Due anni di
zero bracconaggio
Mentre in
Sudafrica non si ferma la strage di rinoceronti e gli elefanti continuano ad
essere sterminati in tutta l’Africa subsahariana, in Asia – un continente dove
la fauna selvatica viene decimata dai bracconieri – il piccolo Nepal ha
raggiunto per il secondo anno il “bracconaggio zero” per quanto riguarda
rinoceronti, tigri ed elefanti. The Ecologist, pur definendolo un
regno montano, mentre ormai da anni è una repubblica, sottolinea che
il Nepal rappresenta la speranza di poter costruire un futuro più
sicuro per la sua specie simbolo dell’Asia.
Secondo Megh
Bahadur Pandey, direttore generale del Department of National Parks and
Wildlife Conservation del Nepal, spiega che «Il successo di aver raggiunto lo
zero bracconaggio tutto l’anno è un grande risultato ed è un risultato per la
necessità nazionale prioritaria di frenare i crimini della fauna selvatica nel
Paese. E’ fondamentale un impegno a livello nazionale per incoraggiare
gli sforzi complementari, fin dalla base, al fine di affrontare questa grande
minaccia per la fauna selvatica non solo in Nepal ma in tutto il mondo».
I due anni
di bracconaggio zero sono il risultato di una maggiore protezione e del
rispetto rafforzati dalle iniziative del governo di Katmandu, sostenute da
partner come il Wwf e WWF e National Trust for Nature Conservation.
Istituzioni nazionali come il National Tiger Conservation Committee, presieduto
dal primo ministro del Nepal, la cooperazione transfrontaliera portata avanti
con India e Cina, e meccanismi regionali come il South Asia Wildlife
Enforcement Network, sono state le chiavi che hanno permesso di chiudere le
porte al bracconaggio ed al commercio illegale di fauna selvatica. A questo si
deve aggiungere la fine della guerriglia maoista, ormai trasformatasi in forza
parlamentare, e l’accresciuto coordinamento tra le autorità dei parchi,
l’esercito e la polizia del Nepal e le comunità locali, che sono ormai il
fronte avanzato nella lotta contro il bracconaggio e il commercio illegale di
specie selvatiche.
Il nuovo
Wildlife Crime Control Bureau e l’istituzione di 16 distretti
insieme alla Central Investigation Bureau of Nepal Police hanno contribuito a
creare l’equilibrio necessario tra il livello centrale e locale per frenare e
punire i crimini legati alla fauna selvatica.
Anil
Manandhar, del Wwf Nepal, è molto soddisfatto: «E’ stato con grande orgoglio he
abbiamo celebrato il primo World Wildlife Day con l’annuncio di un anno
di bracconaggio zero in Nepal. Siamo impegnati a lavorare con il
governo, i nostri partner per la conservazione e le comunità locali per
raddoppiare gli sforzi per sostenere questo successo». Il Wwf ha anche reso merito
al lavoro fondamentale svolto da 9 Ong nepalesi per il raggiungimento del
secondo anno di zero bracconaggio ed ha premiato i loro leader con il
Living Planet Award. Tra i premiati ci sono i parchi nazionali di Chitwan e
Bardia, i gestori delle zone limitrofe dei due parchi, Nepal Army e Nepal
Police e National Trust for Nature Conservation.
Yolanda
Kakabadse, presidente del Wwf International, conclude: «Ci congratuliamo con il
Nepal per la riduzione a zero del bracconaggio all’interno dei suoi confini.
Questo risultato serve da modello per l’obiettivo del Wwf di ridurre
drasticamente i crimine contro la fauna selvatica in tutto il mondo, attraverso
una combinazione di coraggioso policy making, attuazione determinata e
realizzazione robusta».
da www.greenreport.it , 7 marzo 2014
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