L'Agenzia del Demanio ha messo
online i dati su 47mila tra immobili, strade, boschi, giardini, montagne,
miniere, monumenti e siti archeologici. Il Lazio è al primo posto per numeri e
valore, che però è quello dell'iscrizione a bilancio e non il potenziale prezzo
di mercato. Segue la Campania con fabbricati per 7 miliardi
Valgono
59 miliardi di euro case, palazzi, terreni e strade di proprietà dello
Stato italiano. In tutto si tratta di oltre 47mila beni iscritti nel bilancio
pubblico, tra cui 32.691 fabbricati e 14.351 tra terreni agricoli, impianti
sportivi, boschi, giardini, infrastrutture, montagne, miniere, monumenti e siti
archeologici. La fetta più grossa e più preziosa si concentra nel Lazio, con
più di 4.400 edifici e 1.400 terreni per un valore di 17 miliardi, di cui 16
solo a Roma. Segue il Veneto con quasi 3mila fabbricati e 1.200
aree, anche se qui il valore complessivo si ferma a 5 miliardi mentre gli
edifici pubblici della Campania ne valgono da soli 7,3. Al terzo posto
per numero di immobili pubblici c’è la Puglia (2.584 per 1,7 miliardi).
A rivelarlo è il portale Opendemanio, appena messo online dall’Agenzia
responsabile della gestione e valorizzazione del patrimonio pubblico. I valori
indicati sono divisi per provincia e si tratta di quelli “di inventario“,
cioè l’ammontare a cui i beni sono iscritti a bilancio.
Obiettivo
ultimo dell’operazione è naturalmente “valorizzare” il
patrimonio, almeno nella sua parte disponibile e non vincolata. Cosa che i
governi degli ultimi vent’anni hanno cercato di fare a più riprese con
scarsissimo successo. O a condizioni tali da
configurare di fatto una svendita. Ora il Tesoro (a cui il Demanio fa capo) ci
riprova cercando di facilitare la vita ai potenziali acquirenti con gli
opendata: in una seconda fase, entro fine anno stando a quanto comunicato dall’agenzia,
sarà possibile “zoommare” su ogni singolo immobile, vederne l’indirizzo esatto
e la superficie o cercare un palazzo con determinate caratteristiche tecniche o
amministrative.
Per ora i
dati sono disponibili solo a livello aggregato. Per quanto riguarda le città,
dietro la Capitale ci sono Napoli, con 700 edifici per 4,5 miliardi, Firenze
con 600 palazzi stimati 3,1 miliardi e Milano con poco più di 500
immobili statali per 2,5 miliardi. A Venezia sono censiti 903 fabbricati
e 211 aree del valore di circa 2,5 miliardi. A Bologna i palazzi pubblici sono
600 e valgono 1,5 miliardi, a Palermo se ne contano 700 per circa 1 miliardo,
Torino 950 per 1,5, a Bari 509 per 843 milioni e a Genova 531 per 650 milioni.
Le regioni con meno edifici pubblici sono invece la Valle D’Aosta, il Trentino
Alto Adige, l’Umbria, le Marche e il Molise con meno del 2% a testa.
Sono i
palazzi a valere di più: 54,1 miliardi. La maggior parte, il 58,9% per quasi 32
miliardi, rientra però nella categoria “indisponibile”, cioè già in uso
governativo, e solo il 27,9%, per un valore di poco più di 1,5 miliardi è
disponibile, utilizzabile quindi per progetti di valorizzazione. Nell’elenco
rientrano anche 4.283 edifici, il 13,1% del totale, che fanno parte del Demanio
storico artistico e sono quindi sottoposti a vincoli. Gli edifici
storici sono quelli con il valore maggiore: oltre 20 miliardi, il 38% del
totale.
da ilfattoquotidiano 1
agosto 2015
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