27 dicembre 2012

Gruppo Cinque terre ECOLETTERA 13/15 dicembre 2012




Editoriale   Elezioni: intervallo con pecore sperando che dormiate

Con il voto sulla legge di stabilità, un minestrone di 14 articoli con centinaia di commi che tranne qualche senatore delegato nessuno ha letto, il primo tempo del governo PD-UDC-PDL è finito, con qualche settimana di anticipo. L’anticipo era utile a tutti. Significa che sarà ancora  Napolitano a gestire l’incarico per il nuovo governo, significa che i referendum sul lavoro vengono accantonati, significa che nuove liste, ad esempio il Movimento 5Stelle e non solo, hanno seri problemi a raccogliere le firme senza parlamentari di appoggio, significa che ci si tiene il porcellum visto che nessuna delle ipotesi su cui i partiti montiani avevano trovato l’accordo è utile a  impedire al Movimento 5Stelle di entrare nelle due Camere. Per questo il PD in particolare, pur scaricandone mediaticamente la responsabilità ad altri, ha fatto di tutto per salvare la legge maggioritaria di Calderoli.

 In 13 mesi i partiti sostenitori di Monti e sostenuti dal 90 % dell’ informazione dei giornali, delle tv, delle società di sondaggi,  hanno votato insieme tutto:
La manovra Salva Italia (prima ondata di tributi dal canone rai ai carburanti, dalla casa alla previdenza), un accordo sulle pensioni che ci regala il sistema più punitivo dell’intera Europa,  poi la nuova IMU di Berlusconi con l’estensione del governo  Monti alla prima casa, poi la Riforma del Lavoro con la demolizione dell’articolo 18 e il nuovo articolo 8, poi il Fiscal Compact e gli impegni europei connessi per i prossimi decenni, poi il decreto sullo  spending review. Infine  il ddl Anticorruzione che aumenta le pene ma rende più difficile l’applicazione delle norme, e ancora il decreto Salute che taglierebbe i posti letto e assomma nuove e continuate  incombenze  ai medici generici. Di contorno un contratto per i metalmeccanici non firmato dalla Fiom, con il decentramento progressivo degli Accordi nazionali su contrattazione e produttività e qualche decina di euro scaglionati , e l’ archiviazione, per il momento almeno, dei destini di quasi due su tre degli esodati. In arrivo la supertassa sui rifiuti ed il resto dopo il voto.
Tralasciando il resto non si può non sottolineare che non si è dimenticata invece ne la TAV ne gli F35. Nell’insieme grandi opere e nuovi armamenti prenotano più di 7 miliardi del bilancio per i quali le due scadenze dell’IMU non sono neppure sufficienti. Ammalati dal binomio di una crescita  senza idee e di una austerità a senso unico non poteva finire se non come è finita: aumento della disoccupazione, debito sopra i 2000 miliardi di euro, PIL diminuito del 2,4%.  

Nel convulso finale del primo tempo, mentre partiti, gruppi e parlamentari in estinzione si scompongono e ricompongono per mantenersi a galla, va di scena l’intermezzo di tre mesi nel quale  dovremmo restare incollati alla poltrona a contare le pecore in tv; dove si cercherà di convincerci che si dovrà scegliere solo fra l’uomo che ci salverà dall’avvento dei comunisti e l’altro che ci libererà finalmente dal cattivo a cui piacciono troppo le ragazze. Insomma di nuovo lo scontro titanico fra berlusconismo e antiberlusconismo, la ricetta eccitante che si immagina sicura per rimescolare le carte, trasformare gli elettori in tifosi rincitrulliti, e non cambiare nulla.  
Il desolante finale del primo tempo due cose ce le da per sicure: che senza il sostegno del destracentrosinistra il governo di Monti non va al secondo tempo; fra i contendenti televisivi che litigano su tutto tranne che sulle cose importanti per il futuro del paese,  non c’è neppure uno spazio di  mezzo in prima persona per gli apprendisti stregoni confindustriali, come d'altronde non c’è in tutto il resto dell’Europa. Il Monti del secondo tempo, con qualche riserva subentrata in soccorso e alcuni mandati in panchina,  non potrà che avere gli stessi sostenitori del primo tempo. Infine, che ci piaccia o no, dovremo confidare in quanto e come il Movimento 5Stelle  riuscirà a rispondere alle aspettative di un esteso fronte del paese che rivendica un'altra Italia ma che nei suoi mille frammenti non riesce a esprimere un più definito progetto di cambio di paradigma. Superficialità o  opportunismo dell’ultima ora non  possono nascondere che i grillini sono l’unica novità positiva e per questo hanno un largo fronte di nemici multicolorati difensori dello status quo. 

Il Movimento di Grillo, di fatto non ancora nato come soggetto nazionale , per quanto braccato e attaccato su tutti i fronti, dovrà dimostrare rapidamente le sue reali potenzialità o, rapidamente come è nato, si disgregherà.    Delle due camere al Senato è praticamente certo che solo il movimento di Grillo rappresenterà l’opposizione; mentre alla Camera, dove il porcellum regala comunque la maggioranza del 55% anche a chi ne è lontano, l’ipotesi di un'altra opposizione, i cosiddetti arancioni , presi d’assalto dai residui delle opposizioni fallite degli ultimi anni  ( che alcuni chiamano le liste dei dinosauri ) e dalla difficoltà a darsi una fisionomia definita, potrebbero dissolversi prima di nascere, o durare poche settimane dopo il voto.

Da qualche  giorno Berlusconi  impazza sulle reti Mediaset e presto invaderà la Rai. Il piano sarebbe quello di fare bottino pieno prima dell’entrata in vigore della par condicio. Dunque ci dobbiamo rassegnare? Non proprio perché anche prima, cioè subito, ci sarebbero regole per evitare tutto questo. Dal 2006 (  delibera 22/06 ) sono state infatti fissate precise disposizioni sulla presenza dei politici in televisione anche prima del periodo elettorale regolato dalla legge sulla par condicio. L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha chiarito che i principi in materia di comunicazione politica e parità di accesso ai mezzi di informazione devono essere applicati anche nei periodi non elettorali, cioè quelli comprendenti i 30 giorni anteriori alla data prevista per la convocazione dei comizi elettorali (periodo in cui ci troviamo). Anche i telegiornali, le rubriche e le trasmissioni di approfondimento, sono tenute ad assicurare l’equilibrio delle presenze politiche, i conduttori dei programmi devono avere un comportamento imparziale e nelle trasmissioni di intrattenimento va evitata la presenza di politici. ( Nicola D’Angelo su ilfattoquotidiano.it

 Si sente dire da più parti che bisogna tagliare i privilegi, cominciando dai politici e finendo con le impiegate degli uffici statali che vanno a fare le spese in orario di lavoro. L’Italia è un popolo di urlatori che protesta e si scandalizza dei privilegi del vicino mentre si tien ben stretti i propri e, appena può, evade le tasse. Nelle impietose analisi di Leo Longanesi questo paese è nulla di più che uno staterello di terz’ordine che vagheggiava e vagheggia una unità mai compiuta; un’ eterna fiera paesana dove imperversano applauditi e osannati mangiatori di fuoco, trapezisti, nani, ballerine e furbastri pronti a sfilarti il portafoglio non appena ti distrai. Taglio di privilegi, solidarietà, competenza, meritocrazia, diritti e doveri? … ecco cosa succede nel ventre di “mamma RAI”, la nostra benemerita Televisione di Stato (da Redazione ASI  www.agenziastampaitalia.it )

..quella proposta elettorale non può essere un taxi per portare in parlamento politici e partiti tradizionali che non hanno più la forza e il seguito per andarci da soli, con le loro identità logorate da un passato che li ha messi alle corde. Ma che ora su quel taxi ci vorrebbero salire, magari anche solo per portare acqua al centro-sinistra, rispetto a cui i promotori di cambiaresipuò hanno invece fin dall’inizio dichiarato di voler rappresentare una alternativa radicale. Cambiaresipuò è una zattera troppo fragile per sostenere senza affondare il peso dei dinosauri che hanno deciso di imbarcarsi sopra di essa. Se restassero a riva, aiutandola e sostenendola nel suo viaggio, sarebbero i benvenuti; ma una volta a bordo – da Di Pietro a Diliberto, da Ferrero a Bonelli, con relativi seguiti – rischiano di occupare tutto lo spazio disponibile.. lasciando così le candidature espresse dai movimenti, dai comitati, dagli studenti, dai Gas, dalle fabbriche in lotta, che dovrebbero risultare la ragion d’essere di questa lista, in un ruolo di pura facciata. (Guido Viale su Il Manifesto)

Sotto la lente d’ingrandimento di Bruxelles l’appalto a Iren spa: “Trovate numerose irregolarità”. Il Movimento 5 Stelle: “A questo punto ne deve rispondere direttamente la regione”. Si sarebbe violata la libera concorrenza affidando senza gara la gestione dell’inceneritore di Parma e i servizi di raccolta rifiuti della città ducale, Reggio e Piacenza alla Iren Spa. Inoltre per Bruxelles non tornano i conti sul costo del forno di Uguzzolo: per la Commissione Europea 315 milioni di euro, mentre politici e multiutility avevano sempre dichiarato 195. Infine non tornano i conti sul costo dell’ inceneritore. Le amministrazioni locali, per la configurazione societaria dell’azienda destinataria, non avrebbero su di essa il “pieno controllo” confutando così la sua natura di società pubblica. ( Matteo Incerti su ilfattoquotidiano.it )
La legge delega sulla riforma delle forze armate ci costerà fino a 230 miliardi di euro nei prossimi 10 anni, un regalo alla casta dei militari. I caccia F35 sono il regalo più costoso e inutile. Si tratta, insieme all'approvazione della legge di stabilità, di un regalo di Natale che il governo ci lascia prima di dimettersi: un regalo fatto alla casta dei militari, alla lobby degli armieri e al ministro-ammiraglio. Spenderemo di meno per il personale e di più per portaerei, carri armati e naturalmente per i cacciabombardieri F35. (Giulio Marcon da www.sbilanciamoci.info )

Secondo una ricerca dell'Università di Tor Vergata, migliorare l'efficienza energetica permetterebbe all'Italia di risparmiare 8 miliardi l'anno riducendo le importazioni di combustibili fossili. Centrale il ruolo delle città, soprattutto per quanto riguarda l'efficientamento del patrimonio immobiliare. si dovrebbe puntare all'efficientamento degli edifici, che da soli assorbono il 42% dell'energia consumata e sono responsabili del 35% delle emissioni complessive di CO2. Importante, in particolare, ridurre gli sprechi legati al riscaldamento, che da solo assorbe il 70% dei consumi domestici. (da  ecodallecitta.it  )
 Un modo diverso di abitare sta avanzando tra autocostruzione e case a zero energia. Generalmente le case del centro nord Italia consumano più del doppio di quelle costruite in Germania. Spesso piene di sostanze tossiche. Sovente, poi, hanno prezzi sproporzionati rispetto al costo di costruzione. Ma è il sistema abitazione nel suo complesso che non funziona. La fattoria tradizionale e le case “a ringhiera”, avevano spazi sociali che erano il prolungamento dell’abitazione: i porticati, il cortile… Altrettanto collettivo era il modo di costruire: si ricorreva spesso al lavoro volontario di tutti i vicini. Sapevi che se aiutavi gli altri poi gli altri avrebbero aiutato te. Queste tradizioni si stanno risvegliando e rinnovando. (di Jacopo Fo )

L’energia verde è spesso finita sotto accusa per essere sostenuta da un eccesso di incentivi pubblici, ma raramente questo “luogo comune” è accompagnato a dati comparativi con i sussidi elargiti al settore energetico fossile. Altrimenti le accuse si scioglierebbero come neve al sole. Nel mondo, infatti, sono erogati 88 miliardi di dollari di incentivi per le fonti pulite, a fronte di 630 per le fonti fossili. ( da www.ciaccimagazine.org )

Sono 2 milioni 903 mila le persone che, nel nostro paese, ogni mattina prendono il treno per andare a lavorare o a studiare. Ogni sera lo riprendono per tornare a casa. Linee frequentate da più passeggeri dell'Alta Velocità Roma-Milano». Ma il rapporto Pendolaria 2012 di Legambiente mette in evidenza che si tratta di “Passeggeri inesistenti nel dibattito pubblico. Cittadini di serie B per la politica nazionale dei trasporti, che da oltre 10 anni premia la strada a danno della ferrovia come ben dimostra la suddivisione dei finanziamenti della Legge Obiettivo 2002-2012: 71% delle risorse per strade e autostrade, 15% per le ferrovie e 14% per le reti metropolitane. Anche quest'anno, alla crescita costante del numero di pendolari governo e amministrazioni regionali hanno risposto con tagli ai servizi e aumenti del costo dei biglietti”. (da greenreport.it )

Il Comune di Nichelino non demorde nella sua battaglia per il rispetto di quanto deciso dai cittadini che hanno approvato il referendum sull’acqua pubblica. Martedì scorso è stata approvata dalla giunta comunale una delibera che sancisce l’accantonamento, per poi restituirlo agli utenti, della remunerazione del capitale investito, come stabilito dalla vittoria referendaria. Nichelino ha chiesto all’assemblea dei soci Smat sul bilancio che l’accantonamento sia fatto dalla Smat per tutti i Comuni, ma in attesa che lo faccia il gestore territoriale dell’acqua, la delibera ha impegnato il Comune di Nichelino ad accantonare la cifra sulla ripartizione degli utili spettante a Nichelino, per vincolarla a tale scopo.(da eco-piemonte.blogspot.it )
E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.289 il decreto attuativo del ministro delle Infrastrutture e Trasporti. L’bbligo di soccorso in caso di investimento degli animali prima poteva essere solo una questione di coscienza, ora invece è una legge dello Stato italiano. Chi investe un cane, un gatto in strada deve fermarsi per prestare soccorso. Si è rafforzato il cambiamento del codice della strada, che ha fissato, dall’estate 2010, l’obbligo di fermarsi in caso di incidente con un animale. Ora Regioni e Comuni devono rafforzare i propri compiti di intervento già previsti da altre normative. Il decreto ministeriale fissa, fra l’altro, le caratteristiche delle autoambulanze veterinarie,  la certificazione anche successiva dello stato di necessità di intervento sull’animale da parte di un veterinario e gli stati patologici che fanno scattare questo riconoscimento, ossia trauma grave, ferite aperte, emorragie, alterazione e convulsioni. ( da ilfattoquotidiano.it )
La conversione ecologica è elemento di immediata connessione tra il tema del lavoro, in tutte le sue manifestazioni - dal super sfruttamento alla disoccupazione, dal problema delle tutele giuridiche, contrattuali ed economiche al lavoro non retribuito - e l’obiettivo generale della giustizia ambientale e sociale. Impone, accanto a un impegno personale e collettivo verso l’equità, l’efficienza e la sobrietà nell’uso delle risorse, una trasformazione radicale di alcuni settori portanti dell’attuale assetto produttivo: il passaggio dalle fonti energetiche fossili alle rinnovabili, la chiusura del ciclo nella gestione delle risorse (rifiuti zero), un’agricoltura biologica, multifunzionale e di prossimità, una gestione del territorio attenta agli assetti idrogeologici e avversa al consumo di suolo, una mobilità fondata sulla condivisione dei mezzi e sull’integrazione tra trasporto di massa e trasporto flessibile, un sistema educativo aperto a tutti, permanente e fondato sull’integrazione tra studio e lavoro. (di Guido Viale ) 

Enel abbandona la partecipazione al progetto del reattore nucleare EPR, in costruzione a Flamanville in Normandia, e degli altri cinque impianti da realizzare in Francia utilizzando la stessa tecnologia. Si conclude così l'accordo di collaborazione strategica che Enel e Edf avevano sottoscritto nel novembre del 2007 e che, a realizzazione avvenuta, avrebbe dovuto mettere a disposizione di Enel una capacità di circa 1.200 MW. Il mercato francese rimane comunque strategico, Enel,  continuerà a operare attraverso una sua presenza in questo Paese, diversificata nelle energie rinnovabili e nelle attività di compravendita di gas ed energia elettrica. Intanto Enel mantiene la sua presenza nel nucleare attraverso gli impianti di Endesa in Spagna (3.526 MW) e in Slovacchia (1.818 MW). ( Massimo Scalia su greenreport.it  )
 E’ la domanda che si fa il Verde Noël Mamère, dopo gli scontri a Notre-Dame des Landes, vicino a Nantes, nell’area destinata alla costruzione del nuovo aeroporto del Grande Ovest. Sabato 40mila persone avevano manifestato contro l’ “Ayraultport”, l’aeroporto voluto dal primo ministro, Jean-Marc Ayrault, che è stato per anni sindaco di Nantes. Il governo non vuole ascoltare nessuna ragione e ha ribadito “la determinazione del ministero degli interni a far rispettare la legge e le sentenze giudiziarie, e prevenire disordini. L’eurodeputato José Bové, che già aveva condotto negli anni ’70 la battaglia del Larzac, ha chiesto a Hollande di nominare una “missione di mediazione”. Ma governo e presidente continuano a dire: “l’aeroporto si farà”. I Verdi, che a Notre-Dame des Landes combattono l’aeroporto, sono sempre più allo stretto nel governo Ayrault. ( Anna Maria Merlo su Il Manifesto)
South Side, un tempo era il quartiere di Chicago noto per il jazz, i blues e la letteratura, oggi è disseminato di abitazioni vuote e terre abbandonate, tra povertà e degrado. Per rinascere, il quartiere sta per trasformarsi in una enorme fattoria urbana, la più grande degli Stati uniti. Uno dei primi esempi di come l’agricoltura si riprende spazi, crea nuovi legami sociali, fornisce cibo a prezzi bassi per i cittadini (ma anche per gli ospedali e l’università della città), favorisce posti di lavoro diversi. ( Lori Rotemberck  da www.comune-info.net )


Il nuovo documento del Gruppo delle Cinque Terre (novembre 2012)

Il  documento integrale in 9 punti e in allegato “ 60 letture per capirsi meglio” si può leggere QUI.
Per riceverne una copia si può richiederla a   info@gruppocinqueterre.it

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