di Lino Balza *
I tre SI ai referendum (2 per l’acqua pubblica e 1 contro il nucleare) si vinceranno o si perderanno tutti assieme. Allo stato attuale sono persi. Parliamoci chiaro. Il traguardo del quorum 50% irraggiungibile. Sostenuti da mezzi finanziari sproporzionati, loro non faranno campagna per il no, gli basterà giocare sugli opposti schieramenti partitici, sul silenzio e la complicità mediatica. Noi invece dovremo battere le strade, fare il porta a porta, volantini e banchetti e assemblee paese per paese, quartiere per quartiere. Noi gente comune, attivisti, chiamiamoci “gli operai specializzati dell’ambientalismo”. Nella battaglia conterà il numero degli operai e non dei dirigenti.
Orbene. Sono già in costituzione almeno 4 comitati referendari nazionali. Apparentemente è una buona notizia. Invece no. Dividere gli “operai specializzati” fra tanti comitati, significherebbe non avere, ciascuno di essi, i numeri per coprire paese per paese, quartiere per quartiere. Bisogna invece unire le forze, unificare i vari comitati referendari antinucleari. Non solo: bisogna unire, unificarli con il comitato referendario per l’acqua pubblica. DUNQUE BISOGNA CHIEDERE CON FORZA, PRETENDERE CHE SIA COSTITUITO UN COMITATO REFERENDARIO NAZIONALE UNICO PER IL SI’ AI 3 REFERENDUM PER ACQUA E NUCLEARE. Altrimenti si perdono tutti e tre. Qui non basta l’alleanza fra diversi, ci vuole l’unità fra simili. Così nasceranno dappertutto comitati locali trasversali.
Chi ben comincia è a metà dell’opera. Perciò l’appuntamento nazionale di Cremona (Palazzo Cattaneo, via Oscasali 3) per il 5 febbraio parte dalla base, intende dare voce e protagonismo agli “operai specializzati”. Gli unici che possono vincere una vittoria impossibile. Con l’ottimismo della volontà. Perciò dobbiamo andarci, per contare. Dal basso. Conviene essere presenti a Cremona, non solo aderire ma esserci come soggetti individuali e collettivi, per sostenere che Cremona sia la prima tappa del Giro d’Italia per il SI ai 3 referendum, con maglia rosa finale alla squadra del SI. Una squadra unica con un unico comitato referendario nazionale. Una squadra senza partiti come capitani: gli è permesso di spingerci in salita. Una squadra di velocisti perché ormai il voto è imminente. Dobbiamo esserci per pretendere la squadra. Ognuno con la propria testa. Personalmente la penso così.
* Medicina Democratica di Alessandria
Info: Benito Fiori 037 225659 328 1231030 ben.fio@libero.it
Sono daccordo tanto tanto tanto tanto.
RispondiEliminaNoi lavoriamo sulla partecipazione e la consapevolezza quindi adottiamo metodologie corrette e coinvolgenti; per fare ciò dobbiamo coordinarci e non dividerci, come dici tu queste divisioni fanno il buon gioco di chi vuole invalidare il lavoro sin qui fatto.
Con gli scacchi nucleari hanno toppato alla grande, le persone in rete, non solamente su internet ma in rete tra loro, hanno compreso il gioco malefico e hanno praticamente reso vano lo spot che tra l'altro è costato milioni dei nostri euri, anzi, questo spot ha fatto capire quanto dobbiamo stare attenti a questi mezzucci mediatici.
Un abbraccio