Editoriale Elezioni: intervallo con pecore sperando che
dormiate
Con il voto sulla legge di stabilità, un minestrone di 14 articoli con
centinaia di commi che tranne qualche senatore delegato nessuno ha letto, il
primo tempo del governo PD-UDC-PDL è finito, con qualche settimana di anticipo.
L’anticipo era utile a tutti. Significa che sarà ancora Napolitano a gestire l’incarico per il nuovo
governo, significa che i referendum sul lavoro vengono accantonati, significa
che nuove liste, ad esempio il Movimento 5Stelle e non solo, hanno seri
problemi a raccogliere le firme senza parlamentari di appoggio, significa che
ci si tiene il porcellum visto che nessuna delle ipotesi su cui i partiti
montiani avevano trovato l’accordo è utile a
impedire al Movimento 5Stelle di entrare nelle due Camere. Per questo il
PD in particolare, pur scaricandone mediaticamente la responsabilità ad altri,
ha fatto di tutto per salvare la legge maggioritaria di Calderoli.
In 13 mesi i partiti sostenitori di
Monti e sostenuti dal 90 % dell’ informazione dei giornali, delle tv, delle
società di sondaggi, hanno votato
insieme tutto:
La manovra Salva Italia (prima
ondata di tributi dal canone rai ai carburanti, dalla casa alla previdenza), un
accordo sulle pensioni che ci regala
il sistema più punitivo dell’intera Europa,
poi la nuova IMU di Berlusconi
con l’estensione del governo Monti alla
prima casa, poi la Riforma del Lavoro
con la demolizione dell’articolo 18 e il nuovo articolo 8, poi il Fiscal Compact e gli impegni europei
connessi per i prossimi decenni, poi il decreto sullo spending
review. Infine il ddl Anticorruzione che aumenta le pene
ma rende più difficile l’applicazione delle norme, e ancora il decreto Salute che taglierebbe i posti
letto e assomma nuove e continuate
incombenze ai medici generici. Di
contorno un contratto per i
metalmeccanici non firmato dalla Fiom, con il decentramento progressivo
degli Accordi nazionali su contrattazione e produttività e qualche decina di
euro scaglionati , e l’ archiviazione, per il momento almeno, dei destini di
quasi due su tre degli esodati. In
arrivo la supertassa sui rifiuti ed
il resto dopo il voto.
Tralasciando il resto non si può non sottolineare che non si è dimenticata invece ne la TAV ne gli F35. Nell’insieme
grandi opere e nuovi armamenti prenotano più di 7 miliardi del bilancio per i
quali le due scadenze dell’IMU non sono neppure sufficienti. Ammalati dal
binomio di una crescita senza idee e di
una austerità a senso unico non poteva finire se non come è finita: aumento
della disoccupazione, debito sopra i 2000 miliardi di euro, PIL diminuito del
2,4%.
Nel convulso finale del primo tempo, mentre partiti, gruppi e parlamentari
in estinzione si scompongono e ricompongono per mantenersi a galla, va di scena
l’intermezzo di tre mesi nel quale
dovremmo restare incollati alla poltrona a contare le pecore in tv; dove
si cercherà di convincerci che si dovrà scegliere solo fra l’uomo che ci
salverà dall’avvento dei comunisti e l’altro che ci libererà finalmente dal
cattivo a cui piacciono troppo le ragazze. Insomma di nuovo lo scontro titanico
fra berlusconismo e antiberlusconismo, la ricetta eccitante che si immagina
sicura per rimescolare le carte, trasformare gli elettori in tifosi
rincitrulliti, e non cambiare nulla.
Il desolante finale del primo tempo due cose ce le da per sicure: che senza
il sostegno del destracentrosinistra il governo di Monti non va al secondo
tempo; fra i contendenti televisivi che litigano su tutto tranne che sulle cose
importanti per il futuro del paese, non
c’è neppure uno spazio di mezzo in prima
persona per gli apprendisti stregoni confindustriali, come d'altronde non c’è
in tutto il resto dell’Europa. Il Monti del secondo tempo, con qualche riserva
subentrata in soccorso e alcuni mandati in panchina, non potrà che avere gli stessi sostenitori
del primo tempo. Infine, che ci piaccia o no, dovremo confidare in quanto e
come il Movimento 5Stelle riuscirà a
rispondere alle aspettative di un esteso fronte del paese che rivendica
un'altra Italia ma che nei suoi mille frammenti non riesce a esprimere un più
definito progetto di cambio di paradigma. Superficialità o opportunismo dell’ultima ora non possono nascondere che i grillini sono l’unica
novità positiva e per questo hanno un largo fronte di nemici multicolorati
difensori dello status quo.
Il Movimento di Grillo, di fatto non ancora nato come soggetto nazionale ,
per quanto braccato e attaccato su tutti i fronti, dovrà dimostrare rapidamente
le sue reali potenzialità o, rapidamente come è nato, si disgregherà. Delle due camere al Senato è praticamente
certo che solo il movimento di Grillo rappresenterà l’opposizione; mentre alla
Camera, dove il porcellum regala comunque la maggioranza del 55% anche a chi ne
è lontano, l’ipotesi di un'altra opposizione, i cosiddetti arancioni , presi
d’assalto dai residui delle opposizioni fallite degli ultimi anni ( che alcuni chiamano le liste dei dinosauri
) e dalla difficoltà a darsi una fisionomia definita, potrebbero dissolversi
prima di nascere, o durare poche settimane dopo il voto.
Da qualche giorno Berlusconi
impazza sulle reti Mediaset
e presto invaderà la Rai. Il
piano sarebbe quello di fare bottino pieno prima dell’entrata in vigore della par condicio. Dunque ci dobbiamo
rassegnare? Non proprio perché anche prima, cioè subito, ci sarebbero regole per evitare tutto questo. Dal 2006 ( delibera 22/06 ) sono state infatti fissate
precise disposizioni sulla
presenza dei politici in televisione anche prima del periodo
elettorale regolato dalla legge sulla par condicio. L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha chiarito che i principi in materia di
comunicazione politica e parità di accesso ai mezzi di informazione devono
essere applicati anche nei periodi non elettorali, cioè quelli comprendenti i
30 giorni anteriori alla data
prevista per la convocazione dei comizi elettorali (periodo in cui ci
troviamo). Anche i telegiornali, le rubriche e le trasmissioni di approfondimento, sono tenute ad
assicurare l’equilibrio delle presenze politiche, i conduttori dei
programmi devono avere un comportamento imparziale e nelle trasmissioni di
intrattenimento va evitata la presenza di politici. ( Nicola D’Angelo su ilfattoquotidiano.it )
Si sente dire da più parti che bisogna tagliare i privilegi,
cominciando dai politici e finendo con le impiegate degli uffici statali che
vanno a fare le spese in orario di lavoro. L’Italia è un popolo di urlatori che
protesta e si scandalizza dei privilegi del vicino mentre si tien ben stretti i
propri e, appena può, evade le tasse. Nelle impietose analisi di Leo Longanesi
questo paese è nulla di più che uno staterello di terz’ordine che vagheggiava e
vagheggia una unità mai compiuta; un’ eterna fiera paesana dove imperversano
applauditi e osannati mangiatori di fuoco, trapezisti, nani, ballerine e
furbastri pronti a sfilarti il portafoglio non appena ti distrai. Taglio di
privilegi, solidarietà, competenza, meritocrazia, diritti e doveri? … ecco cosa
succede nel ventre di “mamma RAI”, la nostra benemerita Televisione di Stato
(da Redazione ASI www.agenziastampaitalia.it )
..quella proposta elettorale non può essere un taxi per portare in
parlamento politici e partiti tradizionali che non hanno più la forza e il
seguito per andarci da soli, con le loro identità logorate da un passato che li
ha messi alle corde. Ma che ora su quel taxi ci vorrebbero salire, magari anche
solo per portare acqua al centro-sinistra, rispetto a cui i promotori di
cambiaresipuò hanno invece fin dall’inizio dichiarato di voler rappresentare
una alternativa radicale. Cambiaresipuò è una zattera troppo fragile per
sostenere senza affondare il peso dei dinosauri che hanno deciso di imbarcarsi
sopra di essa. Se restassero a riva, aiutandola e sostenendola nel suo viaggio,
sarebbero i benvenuti; ma una volta a bordo – da Di Pietro a Diliberto, da
Ferrero a Bonelli, con relativi seguiti – rischiano di occupare tutto lo spazio
disponibile.. lasciando così le candidature espresse dai movimenti, dai
comitati, dagli studenti, dai Gas, dalle fabbriche in lotta, che dovrebbero
risultare la ragion d’essere di questa lista, in un ruolo di pura facciata.
(Guido Viale su Il Manifesto)
Sotto la
lente d’ingrandimento di Bruxelles l’appalto a Iren spa: “Trovate numerose
irregolarità”. Il Movimento 5 Stelle: “A questo punto ne deve rispondere
direttamente la regione”. Si sarebbe violata la libera concorrenza
affidando senza gara la gestione dell’inceneritore di Parma e i servizi di
raccolta rifiuti della città ducale, Reggio e Piacenza alla Iren Spa. Inoltre
per Bruxelles non tornano i conti sul costo del forno di Uguzzolo: per la
Commissione Europea 315 milioni di euro, mentre politici e multiutility avevano
sempre dichiarato 195. Infine non tornano i conti sul costo dell’ inceneritore.
Le amministrazioni locali, per la configurazione societaria dell’azienda
destinataria, non avrebbero su di essa il “pieno controllo” confutando così la
sua natura di società pubblica. ( Matteo Incerti su ilfattoquotidiano.it )
La legge delega sulla riforma delle forze armate ci costerà fino
a 230 miliardi di euro nei prossimi 10 anni, un regalo alla casta dei militari.
I caccia F35 sono il regalo più costoso e inutile. Si tratta, insieme
all'approvazione della legge di stabilità, di un regalo di Natale che il
governo ci lascia prima di dimettersi: un regalo fatto alla casta dei militari,
alla lobby degli armieri e al ministro-ammiraglio. Spenderemo di meno per il
personale e di più per portaerei, carri armati e naturalmente per i
cacciabombardieri F35. (Giulio Marcon da www.sbilanciamoci.info )
Secondo una
ricerca dell'Università di Tor Vergata, migliorare l'efficienza energetica
permetterebbe all'Italia di risparmiare 8 miliardi l'anno riducendo le
importazioni di combustibili fossili. Centrale il ruolo delle città,
soprattutto per quanto riguarda l'efficientamento del patrimonio immobiliare. si
dovrebbe puntare all'efficientamento degli edifici, che da soli assorbono il
42% dell'energia consumata e sono responsabili del 35% delle emissioni
complessive di CO2. Importante, in particolare, ridurre gli sprechi legati al riscaldamento, che
da solo assorbe il 70% dei consumi domestici. (da ecodallecitta.it
)
Un modo diverso di abitare sta avanzando tra autocostruzione e
case a zero energia. Generalmente le case del centro nord Italia consumano
più del doppio di quelle costruite in Germania. Spesso piene di sostanze
tossiche. Sovente, poi, hanno prezzi sproporzionati rispetto al costo di
costruzione. Ma è il sistema abitazione nel suo complesso che non funziona. La
fattoria tradizionale e le case “a ringhiera”, avevano spazi sociali che erano
il prolungamento dell’abitazione: i porticati, il cortile… Altrettanto
collettivo era il modo di costruire: si ricorreva spesso al lavoro volontario
di tutti i vicini. Sapevi che se aiutavi gli altri poi gli altri avrebbero
aiutato te. Queste tradizioni si stanno risvegliando e rinnovando. (di Jacopo
Fo )
L’energia verde è spesso finita sotto accusa per
essere sostenuta da un eccesso di incentivi pubblici, ma raramente questo
“luogo comune” è accompagnato a dati comparativi con i sussidi elargiti al
settore energetico fossile. Altrimenti le accuse si scioglierebbero come neve
al sole. Nel mondo, infatti, sono erogati 88 miliardi di dollari di incentivi
per le fonti pulite, a fronte di 630 per le fonti fossili. ( da www.ciaccimagazine.org )
Sono 2 milioni 903 mila le persone che, nel nostro paese, ogni mattina
prendono il treno per andare a lavorare o a studiare. Ogni sera lo riprendono
per tornare a casa. Linee frequentate da più passeggeri dell'Alta Velocità
Roma-Milano». Ma il rapporto Pendolaria 2012 di Legambiente mette in evidenza
che si tratta di “Passeggeri inesistenti nel dibattito pubblico. Cittadini di
serie B per la politica nazionale dei trasporti, che da oltre 10 anni premia la
strada a danno della ferrovia come ben dimostra la suddivisione dei
finanziamenti della Legge Obiettivo 2002-2012: 71% delle risorse per strade e
autostrade, 15% per le ferrovie e 14% per le reti metropolitane. Anche
quest'anno, alla crescita costante del numero di pendolari governo e
amministrazioni regionali hanno risposto con tagli ai servizi e aumenti del
costo dei biglietti”. (da greenreport.it
)
Il Comune di Nichelino non demorde nella sua battaglia per il rispetto di
quanto deciso dai cittadini che hanno approvato il referendum sull’acqua
pubblica. Martedì scorso è stata approvata dalla giunta comunale una delibera
che sancisce l’accantonamento, per poi restituirlo agli utenti, della
remunerazione del capitale investito, come stabilito dalla vittoria
referendaria. Nichelino ha chiesto all’assemblea dei soci Smat sul bilancio che
l’accantonamento sia fatto dalla Smat per tutti i Comuni, ma in attesa che lo
faccia il gestore territoriale dell’acqua, la delibera ha impegnato il Comune
di Nichelino ad accantonare la cifra sulla ripartizione degli utili spettante a
Nichelino, per vincolarla a tale scopo.(da eco-piemonte.blogspot.it )
E’ stato pubblicato sulla Gazzetta
Ufficiale n.289 il decreto attuativo del ministro delle Infrastrutture e
Trasporti. L’bbligo di soccorso in caso di investimento degli animali prima poteva essere solo una
questione di coscienza, ora invece è una legge dello Stato italiano. Chi
investe un cane, un gatto in strada deve fermarsi per prestare soccorso. Si è
rafforzato il cambiamento del codice
della strada, che ha fissato, dall’estate 2010, l’obbligo di fermarsi in
caso di incidente con un animale. Ora Regioni e Comuni devono
rafforzare i propri compiti di intervento già previsti da altre normative. Il
decreto ministeriale fissa, fra l’altro, le caratteristiche delle autoambulanze
veterinarie, la certificazione anche
successiva dello stato di necessità di intervento sull’animale da parte di un
veterinario e gli stati patologici che fanno scattare questo riconoscimento,
ossia trauma grave, ferite aperte, emorragie, alterazione e convulsioni. (
da ilfattoquotidiano.it )
La conversione ecologica è elemento di immediata connessione tra il tema
del lavoro, in tutte le sue manifestazioni - dal super sfruttamento alla
disoccupazione, dal problema delle tutele giuridiche, contrattuali ed
economiche al lavoro non retribuito - e l’obiettivo generale della giustizia
ambientale e sociale. Impone, accanto a un impegno personale e collettivo verso
l’equità, l’efficienza e la sobrietà nell’uso delle risorse, una trasformazione
radicale di alcuni settori portanti dell’attuale assetto produttivo: il
passaggio dalle fonti energetiche fossili alle rinnovabili, la chiusura del
ciclo nella gestione delle risorse (rifiuti zero), un’agricoltura biologica,
multifunzionale e di prossimità, una gestione del territorio attenta agli
assetti idrogeologici e avversa al consumo di suolo, una mobilità fondata sulla
condivisione dei mezzi e sull’integrazione tra trasporto di massa e trasporto
flessibile, un sistema educativo aperto a tutti, permanente e fondato
sull’integrazione tra studio e lavoro. (di Guido Viale )
Enel abbandona la partecipazione al progetto del reattore nucleare EPR, in
costruzione a Flamanville in Normandia, e degli altri cinque impianti da
realizzare in Francia utilizzando la stessa tecnologia. Si conclude così
l'accordo di collaborazione strategica che Enel e Edf avevano sottoscritto nel
novembre del 2007 e che, a realizzazione avvenuta, avrebbe dovuto mettere a
disposizione di Enel una capacità di circa 1.200 MW. Il mercato francese rimane
comunque strategico, Enel, continuerà a
operare attraverso una sua presenza in questo Paese, diversificata nelle
energie rinnovabili e nelle attività di compravendita di gas ed energia
elettrica. Intanto Enel mantiene la sua presenza nel nucleare attraverso
gli impianti di Endesa in Spagna (3.526 MW) e in Slovacchia (1.818 MW). (
Massimo Scalia su greenreport.it )
E’ la domanda che si fa il Verde
Noël Mamère, dopo gli scontri a Notre-Dame des Landes, vicino a Nantes,
nell’area destinata alla costruzione del nuovo aeroporto del Grande Ovest. Sabato
40mila persone avevano manifestato contro l’ “Ayraultport”, l’aeroporto voluto
dal primo ministro, Jean-Marc Ayrault, che è stato per anni sindaco di Nantes.
Il governo non vuole ascoltare nessuna ragione e ha ribadito “la determinazione
del ministero degli interni a far rispettare la legge e le sentenze
giudiziarie, e prevenire disordini. L’eurodeputato José Bové, che già aveva
condotto negli anni ’70 la battaglia del Larzac, ha chiesto a Hollande di
nominare una “missione di mediazione”. Ma governo e presidente continuano a
dire: “l’aeroporto si farà”. I Verdi, che a Notre-Dame des Landes combattono
l’aeroporto, sono sempre più allo stretto nel governo Ayrault. ( Anna Maria
Merlo su Il Manifesto)
South Side, un tempo era il quartiere di Chicago
noto per il jazz, i blues e la letteratura, oggi è disseminato di abitazioni
vuote e terre abbandonate, tra povertà e degrado. Per rinascere, il quartiere
sta per trasformarsi in una enorme fattoria urbana, la più grande degli Stati
uniti. Uno dei primi esempi di come l’agricoltura si riprende spazi, crea nuovi
legami sociali, fornisce cibo a prezzi bassi per i cittadini (ma anche per gli
ospedali e l’università della città), favorisce posti di lavoro diversi. ( Lori Rotemberck da www.comune-info.net )
Il nuovo documento del Gruppo delle Cinque Terre (novembre 2012)
Il documento
integrale in 9 punti e in allegato “ 60 letture per capirsi meglio” si può
leggere QUI.
Per riceverne una copia si può richiederla a info@gruppocinqueterre.it
ECOLETTERA del Gruppo delle Cinque Terre vi segnala ogni 15 giorni
interventi, documenti, appuntamenti, rimandando ai siti del gruppo o ad altri
link. Clicca sui titoli per leggere
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