Il PD regala l’Abruzzo al centro-destra
Il 55,1% degli elettori non ha votato nessuno dei 15 partiti
Arrestato il segretario regionale del PD appena terminate le elezioni
Con il 48,8 contro il 42,6 % Chiodi ha vinto le elezioni regionali anticipate, seguite all’arresto del presidente della giunta regionale, Ottaviano del Turco. Mentre era in corso lo scrutinio dei voti, la sera del lunedì, anche il sindaco di Pescara, Luciano d’Alfonso, che è anche il segretario regionale del PD è stato arrestato insieme ad altri due con l’accusa di associazione a delinquere per corruzione riguardante la gestione di lavori cimiteriali. Il PD in Abruzzo non ne ha indovinata una. Il candidato più votato alle primarie, l’assessore Donato Di Matteo, si è dovuto ritirare all’ultimo momento perché colpito da un indagine per questioni riguardanti l’acquedotto provinciale ed il PD è di gran lunga il principale sconfitto dal voto passando dai 259 mila voti delle regionali del 2005 a 107 mila e da 12 a 7 seggi nel nuovo consiglio regionale.
Ma tutto il sistema dei partiti è stato in qualche modo condannato dagli elettori. Il 50% esatto di 1.209.079 elettori non ha votato nessuno dei 6 candidati presidenti e, può sembrare incredibile, ben il 55,1 % non ha votato nessuno dei 15 partiti presentatisi, di cui solo 9 hanno ottenuto seggi. In questo cumulo di macerie ha vinto il centro destra che governerà con 27 dei 45 eletti perdendo “solo” il 15% circa degli elettori del 2005. Fra i perdenti trionfa l’Italia dei Valori che passa da 1 a 5 seggi (più quello di Costantini), mentre la coalizione (praticamente il vecchio schieramento dell’Unione affossato da Veltroni alle elezioni politiche dell’aprile di quest’anno) passa dai 446.407 voti ottenuti da Del Turco nel 2005 ai 258.195 voti di Costantini.
Se è possibile aggiungere qualcosa a questo quadro desolante sono gli incredibile commenti degli sconfitti. Veltroni afferma:”c’è un malessere, anche contro di noi”,mentre molti commentatori gli danno sei mesi di sopravvivenza, giusto il tempo di superare le elezioni europee. Ferrero, neo segretario di Rifondazione comunista, che è passata da 36.003 a 15.435 voti ci lascia di stucco dichiarando che”la sinistra d’alternativa va bene quando è divisa”. Non è da meno Grazia Francescato portavoce dei Verdi: mentre si conferma il suicidio politico dei Verdi che, quando rinunciano alla propria autonomia e fanno alleanze elettorali con pezzi della sinistra da 10 anni fanno perdere voti ad entrambi, dichiara lunedì sera:”i primi dati che vedono la lista insieme a SD oltre il 2% segnalano un dignitoso recupero” .In effetti i Verdi sono passati da 14728 voti da soli nel 2005 a 12054 insieme a Sinistra Democratica ma è ormai acquisito che con il 2% si tira avanti .Ci si consola forse con il fatto che l’eletto è Walter Caporale, l’animalista dei Verdi consigliere regionale uscente. Ma nessuno, ne Ferrero ne la Francescato, neppure i principali quotidiani per la verità, ci hanno informato dell’ultima novità, un vero coniglio nel cappello, conseguenza del geniale sistema elettorale che, magicamente, ha portato il totale degli eletti dai 40 del 2005 ai 45 di oggi (alla faccia dei costi della politica). Senza il coniglio in parecchi sarebbero stati costretti a guardare un po’ più realisticamente a cosa vogliono gli elettori invece di consolarsi con il proprio eletto “miracolato”.
La buriana comunque non sembra finita. Con preoccupazione La Repubblica di oggi, che ha fatto negli ultimi giorni una aperta campagna elettorale per riequilibrare a favore del PD la bilancia pendente verso Di Pietro ed ha praticamente ignorato l’esistenza degli altri gruppi del centro-sinistra, ci informa che forse sono in arrivo guai per il PD in altre due regioni.
In questo disastro un'unica cosa è chiara:le drammatiche conseguenze per il paese della veltroniana teoria dell’”andar da soli” che prima ha disorientato, insieme agli scandali, gli elettori e adesso, pezzo dopo pezzo, sta consegnando l’Italia al centro-destra.
(sulle elezioni in Abruzzo vedi anche il post del 25 novenbre)
Il 55,1% degli elettori non ha votato nessuno dei 15 partiti
Arrestato il segretario regionale del PD appena terminate le elezioni
Con il 48,8 contro il 42,6 % Chiodi ha vinto le elezioni regionali anticipate, seguite all’arresto del presidente della giunta regionale, Ottaviano del Turco. Mentre era in corso lo scrutinio dei voti, la sera del lunedì, anche il sindaco di Pescara, Luciano d’Alfonso, che è anche il segretario regionale del PD è stato arrestato insieme ad altri due con l’accusa di associazione a delinquere per corruzione riguardante la gestione di lavori cimiteriali. Il PD in Abruzzo non ne ha indovinata una. Il candidato più votato alle primarie, l’assessore Donato Di Matteo, si è dovuto ritirare all’ultimo momento perché colpito da un indagine per questioni riguardanti l’acquedotto provinciale ed il PD è di gran lunga il principale sconfitto dal voto passando dai 259 mila voti delle regionali del 2005 a 107 mila e da 12 a 7 seggi nel nuovo consiglio regionale.
Ma tutto il sistema dei partiti è stato in qualche modo condannato dagli elettori. Il 50% esatto di 1.209.079 elettori non ha votato nessuno dei 6 candidati presidenti e, può sembrare incredibile, ben il 55,1 % non ha votato nessuno dei 15 partiti presentatisi, di cui solo 9 hanno ottenuto seggi. In questo cumulo di macerie ha vinto il centro destra che governerà con 27 dei 45 eletti perdendo “solo” il 15% circa degli elettori del 2005. Fra i perdenti trionfa l’Italia dei Valori che passa da 1 a 5 seggi (più quello di Costantini), mentre la coalizione (praticamente il vecchio schieramento dell’Unione affossato da Veltroni alle elezioni politiche dell’aprile di quest’anno) passa dai 446.407 voti ottenuti da Del Turco nel 2005 ai 258.195 voti di Costantini.
Se è possibile aggiungere qualcosa a questo quadro desolante sono gli incredibile commenti degli sconfitti. Veltroni afferma:”c’è un malessere, anche contro di noi”,mentre molti commentatori gli danno sei mesi di sopravvivenza, giusto il tempo di superare le elezioni europee. Ferrero, neo segretario di Rifondazione comunista, che è passata da 36.003 a 15.435 voti ci lascia di stucco dichiarando che”la sinistra d’alternativa va bene quando è divisa”. Non è da meno Grazia Francescato portavoce dei Verdi: mentre si conferma il suicidio politico dei Verdi che, quando rinunciano alla propria autonomia e fanno alleanze elettorali con pezzi della sinistra da 10 anni fanno perdere voti ad entrambi, dichiara lunedì sera:”i primi dati che vedono la lista insieme a SD oltre il 2% segnalano un dignitoso recupero” .In effetti i Verdi sono passati da 14728 voti da soli nel 2005 a 12054 insieme a Sinistra Democratica ma è ormai acquisito che con il 2% si tira avanti .Ci si consola forse con il fatto che l’eletto è Walter Caporale, l’animalista dei Verdi consigliere regionale uscente. Ma nessuno, ne Ferrero ne la Francescato, neppure i principali quotidiani per la verità, ci hanno informato dell’ultima novità, un vero coniglio nel cappello, conseguenza del geniale sistema elettorale che, magicamente, ha portato il totale degli eletti dai 40 del 2005 ai 45 di oggi (alla faccia dei costi della politica). Senza il coniglio in parecchi sarebbero stati costretti a guardare un po’ più realisticamente a cosa vogliono gli elettori invece di consolarsi con il proprio eletto “miracolato”.
La buriana comunque non sembra finita. Con preoccupazione La Repubblica di oggi, che ha fatto negli ultimi giorni una aperta campagna elettorale per riequilibrare a favore del PD la bilancia pendente verso Di Pietro ed ha praticamente ignorato l’esistenza degli altri gruppi del centro-sinistra, ci informa che forse sono in arrivo guai per il PD in altre due regioni.
In questo disastro un'unica cosa è chiara:le drammatiche conseguenze per il paese della veltroniana teoria dell’”andar da soli” che prima ha disorientato, insieme agli scandali, gli elettori e adesso, pezzo dopo pezzo, sta consegnando l’Italia al centro-destra.
(sulle elezioni in Abruzzo vedi anche il post del 25 novenbre)
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