La foto
del giorno: Il campo profughi a
Zaatari, in Giordania, a pochi kilometri dal confine siriano. Esiste da più di
due anni, non è l’unico, e ad oggi
ospita circa 120mila siriani fuggiti dalla guerra.
Il 20 settembre il movimento
italiano per la gestione pubblica dell’acqua si è ritrovato a Napoli per
rilanciare con forza la difesa di questo bene fondamentale sempre più sotto
attacco nonostante il Referendum del 2011 abbia sancito che l’acqua deve essere
sottratta alle leggi del mercato e che non si può fare profitto. L’enciclica
Laudato Si’ afferma che “l’accesso all’acqua potabile è un diritto umano
essenziale fondamentale e universale, perché determina la sopravvivenza delle
persone e per questo è condizione per l’esercizio degli altri diritti umani”.
Nonostante il Referendum e le parole forti di papa Francesco, il governo Renzi (come i precedenti
Berlusconi, Monti, Letta), sta perseguendo politiche di privatizzazione
dell’acqua, perché i governi sono oggi prigionieri dei poteri
economico-finanziari che guardano a questo bene come fonte di enormi guadagni.
(Alex Zanotelli su comune-info.net ) leggi
editoriale 2: Trivelle nel mare, dieci
Regioni contro: depositati i referendum in Cassazione
I rappresentanti dei Consigli regionali di dieci
Regioni - Basilicata, Marche, Puglia, Sardegna, Abruzzo, Veneto, Calabria,
Liguria, Campania e Molise - stanno depositando in Cassazione sei quesiti
referendari contro le trivellazioni entro le 12 miglia (e in particolare
nell’Adriatico) e sul territorio. Capofila dell’iniziativa è la Basilicata, con
il presidente Pino Lacorazza che chiede «che siano ripristinati i poteri delle
Regioni». La decisione di presentare i referendum era stata adottata lo scorso 18
settembre. Le proteste riguardano l’articolo 35 del Decreto Sviluppo del governo
Monti, che dà il via libera a operazioni di ricerca ed estrazione di
idrocarburi nella fascia tra le 5 e le 12 miglia dalla costa, e l’art. 38 dello
Sblocca Italia di Renzi che consente procedure accelerate per queste attività
«di interesse strategico» e «di pubblica utilità, urgenti e indifferibili». Su
cinque dei sei articoli oggetto dei quesiti è attesa anche la decisione della
Consulta, che si pronuncerà da gennaio ad aprile sulla questione trivellazioni.
Il presidente Lacorazza ha assicurato che «anche la Sicilia e la Lombardia
hanno dimostrato di apprezzare la nostra iniziativa e l’Emilia Romagna ha detto
“no” ma Bonaccini ha detto che approva la “carta anti trivelle di Termoli”» ( di Redazione Online Corriere della Sera ) leggi
Chi perde e chi vince col decreto
pro-inceneritori
La conferenza
Stato-Regioni esaminerà i decreti per la realizzazione di 12 nuovi
inceneritori. Il governo spinge queste tecnologie come misure di green economy,
dimenticandosi che bruciare rifiuti dovrebbe essere solo l’estrema ratio. In
principio furono “Misure urgenti per la realizzazione su scala nazionale di un
sistema adeguato e integrato di gestione
dei rifiuti urbani e per conseguire gli obiettivi di raccolta differenziata e
di riciclaggio- (…) per la gestione e per la tracciabilità dei rifiuti
nonché per il recupero dei beni in polietilene”. Sono le norme contenute
nell’articolo 35 del
famigerato decreto Sblocca Italia D.L. 133/2014, approvato dal
governo Renzi il 12 settembre 2014, convertito in legge l’11 novembre scorso e
riprese nel decreto attuativo del 29 luglio 2015. In pratica, nel documento che il Ministro dell’Ambiente Galletti
sottoporrà alla Conferenza Stato-Regioni, rinviata al 24 settembre
prossimo (e forse anche più in là ndr ) c’è il piano di costruzione di 12 nuovi inceneritori, oltre i 42 già
esistenti funzionanti e i sei autorizzati ma non esercizio, che bruciano quasi sette milioni di tonnellate di rifiuti
urbani e speciali ogni anno. (( Rosy Battaglia su Wired.it ) leggi
Ddl Penale, via
libera alla Camera tra le polemiche
Camera
dei Deputati. Modifiche al codice penale e al codice di procedura penale.
Montecitorio approva il ddl che contiene anche la legge delega al governo sul
tema delle intercettazioni telefoniche. Il ddl passa ora all’esame del Senato.
Forza Italia si astiene, votano contro i parlamentari di Sel della Lega e del
Movimento 5 Stelle. "Chiediamo a giornalisti e magistrati di denunciare
uno dei provvedimenti più pericolosi di questi ultimi anni", dicono i
deputati pentastellati imbavagliati in Aula: “Dov’è finita la sinistra dei
girotondi? Siete ipocriti, vi state spingendo oltre quello che voleva fare
Berlusconi, con una delega in bianco imporrete il bavaglio ai giornalisti, non
state tutelando i cittadini ma gli interessi della casta” ( da ilfattoquotidiano.it) leggi
Luciano Gallino: ‘Fine della democrazia?
Iniziò con Thatcher. E continua con Renzi’
Il voto dei cittadini conta
sempre di meno, i margini di manovra dei governi eletti - quando sono davvero
eletti - sono sempre più ridotti. La logica dell' "autoritarismo
emergenziale" fa il resto. Un vizio che, secondo il sociologo, ha origine
negli anni Ottanta e nell'avvento del neoliberismo. Così le riforme volute dal
presidente del consiglio "rispetto alla gravità della crisi si collocano
tra il dramma e la barzelletta". Come venirne fuori? "Affiancando
all'euro una moneta parallela. A meno che non sia la Germania a buttarci
fuori" (Davide Turrini su ilfattoquotidiano
) leggi
La resa della
“sinistra Pd”: è la liquidazione definitiva.
Con il voto sulla riforma costituzionale, la
“sinistra” Pd si è definitivamente arresa a Renzi. Poco importa che il
fiorentino abbia concesso qualcosa (peraltro irrilevante ai fini dei nuovi
equilibri istituzionali), anche se avesse concesso la piena elettività di tutto
il nuovo Senato, non cambierebbe nulla dal punto di vista politico. Renzi ha
dimostrato di aver avuto la forza di fare la più radicale riforma
costituzionale dal 1948 in poi e che si tratti di una riforma peggiorativa non
ha peso. Ha piegato la minoranza del suo partito, la minoranza ha perso
l’ultima occasione per dimostrare di essere altro dal renzismo. Dunque, questa
è la definitiva scomparsa della “sinistra” Pd e, con essa, anche di quel che
resta del vecchio Pci. Ed in qualche modo è giusto che sia così:..( da aldogiannuli.it ) leggi
I prevedibili danni causati da Pippo
Il fallimento dell’avventuristica impresa degli otto
referendum proposti da “Possibile” di Pippo Civati lascia uno strascico di
danni che avrà una ricaduta negativa sulla futura credibilità di forme di
democrazia partecipata e diretta. Civati ha dimostrato di essere un pessimo
politico: se credeva veramente nella possibilità di riuscire a raccogliere le
firme ha denotato una totale incapacità di analisi; se invece sapeva della non
riuscita della sua impresa ha dimostrato di non dare alcuna importanza al raggiungimento
degli obiettivi ma solo ai suoi particolari interessi. L’unico risultato
ottenuto è stato quello di creare un rischio di aumento di delusi e astenuti,
disaffezione allo strumento referendario, minore spinta alla partecipazione
diretta dei cittadini e a iniziative simili. Un’altra dimostrazione di come il
“nuovo” ceto politico emergente non differisca assolutamente da quello vecchio:
autoreferenzialità, ambizioni personali, ricerca di voti, decisioni dall’alto,
miopia politica ne sono la cifra costitutiva. ( Gian Luigi Ago su primalepersone.eu ) leggi
La Primavera di Atene
Il discorso di Yanis
Varoufakis alla Festa della Rosa di Frangy-en-Bresse. Un documento straordinario per comprendere
il colpo di Stato antidemocratico che l’Eurogruppo ha perpetrato nei confronti
della Grecia, la condizione di protettorato politico ed economico in cui versa
la Grecia oggi e colpirà chiunque si opporrà ai diktat relativi all’austerità
dei Signori dell’Euro. E’ una guerra contro la democrazia. E la stiamo
perdendo. (fonte: Essere Sinistra - settembre 2015 ) leggi
L’orto comunitario di Berlino
Il Prinzessinnengarten è un orto urbano di circa 6.000 metri quadrati in
pieno centro a Berlino, nel cuore di Kreuzberg
(a Moritz Platz), nato nel 2009 dal progetto dell’associazione Nomadisch Grün (Verde Nomade) che ha
riconvertito un luogo abbandonato in un polmone verde all’interno della città.
Nel giugno 2012, l’area doveva essere venduta al miglior offerente ma una
lettera aperta al senato e il sostegno di più di 30.000 persone hanno impedito la privatizzazione.
L’obiettivo dell’associazione era quello di creare un luogo di scambio e di apprendimento sui temi della coltivazione
locale e biologica degli alimenti, sulla biodiversità (nel Prinzessinnengarten
sono state impiantate cinquecento differenti tipi di colture), sul consumo
sostenibile e sullo sviluppo urbano. L’idea del giardino si è espansa
diventando qualcosa di più complesso: all’interno di questo ampio giardino sono
stati aperti infatti una caffetteria
che propone bevande biologiche e un ristorante
dove alla base delle ricette ci sono i prodotti freschi coltivati nell’orto
stesso. Ci sono inoltre un’area
per le api, una zona gioco sugli
alberi, un piccolo circo, un
mercatino delle pulci (Kreuzboerg
Flowmarkt) e una
biblioteca sulla sostenibilità ricavata all’interno di un
container. ( Elena Chiocchia su comune-info.net fonte: designplayground.it ) leggi
Centrali
elettriche, l’Europa torna al passato: previsti centodieci nuovi impianti a
carbone
A rendere noti i poco ambientalisti progetti europei è
Can Europe (Climate action network), rete che riunisce circa 120 organizzazioni
ecologiste sparse in oltre 30 Paesi. Sono 110 i nuovi impianti previsti in soli
quattordici Paesi europei, di cui 75 nella Turchia di Erdogan, nota per la sua sbalorditiva (e infrenabile)
cementificazione del Paese. Otto invece quelle previste in Bosnia ed Erzegovina, sette in Polonia, quattro in Serbia e in Germania, due in Romania
e una in Croazia, Repubblica Ceca, Grecia, Kosovo, Macedonia, Montenegro, Regno Unito. E infine una anche in Italia: è la Sulcis Power Station, nella Sardegna
sud occidentale. In Europa ci sono già circa 240 centrali elettriche alimentate
a carbone, di cui la maggior parte in Germania (74) e Repubblica Ceca (45); 13 quelle
in Italia. E peggio ancora: quasi tutte le centrali hanno almeno 30 anni, alcune arrivano anche a 60,
sono quindi obsolete e doppiamente
inquinanti. (Melania Carnevali su
ilfattoquotidiano ) leggi
Elezioni in Myanmar: videomessaggio di
Aung San Suu Kyi
Con un messaggio in cui invita la comunità
internazionale a garantire che le elezioni portino “un vero cambiamento
politico e amministrativo”, la leader dell’opposizione birmana ha aperto la
campagna elettorale per il voto dell’8 novembre prossimo. Si apre dunque la
sfida fra Aung San Suu Kyi e il
partito emanazione dei generali birmani, oggi al potere, per la conquista dei
seggi in Parlamento. Rispetto alle elezioni del 2010, boicottate dalla Lega
nazionale per la democrazia (NLD), la ex Birmania
ha intrapreso un cammino di riforme che ha portato alcuni cambiamenti. Saranno oltre 30 milioni i cittadini chiamati
alle urne, molti dei quali per la prima volta. In lizza 90 fra partiti e
movimenti di varia natura, un numero impensabile fino a pochi anni fa nella
nazione retta da una ferrea dittatura militare. Al futuro Parlamento spetterà il compito di eleggere il nuovo presidente
del Myanmar, una carica cui non può aspirare la Nobel per la pace, a causa
di una norma contra personam che la esclude
dalla corsa. Principale favorito resta il partito di governo Union Solidarity
and Development Party (USDP), emanazione della vecchia giunta, che assieme al
25% dei militari cui è riservato per legge un posto all’Assemblea, controllano
la vita politica e istituzionale del Paese. ( fonte asianews.it ) leggi
Trivelle: Shell abbandona ricerca idrocarburi nell'Artico
Shell
ha annunciato l'abbandono della ricerca di idrocarburi nell'Artico, dopo aver
perforato un pozzo e trovato petrolio e gas in quantità non sufficienti.
Commentando la decisione di Shell, Kumi Naidoo, direttore esecutivo di Greenpeace
International, dichiara che "oggi è un gran giorno per l'Artico. Questa è
un'enorme vittoria per milioni di persone che si sono opposte ai piani di
Shell, e nello stesso momento è un disastro per le altre compagnie petrolifere
che hanno interessi in quella regione. Shell ha scommesso pesantemente sulle
trivellazioni nell'Artico e oggi ha rimediato una sonora sconfitta, sia in
termini di costi che di reputazione pubblica - rileva Naidoo - Quello del
colosso petrolifero anglo-olandese era diventato il progetto petrolifero più
controverso al mondo: ora Shell torna a casa a mani vuote". Greenpeace
chiede al presidente degli Stati Uniti Barack Obama - che di recente si è
recato in Alaska per parlare di cambiamenti climatici - "di cogliere la
palla al balzo e cancellare ogni altro futuro progetto di trivellazione
nell'area”. ( da ansa.it ) leggi
Una scarpa nella rete
Parley for the Oceans è una community di “ambientalisti
creativi” che ha recentemente sottoscritto un partenariato con una ben più nota
azienda di scarpe: Adidas. Per quale ragione? Per concepire una nuova sneaker, quasi
interamente prodotta da riciclo di rifiuti in plastica e reti da pesca recuperati
dagli Oceani.
Ecco quindi la scelta di riutilizzarne gran parte riciclandone le fibre e
recuperando, grazie all’aiuto di Sea Shepherd, circa 72 chilometri di tramagli che i “pastori del mare” hanno raccolto mentre erano da più di
110 giorni sulle tracce di pescatori di frodo ricercati dalla polizia, mentre li stavano
inseguendo lungo le coste dell’Africa occidentale: quando la barca dei
“predatori” è affondata, gli attivisti li hanno salvati e… consegnati nelle
mani delle autorità. Dalle reti sono nate fibre riciclate che andranno a
costituire, proprio con la collaborazione di Adidas, un paio di sneakers
completamente sostenibili. L’azienda
era stata infatti, insieme ad altri nomi illustri dell’industria dello sport
come Nike e Puma, accusata da Greenpeace di contribuire in maniera significativa all’inquinamento del pianeta, utilizzando sostanze
tossiche per la produzione dei loro prodotti. Le fibre derivanti dal riciclo
delle plastiche marine dovrebbero entrare nel ciclo della produzione dall’inizio del 2016. ( fonte: unimondo.org ) leggi
VIDEO ARCHIVIO
XVIII° festival cinemambiente: 6-11 ottobre 2015 a Torino www.cinemambiente.it
10 Billion - Whats'on Your Plate? Nel 2050 la popolazione mondiale sarà di 10 miliardi di
persone. Il documentario si inserisce nell’acceso dibattito sulla possibilità
di garantire cibo per tutti con uno sguardo analitico che spazia dalla
produzione alimentare alla distribuzione. vedi
Mare carbone Una donna torna nei luoghi
dove affondano le sue radici e scopre che lì
intendono costruire una centrale a carbone vedi
I custodi dell'acqua Nella
Carnia, remota area delle Alpi Orientali, l'intervento sulle risorse idriche
locali, dettato da interessi economici esterni, smuove il senso di attaccamento
al territorio. Due donne di generazioni diverse esprimono il loro legame all’
ambiente dove vivono. vedi
Il punto di vista del Gruppo Cinque Terre:
ECOLETTERA del Gruppo Cinque
Terre vi segnala ogni 15 giorni interventi, documenti, appuntamenti, rimandando
ai siti del gruppo o ad altri link
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