5 ottobre 2025

Educazione americana

America oggi: L’Oklahoma all’avanguardia nella stretta Maga sulle scuole: nazionalismo cristiano, Costituzione senza emendamento che abolisce la schiavitù, test anti woke per i docenti

di  Davide Longo *

La scuola negli Usa è sempre più un fronte di battaglia per il movimento Maga, e uno degli stati leader di questa guerra dei conservatori alla libertà di insegnamento è l’Oklahoma. Già a fine agosto Ryan Walters, soprintendente alla pubblica istruzione, ha elaborato insieme ai suoi consulenti un esame attitudinale per tutti gli insegnanti che vogliano lavorare nello Stato, soprattutto se provenienti da «luoghi pericolosi» come New York o California. Questo America First Test non punta a valutare le competenze dei candidati, ma il loro allineamento ideologico alla politica Maga e alle idee del nazionalismo cristiano. Le 50 domande del test sono tarate «contro l’ideologia della sinistra radicale» per «tenere lontani dall’Oklahoma gli indottrinatori della cultura woke»: nel test si chiede di definire l’importanza della libertà di religione per gli Stati uniti, di identificare i cromosomi che compongono il sesso biologico e di dichiarare quale sia il fine principale dell’educazione nello stato. La risposta corretta? «Un’educazione patriottica centrata sui valori americani».

IL CONTENUTO del test non stupisce, considerati i suoi ideatori. La soprintendenza si è affidata a PragerU, un’associazione di nazionalisti cristiani nota per i suoi cartoni animati dai contenuti discutibili. La schiavitù? In uno dei cartoni Colombo in persona dichiara che è «un destino migliore dell’essere uccisi» e un compromesso «per tenere insieme le economie delle tredici colonie». Il massacro degli indios? Del resto, erano cannibali. Il genocidio in Palestina? Una «responsabilità dei palestinesi che non accettano le offerte di pace di Israele». Si tratta, insomma, di contenuti di intrattenimento per bambini che veicolano la visione del mondo dei suprematisti bianchi. È la stessa PragerU a definire ideologica la propria missione: «Rappresentare una libera alternativa alla tendenza dominante di estrema sinistra nella cultura, nei media e nell’educazione».

L’American Federation of Teachers, sindacato insegnanti affiliato alla Afl-Cio, ha descritto il test come un vero e proprio «esame di lealtà» nei confronti del movimento Maga che «estenderebbe la valutazione ben oltre le competenze di insegnamento, interferendo con la sfera delle convinzioni personali e delle idee politiche». Randi Weingarten, leader di Aft, ha criticato pesantemente l’operato di Ryan Walters, il quale dovrebbe occuparsi di «educare gli studenti, e invece lavora per farsi notare da Donald Trump e dagli altri politici Maga». Anche secondo gli esperti siamo di fronte a un nuovo livello di controllo ideologico sull’istruzione.

Jonathan Zimmerman, professore all’Università della Pennsylvania, ha descritto il test come «un momento di svolta. Invece di essere semplicemente una risorsa a cui attingere in modo facoltativo, PragerU è diventato parte integrante del sistema statale».

INTANTO, il controllo ideologico si amplia sempre più. Subito dopo la morte di Charlie Kirk, attivista di estrema destra vicino a Donald Trump, i senatori repubblicani Shane Jett e Dana Prieto hanno proposto una legge che, se entrerà in vigore, obbligherà tutte le università pubbliche dell’Oklahoma a dedicare un luogo alla memoria dell’attivista. La “Charlie Kirk Memorial Plaza” dovrà essere inaugurata in un luogo centrale dell’università e dovrà contenere almeno «una statua di Charlie Kirk seduto a un tavolo con un posto vuoto di fronte a lui». Lo Stato dovrà approvare preventivamente il progetto, e le università che tarderanno ad applicare la legge verranno multate mensilmente per cifre da migliaia di dollari fino all’inaugurazione. Tutto questo mentre soltanto il 30% degli studenti universitari statunitensi si sente oggi rappresentato dalle idee di Kirk, mentre il 70% si dichiara fortemente contrario.

Nel frattempo, sempre in Oklahoma nei giorni scorsi si è prodotto un cambiamento ai vertici della soprintendenza all’istruzione: proprio Ryan Walters, il soprintendente che ha avviato l’adozione del test America First, ha rassegnato le dimissioni per assumere la guida della Teacher Freedom Association, un’associazione di professori conservatori. Walters, che lascerà il posto ai primi di ottobre, sarà sostituito dall’attuale governatore Kevin Stitt, che dovrà nominare un sostituto.

IL PROCURATORE generale dell’Oklahoma, Gentner Drummond, si è detto soddisfatto del cambiamento: repubblicano vecchio stampo noto per aver donato denaro alla campagna presidenziale di Biden nel 2020 e possibile futuro governatore dell’Oklahoma, Drummond ha criticato spesso le posizioni nazionaliste cristiane di Walters e auspicato un soprintendente che si concentrasse di più «sulla qualità dell’insegnamento». Tuttavia, questo avvicendamento ai vertici potrebbe non essere una sconfitta per i Maga: Walters ha già dichiarato che la sua lotta continuerà tramite la Teachers Freedom Association da lui presieduta, che agisce come potente lobby di pressione sul governo. Secondo Walters, il prossimo passo da compiere per consolidare il controllo Maga sulla scuola pubblica dell’Oklahoma sarà «distruggere i sindacati degli insegnanti che usano denaro e potere per corrompere il sistema educativo».

IN QUESTO SENSO, Walters ha anche affermato che la sua nuova organizzazione «offrirà un’alternativa ai sindacati, con formazione, curricula conservatori e supporto agli insegnanti» ideologicamente allineati. Intanto, la sua attività come soprintendente continua a dare i suoi frutti: nei giorni scorsi è stato distribuito in tutte le scuole pubbliche dell’Oklahoma del nuovo materiale didattico obbligatorio. Si tratta della Bibbia Dio benedica gli Stati uniti, che ha come allegato la Costituzione Usa, dalla quale però sono stati eliminati gli emendamenti dall’11 al 27. Così, a partire da quest’anno, i giovani dell’Oklahoma non studieranno più a scuola il 13esimo emendamento, che abolisce la schiavitù, o il 19esimo, che garantisce il voto alle donne, o il 22esimo, che limita a due il numero di mandati del presidente: la scuola dei sogni dei suprematisti bianchi diventa la realtà per tutti.

* da il manifesto - 4 ottobre 2025

Un «patto» capestro per le università

È intitolato Accordo per l’eccellenza accademica nell’educazione superiore: si tratta di 9 pagine mandate a altrettante università dal governo Trump

  da Redazione di Il Manifesto 4 ottobre 2025

nella foto: Campus universitario

È intitolato l’Accordo per l’eccellenza accademica nell’educazione superiore: si tratta di 9 pagine mandate a altrettante università dal governo Trump. In cui si delineano le «priorità» in tema di istruzione superiore – fra cui la riduzione delle iscrizioni di studenti stranieri, la fine della considerazione di sesso e genere nelle procedure di ammissione e di tutti i programmi di diversità e inclusione, la «tutela» delle idee conservatrici all’interno degli atenei. Fra i destinatari l’università della Pennsylania, l’Mit, quelle di Virginia, Southern California e Texas. Quest’ultima si è subito dichiarata pronta a sottoscrivere il «patto». Per chi non ne condivide l’entusiasmo, la minaccia è quella di perdere i propri «canali preferenziali» di accesso ai finanziamenti federali. «Un orribile precedente per cedere potere al governo federale», lo definisce il presidente dell’American Council on Education.

Professore licenziato per antifascismo. Il mandante è Turning Point Usa

( di Davide Longo da il manifesto - 2 ottobre 2025 )

nella foto:  Dwayne Dixon, docente dell'Università del Nord Carolina e attivista di «Redneck Revolt»

 Fai parte di un’organizzazione antifascista? Sei licenziato. È quanto accaduto a Dwayne Dixon, professore di Studi sull’Asia e sul Medio Oriente alla University of North Carolina di Chapel Hill, una delle più importanti università pubbliche di ricerca negli Stati Uniti. Dixon è stato messo in congedo immediato e posto sotto indagine interna da parte dell’università, e oggi rischia il licenziamento. La motivazione? Fa parte da anni, apertamente, dell’organizzazione Redneck Revolt, che descrive sé stessa come un’associazione «che lotta per i diritti dei lavoratori, antifascista, che si concentra sulla liberazione della classe lavoratrice dal sistema oppressivo che domina le nostre vite».

NATA NEL 2004 IN KANSAS, Redneck Revolt è un’organizzazione molto attiva nelle aree rurali degli Stati Uniti del Sud per organizzare su basi antifasciste la classe operaia bianca e i redneck, gli abitanti bianchi delle campagne spesso descritti in modo stereotipato come repubblicani e supporter di Trump, descrizione che è solo parzialmente vera. Come ha spiegato il professor Levi van Sant nel 2018 a Le Hague, in una conferenza sponsorizzata dalla Cornell University, Redneck Revolt è «un modello di socialismo libertario che dovrebbe essere una parte significativa della sinistra statunitense. Di particolare rilevanza è stato il loro sforzo gramsciano di interpretare in senso antifascista il “buon senso nel senso comune” del populismo di destra attraverso un impegno organizzativo radicale e dal basso».

L’ORGANIZZAZIONE è diventata molto nota negli ultimi anni, quando i suoi militanti – membri di una libera federazione di gruppi locali, senza un leader riconosciuto – hanno partecipato alle manifestazioni contro Trump. In particolare, molti membri di Redneck Revolt, esercitando un diritto legalmente sancito dal 2° Emendamento, spesso partecipano armati per difendere i presenti da eventuali attacchi dell’estrema destra o del Ku Klux Klan. Metodi molto simili a quelli impiegati dalle Pantere Nere durante e dopo il ’68.

Allo scopo di addestrare i militanti all’uso delle armi per autodifesa, è stato fondato anche il John Brown Gun Club, dal nome dal leader abolizionista bianco che organizzò una rivolta di schiavi neri contro i padroni delle piantagioni della Virginia, poco prima della Guerra Civile.

Che si condividano o meno le posizioni e i metodi di Redneck Revolt – criticati da altre organizzazioni della sinistra americana – resta il fatto che si tratta di una organizzazione legale in tutti gli Stati Uniti, dunque non si capisce come un professore possa essere licenziato solo per appartenenza all’organizzazione.

Gli studenti di Dwayne Dixon, che stanno organizzando presidi e manifestazioni a ripetizione davanti alla University of North Carolina, non si capacitano. «Dixon è il migliore professore che abbia mai avuto – commenta una studentessa – ed è vergognoso aver saputo del suo licenziamento da un post su Instagram». «Uno dei docenti più preparati dell’intero ateneo – rincara la dose un altro studente -, è inaccettabile che si possa essere licenziati per motivi politici, qualunque sia la tua posizione».

Gli studenti, che stanno partecipando attivamente alle manifestazioni, chiedono di mantenere l’anonimato, perché temono ripercussioni sulle proprie carriere accademiche. Secondo l’università, il congedo amministrativo è condizione essenziale per permettere alle istituzioni di indagare sul comportamento del professore, che però risulta completamente incensurato.

IN QUESTI GIORNI sono previste altre manifestazioni in favore del reintegro di Dwayne Dixon, e gli organizzatori indicano con precisione chi si nasconderebbe dietro questo provvedimento. L’università ha dichiarato di aver agito contro Dixon a seguito di una non precisata segnalazione da parte di gruppi interni all’università. Le associazioni di sinistra, dal canto loro, indicano in Turning Point Usa – l’organizzazione di estrema destra fondata da Charlie Kirk – l’istigatrice principale. In effetti giorni fa, in un post su X, il portavoce di Turning Point Usa ha dichiarato che i professori membri di organizzazioni antifasciste «vanno immediatamente licenziati, e i gruppi messi sotto indagine».

Lo stesso Dwayne Dixon ha commentato così quanto accaduto: «La decisione dell’amministrazione di sospendermi ha implicazioni per chiunque nel campus. Questo non è il problema di una singola persona; è un problema che tocca chiunque. Le manifestazioni che si stanno svolgendo in questi giorni sono una potente dimostrazione del nostro desiderio condiviso, come comunità, di costruire un mondo migliore. Con solidarietà e amore, lotteremo tutti insieme per conservare i nostri diritti».

 

«Corsi patriottici» la nuova educazione al tempo di Trump

  ( di Luca Celada  da il manifesto del 21 settembre 2025)

Oggi a Phoenix i funerali di Charlie Kirk, la sua Turning Point Usa è stata inclusa nel progetto istituzionale per trasformare l’istruzione

nella foto: Una veglia per Charlie Kirk a New York

Turning Point Usa, l’associazione politica ultraconservatrice fondata da Charlie Kirk come federazione studentesca del movimento Maga, farà parte di una iniziativa ministeriale per «rinnovare il patriottismo, rafforzare la coscienza civica ed aiutare gli studenti a comprendere i valori fondanti d’America».

ALLA GUIDA di Turning Point è ora succeduta Erika Kirk, la vedova dell’influencer assassinato, che oggi a Phoenix presenzierà alla commemorazione del marito, assieme a Donald Trump e di tutti i maggiorenti del governo. La nuova direttrice ha promesso di moltiplicare la portata ed intensità del movimento, affermando «non si rendono conto di cosa hanno scatenato». L’inclusione di Turning Point nel progetto di trasformare l’educazione civica in «corsi patriottici» prelude forse ad un ruolo più istituzionale dell’organizzazione.

IL PROGETTO, pensato per coincidere con il 250esimo anniversario della fondazione, si avvale di una colazione di una quarantina di organizzazioni della destra integralista, denominata America 250 Civics Coalition, il cui compito sarà di reintrodurre valori patriottici in scuole ed università, parte della più ampia strategia per riplasmare il paese ad immagine e somiglianza del regime conservatore fautore di una «seconda rivoluzione americana».

«Una nazione non può sopravvivere se la sua gente si scorda i suoi valori», ha affermato Linda McMahon, ministra dell’Istruzione con esperienza principalmente da impresaria di wrestling. «Occorre ripristinare la vitalità dello spirito americano, e questa coalizione saprà farlo con passi decisi per ispirare, educare e mobilitare i giovani verso una cittadinanza attiva e informata».

«I RAGAZZI devono comprendere l’instancabile lavoro compiuto dai nostri avi – ha continuato la ministra lottatrice – per rinsaldare il posto eccezionale di questo paese nella storia del mondo». Questo da una esponente del governo che ha ordinato ai musei di rimuovere mostre «divisive» sulla schiavitù e minacciato le scuole che insegnano la lotta per i diritti civili. Un’altra commissione annunciata dal governo (1776 Commission) ha il compito di «porre fine all’indottrinamento razziale» che serpeggia in quelle che Maga ritiene scuole disfattiste.

La “correzione di rotta” dell’istruzione pubblica è strategia centrale per un nuovo egemonismo culturale di destra ed è stata in parte collaudata in stati come la Florida dove il governatore Maga Ron DeSantis ha bandito libri, risorto programmi, ricostituito consigli universitari e licenziato docenti colpevoli di apostasie Dei (pari opportunità) e critical race theory.

FRA I COMPONENTI della America 250 Civics Coalition spiccano di fatto enti come la Prager University Foundation e Hillsdale College, incubatori molto ben finanziati di istruzione conservatrice che sono stati consulenti di spicco nella riformulazione dei programmi scolastici in Florida. La Prager, finanziata dai magnati petroliferi fratelli Wilks e diretta da Marissa Streit, ex agente dell’intelligence militare israeliana, si specializza nella produzione di video “istruttivi” (narrati da personaggi come Tucker Carlson e Nigel Farage) per instillare valori religiosi, pro-capitalisti e contrari alla «propaganda ambientalista», specie nelle medie e secondarie (notorio il loro cartone animato per alunni delle elementari in cui Cristoforo Colombo spiega ai piccoli che la schiavitù in fondo non era così malvagia). Allo stesso modo, Hillsdale, un’università privata del Michigan, produce materiale agiografico disponibile in franchising a scuole secondarie, sempre per contrastare «l’indottrinamento woke e liberal», con enfasi su valori giudeo-cristiani ed “occidentali”.

È tutt’altro che casuale, infine, che nella coalizione figuri la famigerata Heritage Foundation sempre più chiaramente laboratorio operativo del progetto ideologico trumpista. Heritage è stata editrice del Project 2025 in cui il programma di appropriazione del sistema scolastico è dettagliato al pari del controllo su università, media ed ogni settore ritenuto strategico per un nuovo dominio culturale della destra.

DI RECENTE la tabella di marcia contenuta in Project 2025 sembra aver subito una netta accelerazione con la stretta su Hollywood e satira tv. Negli ultimi giorni Heritage ha pubblicato un documento sulla «violenza estremista di matrice transgender» che sfrutta il dato della presunta compagna transgender di Tyler Robinson per l’escalation di una campagna di esclusione e persecuzione, ed una stretta securitaria destinata probabilmente ad essere adottata dall’Fbi.

Un altro documento titolato Heritage Guide to the Constitution espone una nuova esegesi originalista della carta fondativa, reinterpretata per giustificare la presidenza imperiale di Trump. Nell’insieme, i contorni di una manovra che punta a bruciare le tappe per stringere la morsa del regime su ogni aspetto della vita pubblica.

 

 

 

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