A Capannori (Lu): filiera corta e prodotti alla spina
Ha aperto nel comune di Capannori (Lu) il 29 agosto il primo negozio dedicato esclusivamente alla vendita alla spina di prodotti a filiera corta. Questa duplice matrice di sostenibilità sarà attuata in un negozio (Effecorta) situato nella frazione di Marlia, e gestito da una cooperativa di sei imprenditori locali. Il sito dell’iniziativa, già aperto, cita dati della Federconsumatori per cui usando prodotti alla spina una famiglia-tipo può arrivare a risparmiare fino a 64 euro/mese, ovvero circa 774.58 euro/anno ed evitando l’uso in un anno, in media, di 750mila confezioni.
Oltre all’attività commerciale, il gruppo ha costituito anche uno “sportello ambientale”, che intende porsi come strumento di informazione sulle tematiche ambientali e sulla sostenibilità e come «laboratorio di idee» che lavorerà su «progetti finalizzati alla riduzione dei rifiuti e orientati a promuovere e migliorare il concetto del riutilizzo del contenitore e contro lo spreco».
Il portavoce del gruppo che gestisce l’iniziativa, Pietro Angelini, racconta come «in un momento di crisi, abbiamo pensato di fare una scommessa e un investimento sul commercio sostenibile e sull’ambiente, che pensiamo siano le chiavi per affrontare il dopo-crisi. Rispetto alle esperienze di vendita di prodotti alla spina che già ci sono in Italia, la differenza è che qui il consumatore trova tutto, senza doversi recare da una parte per il detersivo e da un’altra per il vino, come oggi avviene...una scelta che peraltro porta anche al risparmio, come evidenziano i dati di Federambiente, e alla preferenza verso prodotti che siano di qualità e basati su una filiera che sia lunga al massimo 100 km. Su entrambi gli aspetti stiamo ancora facendo accordi con i produttori, e non siamo quindi ancora al 100% di prodotti alla spina e a filiera corta: ma ci siamo resi conto che il “taglio” dell’iniziativa ha un forte ritorno, sia da parte della gente, sia da parte delle istituzioni, e quindi le prospettive ci sono».«La parola chiave – conclude - è il cambiamento: un cambiamento delle abitudini di consumo, e un cambiamento della direzione dell’intera società. Tutta l’idea è nata dallo spreco che abbiamo osservato nei cestini della spazzatura, uno spreco sia di “contenuti” che di “contenitori”, ed è proprio questo spreco che intendiamo contrastare».
( di Riccardo Mostardini )
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