di Michael Moore
Dalla crisi si esce solo con un altro modello di sviluppo
Vent' anni fa, quando ho girato "Roger e me", ho cercato di gettare l' allarme su quello che sarebbe successo alla General Motors. Se quelli che comandavano mi avessero ascoltato, forse oggi non saremmo in questa situazione. Perciò chiedo che questi suggerimenti siano presi in onesta e sincera considerazione.
1.Proprio come Roosvelt dopo l' attacco di Pearl Harbor, il presidente deve dire al paese che siamo in guerra e dobbiamo subito convertire i nostri impianti automobilistici in modo che producano veicoli per il trasporto collettivo e mezzi a energia alternativa. Nel 1942 la Gm fermò la produzione di auto e usò le linee di montaggio di Flint per costruire aerei, carri armati e mitragliatrici. La riconversione fu immediata. Tutti si misero al lavoro. Il fascismo fu sconfitto.
Oggi siamo in una guerra diversa: dobbiamo difendere l' ecostistema dall' attacco dei manager delle nostre aziende.Questo conflitto ha due fronti. Uno ha il suo quartier generale a Detroit: dalle fabbriche di Gm, Ford e Chrysler escono armi di distruzione di massa potentissime, responsabili del riscaldamento globale e dello scioglimento delle calotte polari. Quelle cose che chiamiamo "auto" forse sono divertenti da guidare, ma sono come un milione di pugnalate nel cuore di madre natura. Continuare a produrle porterebbe soltanto alla rovina della nostra specie e del pianeta.
L' altro fronte è guidato dalle compagnie petrolifere. Gli stessi manager che hanno amministrato spericolatamente le limitate riserve di petrolio della Terra sono decisi a spennarci il più possibile. Stanno succhiando le risorse fino all' osso, e non vogliono dire in pubblico la verità: che il petrolio rimasto sul pianeta basterà ancora per pochi decenni. Ci avviciniamo alla sua fine. Prepariamoci a vedere gente disperata disposta a uccidere solo per mettere le mani su una tanica di benzina.
Ora che Obama ha preso il controllo della Gm, dovrebbe convertire immediatamente gli impianti per realizzare cose nuove e più utili.
2.Non buttiamo via altri 30 miliardi di dollari per aiutare la Gm a produrre auto. Usiamo invece quei soldi per salvare i posti di lavoro attuali e quelli che sono stati tagliati in passato, e costruire i mezzi di trasporto del ventunesimo secolo.
3.Impegnamoci a costruire linee di treni veloci su tutto il territorio americano entro cinque anni. Il Giappone ha costruito la sua prima linea veloce 45 anni fa. Oggi ne ha decine. Velocità media: 260 chilometri all' ora. Ritardo medio: meno di 30 secondi. I giapponesi usano questi treni da quasi mezzo secolo e noi non ne abbiamo neanche uno! Esiste una tecnologia in grado di portarci in treno da Los Angeles a New York in 17 ore, e noi non la usiamo: è un comportamento criminale. Assumiamo i disoccupati per costruire linee ad alta velocità in tutto il paese.
4. Avviamo un programma per introdurre la metropolitana leggera in tutte le città medie e grandi. Costruiamo i treni negli stabilimenti della Gm e assumiamo manodopera locale per installare e gestire sistemi.
5.Per quelli che vivono nelle aree rurali dove non arrivano le ferrovie, facciamo produrre gli impianti della Gm bus ad alta efficienza energetica.
6.Nel frattempo, facciamo costruire auto ibride o elettriche (e batterie). Ci vorrà qualche anno perché la gente si abitui ai nuovi mezzi di trasporto, per cui se dobbiamo avere delle automobili, che siano almeno più decenti. Posiamo cominciare a costruirle dal mese prossimo.
7.Attreziamo una parte delle fabbriche inutilizzate della Gm in modo che producano turbine, pannelli solari e altri dispositivi per la produzione di energia alternativa. Abbiamo bisogno di milioni di pannelli solari subito. E c'e' una manodopera qualificata pronta per costruirli.
8.Diamo incentivi fiscali a chi viaggia in auto ibrida, bus o treno. E prestiamo soldi a chi converte la sua abitazione all' energia pulita.
9. Per contribuire a tutte queste spese, imponiamo una tassa di mezzo dollaro su ogni litro di benzina (la benzina negli Stati Uniti costa 60 centesimi al litro). Le persone saranno invogliate a cambiare auto o a usare le nuove ferrovie.
È il momento di dire addio al motore a combustione interna. per molto tempo ci è sembrato utile. ma ora è finita.
Questo è un inizio. Per favore, per favore, per favore non salvate la General Motors facendola diventare una versione ridotta di se stessa che continua a produrre Chevrolet e Cadillac. Non è una soluzione a lungo termine.
Esattamente cento anni fa i fondatori della General Motors convinsero il mondo ad abbandonare cavalli, selle e frustini per un nuovo mezzo di trasporto. Ora è il momento di dire addio al motore a combustione interna. per molto tempo ci è sembrato utile. Ci è piaciuto mangiare in macchina al MacDrive. Abbiamo pomiciato sui sedili davanti e dietro. Abbiamo visto i film su grandi schermi all' aperto, siamo andati ai gran premi e abbiamo visto il mare per la prima volta dal finestrino di una autostrada. Ma ora è finita. Siamo entrati in un nuovo millennio. Il presidente degli Stati Uniti e il sindacato dell' auto devono approfittare dell' occasione per spremere questo limone triste e amaro e ricavarne una succosa limonata.
(pubblicato da Il Girasole www.girasoleonline.org giugno 2009)
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