare via così una dozzina di miliardi per gli F35» (Matteo Renzi, Pd, 6 luglio 2012).
«Si intervenga nel settore Difesa cancellando alcuni acquisti: con un F35 in meno teniamo aperto un centinaio di asili nido» (Stefano Fassina, Pd, 8 luglio 2012).
«Quello che non capiamo è perché sotto la scure non siano caduti anche i miliardi da spendere per gli aerei F35» (Fabrizio Cicchitto, Pdl, 9 luglio 2012).
«Annunciamo la presentazione di emendamenti alla spending review in discussione al Senato, finalizzati a spostare gli investimenti dagli F35 ad iniziative di carattere sociale» (da una nota dei senatori Pd Francesco Ferrante, Roberto Della Seta, Roberto Di Giovan Paolo, Manuela Granaiola e Silvana Amati e Vincenzo Vita, 12 luglio 2012)
«Gli F35 sono inutili o quasi» (Enrico Rossi, Pd, 21 novembre 2012).
«Bisogna assolutamente rivedere e limitare le spese militari degli F35 perché le nostre priorità sono altre. La nostra priorità non sono i caccia ma il lavoro» (Pier Luigi Bersani, Pd, 22 gennaio 2013)
«In merito alla vicenda degli F-35,si ricorda che non è stato firmato nessun contratto di acquisto, dunque non c'è nulla da interrompere» (nota del Pd, 22 gennaio 2013)
«Non capisco perché si sono scandalizzati (per la proposta di tagliare le spese per gli F35, ndr): anche il Canada lo ha fatto. La situazione è questa: abbiamo gli esodati, gli uffici sociali dei comuni con la fila davanti, e si tagliano i soldi ai disabili» (Pierluigi Bersani, 24 gennaio 2013).
«E' utile qui ricordare che l'Italia ha aderito al programma F35 nel 1999 con il governo D'Alema, ha confermato la partecipazione con il secondo governo Berlusconi nel 2002 e poi ci sono stati ulteriori passi fatti dal governo Prodi e nel febbraio nel 2009 dal governo Berlusconi. Il nostro governo è stato l'unico a ridurre il numero degli F35 da 131 a 90» ( Mario Monti, Scelta Civica, 2 febbraio 2013; «Quello che Monti dice non risponde a verità», la replica di Massimo D'Alema).
«Io ho chiesto una relazione sullo stato di avanzamento del contratto dell'Italia per gli F-35. I patti sono da mantenersi, ma oggi non mi sognerei mai di fare una spesa del genere (...). Io sono sempre stato contrario agli F35» (Silvio Berlusconi, 2 febbraio 2013, ipotizzando a 'Presadiretta' con una battuta anche un eventuale uso alternativo dei caccia: «Ci faremo del turismo aereo»).
«Servono meno F35? Sospendiamoli, e utilizziamo quelle risorse» (Giuseppe Fioroni, Pd, 27 maggio 2013).
«Sono pronto a dibattere con il Parlamento su tutto, ma se l'approccio è un F35 in meno per avere 30 asili in più è un approccio sbagliato, fuorviante e demagogico» (Mario Mauro, 7 giugno 2013).
«Non è certo un argomento di cui abbiamo parlato in questi giorni» (Enrico Letta, presidente del Consiglio, 18 giugno 2013 durante il G8 in Irlanda del Nord).
«Sarebbe contraddittorio ridurre ulteriormente il numero di caccia F35 da acquistare. Se scendiamo sotto i 90 dovremmo chiederci se abbiamo ancora un'aviazione» (Mario Mauro, 18 giugno 2013).
«C'è una esigenza, essenziale, perché senza di quelli non funziona la portaerei, ed è di 15. Perché sono 15 quelli che servono se vuoi far funzionare una portaerei, ne abbiamo una ora» (Roberta Pinotti, Pd, 13 giugno 2013).
«C'è una previsione di riduzione delle spese militari, che sicuramente sarà affrontata e si realizzerà nelle prossime decisioni» (Nicola Latorre, Pd, 22 giugno 2013).
«I mal di pancia interni al Pd non mancano» (Giorgio Zanin, Pd, 23 giugno 2013).
«Al momento non esiste alcuna spaccatura dentro il Pd sugli F35» (Giampiero Scanu, Pd, 24 giugno 2013).
«Sento il dovere morale, prima che politico, di dire no agli F35 e alle spese militari» ( Gero Grassi, Pd, 24 giugno 2013).
«Non si può dire che sia semplicissimo ma dobbiamo fare di tutto per recuperare risorse per l'emergenza vera che non è quella della Difesa ma del lavoro per i giovani. Non ha senso spendere risorse nel comparto militare» (Graziano Delrio, ministro per gli affari Regionali, 25 giugno 2013; replica del ministro Mauro: «Evidentemente c'è stata una crisi di governo e io non me ne sono accorto. Perché sia chiaro: io non ho partecipato a nessun consiglio dei ministri in cui il governo abbia cambiato opinione su questo»).
«Bisogna trovare una sintesi tra gli impegni internazionali presi da tempo e il bisogno di ammodernare il nostro sistema di aerei con il fatto che siamo in una fase di grande difficoltà finanziaria» (Guglielmo Epifani, segretario Pd, 25 giugno 2013).
«Il Ministro della Difesa dichiara sugli F35 che non si torna indietro e che si acquistano. A noi sembra posizione irresponsabile e delegittimante verso il Parlamento che sta tentando, attraverso una discussione aperta, di realizzare opportunamente il bene dell'Italia che per noi non prevede l'acquisto» (Gero Grassi, Pd, 25 giugno 2013).
«Chi dice che togliendo gli F35 si recuperano risorse per abbattere il cuneo fiscale, dimostra di non sapere come funziona il bilancio dello Stato (...). Degli F35 ormai s'è fatto un simbolo. Ma pochi sanno che Berkeley, l'università più pacifista al mondo, ottiene fondi per l'80 per cento dall'industria militare. E poi, potrà non piacere, ma gli investimenti militari danno ritorni economici, in termini di occupazione, e di tecnologie che poi finiranno nel settore civile. E' l'Abc» (Francesco Boccia, Pd, 26 giugno 2013).
«La mozione non prevede nessuna sospensione, quello che si deve verificare è un ulteriore impegno che deve passare per il Parlamento, sulla base della normativa esistente. Il programma F35 è confermato, ma per tutte le ulteriori fasi serve una verifica parlamentare. Le ulteriori fasi sono quelle che non sono state ancora decise». (Renato Brunetta, 26 giugno 2013)
«Sono contento che tutti i gruppi della maggioranza si ritrovino su questa posizione che è quella che il Pd ha costruito dopo una lunghissima discussione» (Roberto Speranza, Pd, 26 giugno 2013).
«La decisione del governo di destinare risorse per l'acquisto di nuovi caccia F35 in un momento di crisi così rilevante, è inaccettabile» (Antonio Satta, Udc, 26 giugno 2013).
Il risultato di mesi di polemiche, durante i quali nei partiti di maggioranza si è detto. Silvio Berlusconi che si dice «contrario da sempre» dopo aver più volte confermato la partecipazione dell'Italia al progetto da presidente del Consiglio; Cicchitto che gli fa eco chiedendo di ridurre la spesa, mentre il Pdl con Brunetta ribadisce che gli F35 non si toccano. Ma anche i democratici, che in campagna elettorale con Pier Luigi Bersani parlavano di «rivedere e limitare le spese degli F35», perché «la nostra priorità non sono i caccia ma il lavoro» e oggi vede Roberto Speranza esultare perché «tutti i gruppi della maggioranza» si sarebbero ritrovati sulla «posizione» del Pd.
Si aggiungono scontri istituzionali (come quello tra i ministri dello stesso governo, Delrio e Mauro), diatribe storiche (Monti che scarica la responsabilità sui governi precedenti, D'Alema che lo smentisce) e accuse reciproche di populismo (su che fare coi miliardi risparmiati), e il piatto dell'ennesima sceneggiata all'italiana, dove tutti parlano ma nessuno decide, è servita.
Come testimonia questa raccolta di dichiarazioni, in ordine cronologica, compilata dall'Espresso.
«Ritengo che quaranta F35 in meno, come annunciato dal ministro Di Paola, siano un passo insufficiente» (Enrico Gasbarra, Pd, 15 febbraio 2012).
«Sia la consapevolezza di dover ridurre le spese per il personale, a partire da quelle dedicate ai gradi più alti, sia la consistente riduzione del numero di F35 da ordinare, vanno nella giusta direzione» ( Federica Mogherini, Pd, 15 febbraio 2012).
«Torno a ribadire che il programma della Difesa che prevede l'acquisto dei caccia F35 debba e possa essere rivisto e fermato» (Enrico Gasbarra, Pd, 25 febbraio 2012).
«E' una scelta non condivisibile» (Nicola Zingaretti, Pd, 9 giugno 2012, sulla spesa di 15 miliardi per gli F35).
«Non capisco perché buttare via così una dozzina di miliardi per gli F35» (Matteo Renzi, Pd, 6 luglio 2012).
«Si intervenga nel settore Difesa cancellando alcuni acquisti: con un F35 in meno teniamo aperto un centinaio di asili nido» (Stefano Fassina, Pd, 8 luglio 2012).
«Quello che non capiamo è perché sotto la scure non siano caduti anche i miliardi da spendere per gli aerei F35» (Fabrizio Cicchitto, Pdl, 9 luglio 2012).
«Annunciamo la presentazione di emendamenti alla spending review in discussione al Senato, finalizzati a spostare gli investimenti dagli F35 ad iniziative di carattere sociale» (da una nota dei senatori Pd Francesco Ferrante, Roberto Della Seta, Roberto Di Giovan Paolo, Manuela Granaiola e Silvana Amati e Vincenzo Vita, 12 luglio 2012)
«Gli F35 sono inutili o quasi» (Enrico Rossi, Pd, 21 novembre 2012).
«Bisogna assolutamente rivedere e limitare le spese militari degli F35 perché le nostre priorità sono altre. La nostra priorità non sono i caccia ma il lavoro» (Pier Luigi Bersani, Pd, 22 gennaio 2013)
«In merito alla vicenda degli F-35,si ricorda che non è stato firmato nessun contratto di acquisto, dunque non c'è nulla da interrompere» (nota del Pd, 22 gennaio 2013)
«Non capisco perché si sono scandalizzati (per la proposta di tagliare le spese per gli F35, ndr): anche il Canada lo ha fatto. La situazione è questa: abbiamo gli esodati, gli uffici sociali dei comuni con la fila davanti, e si tagliano i soldi ai disabili» (Pierluigi Bersani, 24 gennaio 2013).
«E' utile qui ricordare che l'Italia ha aderito al programma F35 nel 1999 con il governo D'Alema, ha confermato la partecipazione con il secondo governo Berlusconi nel 2002 e poi ci sono stati ulteriori passi fatti dal governo Prodi e nel febbraio nel 2009 dal governo Berlusconi. Il nostro governo è stato l'unico a ridurre il numero degli F35 da 131 a 90» ( Mario Monti, Scelta Civica, 2 febbraio 2013; «Quello che Monti dice non risponde a verità», la replica di Massimo D'Alema).
«Io ho chiesto una relazione sullo stato di avanzamento del contratto dell'Italia per gli F-35. I patti sono da mantenersi, ma oggi non mi sognerei mai di fare una spesa del genere (...). Io sono sempre stato contrario agli F35» (Silvio Berlusconi, 2 febbraio 2013, ipotizzando a 'Presadiretta' con una battuta anche un eventuale uso alternativo dei caccia: «Ci faremo del turismo aereo»).
«Servono meno F35? Sospendiamoli, e utilizziamo quelle risorse» (Giuseppe Fioroni, Pd, 27 maggio 2013).
«Sono pronto a dibattere con il Parlamento su tutto, ma se l'approccio è un F35 in meno per avere 30 asili in più è un approccio sbagliato, fuorviante e demagogico» (Mario Mauro, 7 giugno 2013).
«Non è certo un argomento di cui abbiamo parlato in questi giorni» (Enrico Letta, presidente del Consiglio, 18 giugno 2013 durante il G8 in Irlanda del Nord).
«Sarebbe contraddittorio ridurre ulteriormente il numero di caccia F35 da acquistare. Se scendiamo sotto i 90 dovremmo chiederci se abbiamo ancora un'aviazione» (Mario Mauro, 18 giugno 2013).
«C'è una esigenza, essenziale, perché senza di quelli non funziona la portaerei, ed è di 15. Perché sono 15 quelli che servono se vuoi far funzionare una portaerei, ne abbiamo una ora» (Roberta Pinotti, Pd, 13 giugno 2013).
«C'è una previsione di riduzione delle spese militari, che sicuramente sarà affrontata e si realizzerà nelle prossime decisioni» (Nicola Latorre, Pd, 22 giugno 2013).
«I mal di pancia interni al Pd non mancano» (Giorgio Zanin, Pd, 23 giugno 2013).
«Al momento non esiste alcuna spaccatura dentro il Pd sugli F35» (Giampiero Scanu, Pd, 24 giugno 2013).
«Sento il dovere morale, prima che politico, di dire no agli F35 e alle spese militari» ( Gero Grassi, Pd, 24 giugno 2013).
«Non si può dire che sia semplicissimo ma dobbiamo fare di tutto per recuperare risorse per l'emergenza vera che non è quella della Difesa ma del lavoro per i giovani. Non ha senso spendere risorse nel comparto militare» (Graziano Delrio, ministro per gli affari Regionali, 25 giugno 2013; replica del ministro Mauro: «Evidentemente c'è stata una crisi di governo e io non me ne sono accorto. Perché sia chiaro: io non ho partecipato a nessun consiglio dei ministri in cui il governo abbia cambiato opinione su questo»).
«Bisogna trovare una sintesi tra gli impegni internazionali presi da tempo e il bisogno di ammodernare il nostro sistema di aerei con il fatto che siamo in una fase di grande difficoltà finanziaria» (Guglielmo Epifani, segretario Pd, 25 giugno 2013).
«Il Ministro della Difesa dichiara sugli F35 che non si torna indietro e che si acquistano. A noi sembra posizione irresponsabile e delegittimante verso il Parlamento che sta tentando, attraverso una discussione aperta, di realizzare opportunamente il bene dell'Italia che per noi non prevede l'acquisto» (Gero Grassi, Pd, 25 giugno 2013).
«Chi dice che togliendo gli F35 si recuperano risorse per abbattere il cuneo fiscale, dimostra di non sapere come funziona il bilancio dello Stato (...). Degli F35 ormai s'è fatto un simbolo. Ma pochi sanno che Berkeley, l'università più pacifista al mondo, ottiene fondi per l'80 per cento dall'industria militare. E poi, potrà non piacere, ma gli investimenti militari danno ritorni economici, in termini di occupazione, e di tecnologie che poi finiranno nel settore civile. E' l'Abc» (Francesco Boccia, Pd, 26 giugno 2013).
«La mozione non prevede nessuna sospensione, quello che si deve verificare è un ulteriore impegno che deve passare per il Parlamento, sulla base della normativa esistente. Il programma F35 è confermato, ma per tutte le ulteriori fasi serve una verifica parlamentare. Le ulteriori fasi sono quelle che non sono state ancora decise». (Renato Brunetta, 26 giugno 2013)
«Sono contento che tutti i gruppi della maggioranza si ritrovino su questa posizione che è quella che il Pd ha costruito dopo una lunghissima discussione» (Roberto Speranza, Pd, 26 giugno 2013).
«La decisione del governo di destinare risorse per l'acquisto di nuovi caccia F35 in un momento di crisi così rilevante, è inaccettabile» (Antonio Satta, Udc, 26 giugno 2013).
* espresso.repubblica.it, 27 giugno 2013
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