5 maggio 2015

ECOLETTERA 62 del Gruppo Cinque Terre





costruire la transizione: un nuovo ecologismo - democrazia - giustizia - nuovi lavori

editoriale 1: Tre fiducie per svuotare la democrazia

Vuole la fiducia guardandoli in faccia, uno per uno, per appello nominale. Per tre volte. Così Renzi sfida quei “signori del Parlamento” per i quali esprime da sempre il disprezzo di chi ha investito tutto il potere conquistato in pochi mesi nel ridurli a un esercito di nominati e di servi sciocchi. Per sempre: si è svolto oggi alla Camera il primo atto di quella storia che nel prossimo futuro chiuderà la nostra Repubblica parlamentare. Un vero e proprio terremoto istituzionale, auspice un presidente della Repubblica, ora ex, che non lascia un millimetro di spazio al suo successore che pure un giorno, speriamo abbastanza presto, dovrà dirci se davvero secondo lui questo terremoto faccia parte della democrazia. Dunque, la Repubblica parlamentare è durata un tempo abbastanza lungo, che gli italiani non hanno saputo apprezzare. Se lo avessero fatto, oggi sarebbero in piazza. Invece, solo firme di denuncia, solo testimonianze che lasciano l’amaro in bocca nel momento stesso in cui le riteniamo inevitabili. Firme e appelli.. ( Sandra Bonsanti di Libertà e Giustizia ) leggi

editoriale 2 : Renzi è ai limiti del colpo di Stato. Intervenga Mattarella.

La vicenda della legge elettorale sta andando oltre ogni limite costituzionale. Un Parlamento eletto grazie ad un sistema elettorale incostituzionale e nel quale quasi un quinto degli eletti ha cambiato bandiera, sta per varare una legge elettorale che ha gli stessi difetti di incostituzionalità. Per di più questa è opera di un solo partito che, grazie al premio di maggioranza ed ai cambi di casacca, ha trasformato il suo 25% in una probabile maggioranza di seggi, che non si capisce chi rappresentino, anche perché una parte importante dei deputati di quello stesso partito è contraria e gli elettori avevano votato per quelli che oggi sono in minoranza. Già questo è un quadro di totale anomalia, che segnala la degenerazione autoritaria delle nostre istituzioni. Per di più, lo spirito della Costituzione (art.72) vorrebbe che le leggi elettorali fossero terreno di prevalente, se non esclusiva, competenza parlamentare e non governativa, ed il costume costante, nella storia repubblicana, è stato sempre quello di lasciare la massima autonomia ai gruppi parlamentari su questo tema. ( Aldo Giannuli ) leggi
Grandi opere, nel Def solo 25 restano ‘strategiche’. In soffitta la Legge Obiettivo
Dopo lo scandalo Incalza e le dimissioni del ministro Maurizio Lupi, dal governo era atteso un forte segnale di discontinuità sul capitolo delle Grandi Opere. Segnale che è arrivato con l’approvazione del Def e del nuovo programma per le infrastrutture strategiche: passando dalle 419 previste dalla Legge Obiettivo alle 30 su cui il governo Renzi ha deciso di investire. Il nuovo programma per le infrastrutture taglia drasticamente l'impegno finanziario pubblico previsto: da 383 a 70,9 miliardi di euro. La parte del leone spetta all'alta velocità ferroviaria, a partire dal Tav Torino-Lione e dal contestato Terzo Valico dei Giovi, che le stesse FS considerano economicamente insostenibile. Escono dall'elenco delle priorità la Orte-Mestre, la Tirrenica e la Pontina ma non la Tem e la Salerno-Reggio Calabria. Una sforbiciata ben più radicale rispetto a quella attesa alla vigilia dell’approvazione del Def, quando fonti ministeriali indicavano in 49 le opere prioritarie. In termini finanziari dei  70,9 miliardi di euro, 48 sono già disponibili più 6,9 miliardi di fabbisogno triennale. In termini pratici significa mandare in soffitta la Legge Obiettivo. (Paolo Fior da ilfattoquotidiano ) leggi

Occupazione e produzione, la ripresa non c’è

L’altalena di dati e numeri degli ultimi giorni non lascia dubbi sull’andamento dell’economia reale del Paese. Nessun segno positivo di cambio di rotta dal mercato del lavoro, piuttosto tendenziale stabilità nel periodo dicembre-febbraio rispetto ai tre mesi precedenti secondo la nota diffusa dall’Istituto Nazionale di Statistica martedì 31 marzo. Nel complesso la disoccupazione torna a crescere nel mese di febbraio con un tasso di disoccupazione al 12,7% e gli occupati diminuiscono di 44 mila unità rispetto a gennaio. Anche il tasso di occupazione, pari al 55,7% cala di 0,1 punti percentuali nell’ultimo mese, a fronte di un aumento dei disoccupati dello 0,7% su base mensile e del 2,1% su base annuale (+67 mila). Il numero di individui inattivi fra i 15 e i 64 anni è lievemente aumentato nell’ultimo mese (+0,1%), sebbene in declino su base annua dell’1,4%. (  Valeria Cirillo da sbilanciamoci.info ) leggi

Insegnanti, questo è il momento di ribellarsi

Il disegno di legge del governo Renzi ha un segno chiaramente aziendalistico, autarchico e antidemocratico. È funzionale alla logica dell’economia di mercato e alle esigenze della Confindustria e dei poteri forti della finanza che vogliono trasformare la scuola e l’educazione in un business. Non abbiate paura, riprendete coraggio e costruite assieme alla gente di buona volontà angosciata per il degrado antidemocratico, ai giovani studenti, ai tanti lavoratori e genitori preoccupati per il futuro , alla tante associazioni di volontariato mille iniziative partendo dalla vostre scuole, fatte delle vostre scuole i bastioni di difesa della democrazia, del diritto all’istruzione per tutti, della solidarietà, dell’eguaglianza e della cultura. La scuola come bene comune si deve aprire e interpellare tutta la società e parlare a tutti in modo aperto e senza timore. ( Alain Goussot  su comune-info-net ) leggi

Naufragio migranti: tutti i numeri delle migrazioni e la soluzione possibile

I rifugiati nel mondo hanno superato i 50 milioni. E ad accoglierli sono soprattutto i paesi più vicini agli epicentri di crisi: Libano, Turchia, Giordania. In Europa, regole di Dublino e gestione nazionale di immigrazione e asilo generano politiche letteralmente disumane. Poche settimane fa, avevano suscitato scalpore i dati diffusi dall’Eurostat: 626mila i richiedenti asilo nell’Unione Europea nel 2014, 191mila in più rispetto al 2013, con un incremento del 41%: un record storico, sottolineavano le agenzie. L’Italia figurava al terzo posto per numero di domande ricevute, con 64.625. Tutti dati veri, ma comunicati in questo modo, estrapolati dal contesto più ampio e drammatico in cui si collocano, sono tali da suscitare sentimenti di allarme e domande di contenimento. (di Maurizio Ambrosini  da: lavoce.info ) leggi

Tetti verdi: la Francia li impone, in Italia mancano persino nei programmi elettorali 



A metà marzo del 2015, mentre Sarkozy resuscitava mettendo un freno alla resistibile ascesa della Le Pen e una lapide sulle speranze di recupero del presidente Hollande, la Francia approvava una legge che obbliga le nuove costruzioni in zone commerciali ad adottare coperture piantumate o pannelli solari. Insomma, i tetti verdi o anche solo energeticamente attivi guadagnano altro spazio in un importante paesaggio urbano, anche se si tratta di un provvedimento all’acqua di rose. Il governo socialista si è limitato, infatti, agli edifici commerciali e lascia una porta aperta e alternativa ai pannelli solari, mentre gli scienziati e gli ambientalisti avrebbero voluto una norma di più ampio respiro con un fuoco più preciso sui tetti verdi, applicabile a tutti i nuovi edifici. E un incentivo a modificare quelli esistenti in caso di manutenzione straordinaria. I tetti verdi hanno un effetto isolante, contribuendo a ridurre l’energia necessaria per riscaldare l’edificio in inverno e raffrescarlo in estate, con risparmi tra il 20 e il 30% sugli oneri di climatizzazione. Hanno un effetto decisivo nel limitare le alluvioni urbane dovute a insufficienti reti di drenaggio, poiché riducono il ruscellamento fino all’80% durante i nubifragi, rispetto alle coperture tradizionali in laterizio, cemento o pietra. ( Renzo Rosso su ilfattoquotidiano ) leggi

Berlino si mobilita: 700 appartamenti mettono a rischio il Mauerpark
Allerta gentrificazione al MauerparkIl parco pubblico di Prenzlauer Berg, amatissimo da berlinesi e turisti che qui trascorrono le loro domeniche di sole, potrebbe infatti diventare vittima di un progetto edilizio di dimensioni colossali. Sulla superficie del parco, infatti, un investitore minaccia di costruire circa 700 appartamenti. Un progetto di cementificazione cui gruppi cittadini impegnati nella gestione si oppongono da tempo con iniziative. Le loro voci, tuttavia, sembrano destinate a rimanere inascoltate. Il Senato di Berlino, infatti, aveva annunciato nel giro di quest’anno di voler avviare la costruzione di 40.000 nuovi appartamenti per far fronte all’aumento dei prezzi dell’affitto e alla carenza di spazi abitativi. In questa direzione va anche la risposta di Carten Spalleck (CDU) alle iniziative del gruppo cittadino gli “Amici di Mauerpark”, che combatte contro la cementificazione del parco. Spalleck sostiene in una lettera aperta che la città ha urgente bisogno di nuovi appartamenti , questo allo scopo di combattere il generale aumento degli affitti. ( Giovanni Semenzato da www.ilmitte.com ) leggi

Le elezioni nel Regno Unito: sette cavalli per un Regno

La Gran Bretagna si prepara a votare. Tra fine marzo e inizio aprile sono state svolte tutte le procedure costituzionali di rito: il parlamento è stato sciolto, i deputati hanno perso il diritto ad essere chiamati «onorevoli» e il primo ministro David Cameron si è recato a Buckingham Palace per informare la Regina sulla data delle elezioni, previste per il 7 maggio. Questa tornata elettorale potrebbe dare un’ulteriore scossa al bipartitismo che ha sempre caratterizzato il Regno Unito. Fino a non molto tempo, Laburisti e Conservatori si dividevano la grandissima maggioranza dei voti, con picchi dell’80%. Alle elezioni del 2010, Laburisti e Conservatori presero quasi il 60% dei voti, con il partito Liberale  al 22% e tutti gli altri attorno al 10%. Questa volta gli altri partiti (Verdi, Scottish National Party, Playd Cymru e UKIP) sono dati attorno al 25%, 30% se includiamo anche i Liberal-Democratici, e avranno quindi un ruolo cruciale nel determinare la formazione di un governo. Lo Scottish National Party in particolare, un partito che appena otto mesi fa aveva perso la sua battaglia principale nel referendum per l’indipendenza della Scozia, potrebbe emergere come l’improbabile «kingmaker» in un’elezione incertissima. ( Lorenzo Piccoli da unimondo.org  ) leggi


La foto del giorno: A Berlino Genesis , la mostra di foto di Salgado che ti fa amare la Terra vedi


 
VIDEO ARCHIVIO

Lorenza Carlassare spiega a Servizio Pubblico perché l’Italicum è peggio della legge Acerbo di Mussolini del 1923 vedi
Berlino perde i suoi murales più celebri: dopo Blu tocca a Os Gemeos?  vedi
Il terremoto ha ucciso anche il futuro del Nepal ? vedi

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Il punto di vista  del Gruppo Cinque Terre


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