11 dicembre 2012

Trasporto su ferro: per Legambiente è in declino

Con la campagna Pendolaria, l’associazione intende portare all’attenzione tutte le problematiche vissute dai pendolari che ogni giorno attraversano l’Italia

          Il 18 dicembre tutti in piazza per chiedere servizi più efficienti

Disservizi, rallentamenti, corse ridotte, lentezza: le tratte ferroviarie che sul territorio italiano registrano un pessimo servizio sono troppe e la vita dei pendolari diventa sempre più impossibile.
A lanciare     l’appello è Legambiente che con Pendolaria, la campagna a favore della mobilità sostenibile che tutela chi sceglie il treno per gli spostamenti quotidiani, intende puntare i riflettori sui disagi che sta vivendo il settore del trasporto su ferro e annuncia una giornata di mobilitazione il prossimo 18 dicembre. Si tratta di una situazione che per il Vice Presidente di Legambiente, Edoardo Zanchini, è una vera e propria emergenza nazionale di cui sono complici Governo e amministrazioni regionali.

 «Negli ultimi anni – ha commentato Zanchini – il servizio in larga parte delle Regioni è andato peggiorando per la riduzione e l’incertezza delle risorse, che ha portato ad avere treni sempre più affollati, in ritardo e con le solite vecchie carrozze. […] È vergognoso che gli stanziamenti erogati dalle Regioni per questo servizio siano stati talmente risibili da risultare in molti casi inferiori alle spese per i gruppi consiliari.

 Da qui, la proposta di una mobilitazione per provare a cambiare lo stato attuale delle cose, in concomitanza della quale saranno resi noti anche i risultati del rapporto Pendolaria, di cui Legambiente ha dato qualche anticipazione: una riduzione del 22% delle risorse stanziate per il settore nel triennio 2010-2012 (con un picco record del 90% sulla tratta Napoli-Avellino in Campania), treni soppressi su varie linee ferroviarie e aumenti del prezzo dei biglietti (del 20% in Toscana, del 15% nel Lazio e del 10% in Liguria).

Tra le linee ferroviarie che Legambiente ha mappato come le “peggiori d’Italia”, ci sono la Circumvesuviana, la Roma-Viterbo, la Pinerolo-Torre Pellice, la Padova-Venezia Mestre, la Genova Voltri-Genova Nervi, la Palermo–Messina, la Viareggio–Firenza, la Stradella–Milano, la Bologna–Ravenna e la Potenza–Salerno.

da  Rinnovabili.it ,      10 dicembre 2012

1 commento:

  1. Quali sono i criteri per la valutazione delle linee ferrovarie?
    Grazie.

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