L’ex ministro dell’Ambiente di Lula ha annunciato la sua uscita dal Partito dei lavoratori. Ora il Partito dei verdi la vuole come candidata alle prossime consultazioni presidenziali. E i primi sondaggi la danno al 24 %
di Angelo Bonelli ( da Terra del 21 agosto 2009)
Marina Silva, ex ministro dell’Ambiente del governo Lula ma principalmente uno dei maggiori leader ambientalisti, che insieme a Chico Mendes iniziò la sua battaglia politica per difendere i popoli della foresta dai grandi latifondisti, dai madereiros, ha annunciato oggi dopo trent’anni di militanza la sua uscita dal Pt, il Partito dei lavoratori del presidente Lula. È una notizia che sta occupando tutte le prime pagine dei giornali e che sta assumendo una grande valenza politica perché Marina Silva è in procinto di entrare nel Pv, il Partito verde brasiliano. Il Pv ha offerto nei giorni scorsi a Marina Silva la candidatura alle prossime presidenziali, che si terranno tra poco tempo. Uno studio commissionato dal Pv all’Istituto di ricerche economiche e sociali
(Ipespe) ha mostrato che la candidatura di Marina Silva avrebbe il 24 per cento dei consensi, mentre la candidata del Pt e del presidente Lula, Dilma Roussef, ministro della Casa civil, avrebbe il 19 per cento dell’appoggio da parte dei votanti. Nella conferenza stampa di oggi, che si è tenuta nella capitale Brasilia, Marina Silva ha annunciato la sua uscita dal Pt. … Infatti, da tempo le posizioni ambientaliste di Marina Silva si erano praticamente divaricate da quelle ufficiali del Pt e del governo Lula, arrivando due anni fa al suo allontanamento volontario dall’esecutivo.
La forte deforestazione dell’Amazzonia, i progetti di costruzione di dighe che avrebbero inondato milioni di ettari di foreste, l’assenza di una riforma agraria sono le questioni principali del suo dissenso, rispetto a una politica del Pt non attenta allo sviluppo sostenibile. Ma come è nata la svolta di Marina Silva dentro il Partito verde brasiliano, che rischia di rivoluzionare il quadro politico che vedeva i due grandi partiti Pt e Psdb egemonizzare la gestione del Paese? Alla fine di giugno il gruppo dirigente del Pv, dal presidente Jose Luiz Penna al vicepresidente Alfredo Sirkis, da Marco Antonio Morz, responsabile degli Esteri, a tutto l’esecutivo nazionale verde, decide, in un incontro che si svolge a Rio de Janeiro, una strategia per i Verdi per le prossime elezioni presidenziali del 2010. Da lì nasce la proposta di chiedere a Marina Silva di essere la bandiera della battaglia ecologista per le prossime elezioni presidenziali con il Pv. Dopo due mesi di incontri oggi è arrivata la notizia di cui si parlerà per molti anni.
Ma chi è Marina Silva? Nasce nello Stato amazzonico dell’Acre, in un paese di piccole dimensioni chiamato Bagaco, vicino a Rio Branco. Figlia di contadini, all’età di 6 anni il suo sangue si contamina con il mercurio, sostanza usata dai cercatori di oro. All’età di 13 anni dice a suo padre che non può rimanere per tutta la vita analfabeta.Comincia a studiare e compiuti i 16 anni riesce a conseguire un impiego domestico. Nel 1980 comincia, al fianco di Chico Mendes, la sua battaglia in difesa dei popoli della foresta. Chico Mendes viene in seguito assassinato dai grandi latifondisti e quella morte è per Marina Silva una profonda e dolorosa ferita che non si chiuderà mai del tutto….. I poteri economici che contano in Brasile, a partire da Blairo Maggi, uno dei più grandi latifondisti del Paese e governatore del Mato Grosso, regione dove la deforestazione purtroppo è arrivata all’80 per cento, sono già in allarme per la candidatura di Marina Silva. Ma il consenso che questa donna è in grado di raccogliere potrebbe andare ben oltre il 24 per cento. Silva ha dichiarato ai media: «Il cuore mi ha parlato e io lo sto seguendo». Ora in Brasile questa donna può diventare la nuova speranza, il nuovo sogno del popolo brasiliano, un sogno colorato di un verde intenso.
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