editoriale 1: Sviluppo sostenibile: salvare il pianeta si può o bisogna
tornare indietro di qualche secolo?
Come conciliare il desiderio di
industrializzazione dei 3 miliardi di poveri nel mondo, coloro che il Papa
giustamente identifica con le prime vittime del surriscaldamento della terra,
con l’applicazione di un modello di industrializzazione che uccide il pianeta?
Le alternative sono due: o torniamo ad un modello di vita antecedente alla
rivoluzione industriale o ne inventiamo uno nuovo. Anche se il miliardo che
vive nei paesi industrializzati, e che consuma per capita più di ogni altro abitante
al mondo, riducesse drasticamente il proprio consumo energetico, il
surriscaldamento della terra non cesserebbe. Ciò di cui abbiamo bisogno è
un investimento massiccio nella ricerca di una o più fonti energetiche che sia
in grado di sostituirsi per semplicità ed efficienza agli idrocarburi e che sia
funzionale all’innovazione tecnologica ed al surplus di forza lavoro. E non
lasciamoci confondere dalle statistiche, secondo l’International
Energy Agency, nel 2014 sono stati investiti 310 miliardi di dollari
nell’industria delle rinnovabili, contro i 60 di dieci anni fa. Tanto per capire
quanto piccole siano queste cifre, 310 miliardi di dollari sono una
frazione di quanto si è speso per salvare il sistema finanziario dalla crisi
della Lehman Brothers. Ed il tempo stringe. Il 2015 è già l’anno più caldo
della storia moderna, il mese di maggio ha battuto tutti i record. E’ ora di
smettere di discutere ed iniziare a fare qualcosa di concreto per salvare il
pianeta. (Loretta Napoleoni su ilfattoquotidiano ) leggi
editoriale 2: Fra i migranti le prostitute
schiave
Per loro lo sbarco in Italia è l’inizio di un nuovo incubo: la
prostituzione forzata. Accade a migliaia di donne africane. Da mesi i
trafficanti approfittano dell’esodo dei profughi. Sfruttando l'emergenza,
mentre il governo non si muove. Quando
sbarcano in Italia non sorridono. Hanno superato il deserto, attraversato il
Mediterraneo, sono arrivate vive in Sicilia. Ma non sono salve. Perché per loro
l’approdo è solo l’inizio di un nuovo incubo: la prostituzione forzata. Sta
accadendo ogni giorno a centinaia di donne, soprattutto nigeriane ma non solo.
Adescate con la promessa di un futuro migliore in Europa, vengono traghettate
dalla povertà alla schiavitù del sesso nelle città occidentali. I trafficanti
approfittano dell’esodo dei profughi, usando gli scafisti per portare qui la
loro merce: le donne. Dopo lo sbarco, si insinuano nelle pieghe dell’emergenza
per ottenere permessi temporanei e forzarle al marciapiede. Senza che le nostre
istituzioni riescano a impedirlo, rassegnate a farsi complici degli
sfruttatori. «Queste ragazze vivono una seconda schiavitù. Prima la fame, poi
lo sfruttamento sessuale», commenta padre Efrem Tresoldi, direttore della rivista dei missionari comboniani, “Nigrizia” : «Il governo non sta agendo. Forse non vede la gravità del fenomeno,
oppure chiude un occhio per evitare di soffiare sulle paure, di dare spazio
alla destra. Le reti criminali ne approfittano. E lucrano sulle donne contando
proprio sull’incuranza delle istituzioni». ( Piero Messina e
Francesca Sironi da espresso.repubblica.it
) leggi
..Le ultime
elezioni regionali rivelano l’’imprevisto: dove si è andati al
ballottaggio, vince il M5S! E allora? Non
era proprio il ballottaggio, “uno strumento democratico straordinario”, perché
costringe “i partiti a scegliere candidati appealing: validi e in grado di
catturare, come seconda scelta, il voto di quegli elettori che al secondo turno
si trovano nell’impossibilità di votare il proprio partito”? (D’Alimonte,
intervista a L’’Espresso, 5 maggio 2015).Sì, ma dipende chi vince. Se è
il M5S, allora si scopre all’’improvviso che legge elettorale più bella del
mondo ha già bisogno di un ritocchino: al posto del premio alla lista,
sarebbe meglio darlo alla coalizione. In questo
modo, centrodestra e centrosinistra potrebbero assicurarsi di andare solo
loro al ballottaggio, lasciando fuori dai giochi il M5S.. Un nuovo accordo tra
Renzi e Berlusconi che potrebbe garantire a Renzi i voti sulla riforma del Senato, ed in cambio
ottenere il premio alla coalizione, in modo da essere lui ad andare al
ballottaggio con il PD alle prossime elezione: una specie di ‘patto del
Nazareno-baby’ per eliminare il pericolo pentastellato. ( Paolo Becchi su ilfattoquotidiano ) leggi
Energie rinnovabili: senza
sussidi pubblici sole e vento costerebbero meno di petrolio e carbone
Dalla
scorsa estate sono scomparsi oltre 100.000 posti di lavoro nell’oil and gas
in tutto il mondo. Il numero di trivelle continua a calare: nello scorso anno
solo negli Usa mille pozzi sono stati chiusi perché non più economicamente
fruttuosi. Ci sono ora solo 860 trivelle attive nel paese. E questa ecatombe
non riguarda solo gli Usa. Finanche
Wall Street non investe più nel fossile. Le rinnovabili
crescono, assieme ai migliori tentativi di migliorare la nostra
efficienza energetica, nonostante tutti gli ostacoli seminati da petrolieri,
lobby e speculatori aggrappati allo status quo . Togliamo ogni forma di
sussidio ai petrolieri , 550 miliardi di dollari nel 2014 a livello
planetario. ( Maria Rita D'Orsogna su ilfattoquotidiano
) leggi
Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua - Comitato provinciale Acqua
Pubblica Torino
Il bilancio 2014 della partecipata SMAT spa ha generato un
utile netto di € 40 milioni. Come? SMAT ha una straordinaria “chance” : la tariffa del Servizio Idrico Integrato
, determinata dall’ ATO 3 Torinese, applicata sulle nostre bollette, che
produce ricavi stabili per il gestore che non si cura di cosa avviene nel
mercato! Cosa si scopre? Che a fronte di una diminuzione dei consumi ( da
184,55 milioni/mc nel 2012, a 175,38 nel 2013 e 170,99 nel 2014) i ricavi aumentano rispetto al 2012 di ben 19
milioni di euro! Per un qualsiasi imprenditore la diminuzione delle
prestazioni e/o delle vendite comporta inevitabilmente minori ricavi e quindi
minori utili. Ma non per SMAT! Perché? Semplice: basta confrontare
le tariffe del 2012 con quelle del 2014 per scoprire che sono aumentate
di ben il 16%! L’ennesima
dimostrazione che finché sarà gestita da una Società per Azioni la nostra acqua
sarà trattata come una merce dalla quale estrarre profitti e non come un Bene
Comune da gestire con trasparenza ed efficienza, con criteri di solidarietà,
equità , tutela della risorsa naturale e dell’ambiente. ( Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua
- Comitato provinciale Acqua Pubblica Torino ) leggi
Nei
primi sei mesi dell’anno il numero degli ascoltatori medi giornalieri è rimasto sostanzialmente immutato rispetto
all’anno precedente. Un leggero calo è stato fatto registrare dal target
commerciale (25-54 anni), quello teoricamente più sensibile alle novità
mediatiche e predisposto ad accogliere le proposte dei new media e che, secondo
alcuni esperti, avrebbe dovuto, in tempi anche celeri, abbandonare
definitivamente la Tv. E’ invece
l’informazione (Tg, programmi d’informazione, talk) della Rai a
essere sotto accusa (esclusi i programmi di Gabbanelli e Iacona). Dal servizio
pubblico si aspetterebbe il racconto più fedele della realtà e non, come
avviene spesso, l’esposizione di verità precostituite; dal servizio pubblico si
aspetterebbero conduttori equilibrati e non schierati. ( Francesco Devescovi su ilfattoquotidiano ) leggi
Ben tornata, Europa. Altro
che Grexit !
L’Italia non è una potenza. Non lo è più. E’ stata buttata fuori dal G7. E’ stata buttata fuori dal G8. E da otto mesi è stata buttata fuori anche dal G10. Non lo dicono, ma questo non vuol dire che non sia vero. Grazie a, in sequenza cronologica, Romano Prodi, Massimo D’Alema, Silvio Berlusconi, Romano Prodi, Silvio Berlusconi, Mario Monti, Enrico Letta e Matteo Renzi, l’economia italiana ha perso il 22% del proprio PIL, la disoccupazione è salita, negli ultimi dieci anni, dal 7,4% al 13%, la povertà è triplicata, le dieci più importanti banche nazionali che controllano la Banca d’Italia non sono più italiane, passate sotto il controllo della finanza speculativa statunitense (Black Rock e Goldman Sachs), di quella araba (Qatar, Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita, che insieme controllano Unicredit e Intesa S.Paolo) e di quella cinese; l’Italia, oggi, è undicesima. Questo è l’elenco delle prime dieci potenze economiche al mondo in ordine di produzione e creazione di PIL : 1) Usa 2) Cina 3) Giappone 4) Germania 5) Gran Bretagna 6) Francia 7) Brasile 8) Russia 9) India 10) Corea del sud. L’Italia non c’è.” (di Sergio Di Cori Modigliani ) leggi
La Crisi e la
socialdemocrazia
Quel che resta della sinistra europea (salvo nicchie
occasionali di aree radicali, peraltro, non sempre molto aggiornate) ormai si
divide fra un’ala neo liberista appena mascherata che va sotto il nome di
“Internazionale Socialista” o socialdemocrazia ed una sinistra che si dice
radicale (Sel, Rifondazione, Syriza, Linke e, per certi verso Podemos) ma che,
in realtà, è una pallida sinistra socialdemocratica. Il riformismo più o
meno socialdemocratico, è pensiero politico adatto ai momenti ordinari della
vita politica, ma quando arrivano i momenti di crisi del sistema, si solleva
un’ondata di protesta popolare e se a dirigerla non sei tu, lo farà un altro.
Che è precisamente quello che sta accadendo. E quello che colpisce è che
militanti e dirigenti di questi partiti, non si chiedano minimamente il perché
dei loro insuccessi e dei successi altrui. Hanno fatto eccezione sinora Syriza
e Podemos, perché non sono stati percepiti come partiti di sistema, ma aspettate
che venga fuori la loro natura sostanzialmente socialdemocratica e
vedrete. Il M5S è un movimento in bilico che fa un po’ eccezione, ma, prima o
poi dovrà misurarsi anche lui con le dinamiche della crisi. A volte è l’essere
troppo prudenti ad essere la posizione meno realistica. ( di Aldo Giannuli ) leggi
Grecia: Verso una
regressione di settanta anni
Perché i Francesi seguono le tappe della «crisi
greca» con una tale passione, come se la propria sorte ne dipendesse? Perché
è proprio così, ne va del loro destino. Ognuno di noi è coinvolto
per ragioni personali, professionali ed intellettuali. Ma la questione di
fondo è quella politica: è l’attualità della politica, la sua resistenza
alla governance, la sua capacità di riconquistare il posto che deve occupare
in una società di persone libere. Ribadiamolo con forza: non vi è «Grexit»
che non conduca, di fatto, all’esclusione della Grecia dall’Unione europea,
in seguito alla quale si profilerà presto la disintegrazione di
quest’ultima. Altrimenti ci sarà la colonizzazione, il protettorato del
«Nord» sul «Sud». Noi siamo tutti cittadini d’Europa, tutti responsabili
quando i nostri dirigenti non lo sono, e dobbiamo manifestare con
tutte le nostre forze e con tutti i mezzi contro quest’infamia accompagnata
da una regressione storica di settant’anni. Ecco cinque ipotesi, che credo
siano condivisibili, ma di cui sono l’unico responsabile. ( Étienne
Balibar da il manifesto ) leggi
Grecia, Sapelli: “La Germania vuole uccidere la Grecia
mossa da fanatismo ideologico”
L'economista e docente di Storia
economica all’università Statale di Milano: "Si è compiuto ciò che era già
scritto. Sono dei fanatici che fanno dell'austerità una religione". La
possibilità di una Grexit temporanea di 5 anni? "Non ha un senso economico
ma solo politico, di affermazione, di dominio. I tedeschi hanno vinto, ma è una
vittoria di Pirro perché stanno segnando la fine dell'Europa unita". “I
tedeschi fanno questo non per calcolo economico, ma solo per fanatismo ideologico. Sono dei
fanatici. Questa situazione riflette la disgregazione dell’ordine internazionale. Tutte le medie potenze
regionali aspirano ad operare “stand alone“, da sole: i tedeschi sono
convinti di poter andare avanti senza gli Stati Uniti e si alleano con i cinesi, gli inglesi anche, i russi
hanno scelto da tempo la via dell’isolazionismo, i francesi sono gli unici che
hanno ambizioni imperiali e ciò è dimostrato dal fatto che hanno cercato
di aiutare i greci. Noi abbiamo perso una grande occasione e credo che Renzi
rischi moltissimo”. ( Intervista a Giulio Sapelli di Marco Pasciuti su ilfattoquotidiano ) leggi
Grecia: Schulz, il buttafuori della SPD
La «mamma» della Germania conta
sul buttafuori della SPD. Nel braccio di ferro fra Berlino e Atene,
più che Angela Merkel l’autentico interprete della «linea gotica» è Martin
Schulz. Iscritto al partito a 19 anni, consigliere comunale di Würselen
(Renania-Vestfalia) ne diventa borgomastro a soli 31 anni. Una carriera
che dal 1984 diventa squisitamente politica. Debutta a Bruxelles:
eurodeputato, poi capodelegazione Spd e nel 2002 vicepresidente
dell’Europarlamento. Il 17 gennaio 2012 Schulz viene eletto presidente. Il
1 luglio 2014 viene confermato al primo scrutinio. Schulz incarna
l’anima perversa della SPD. Calciatore mancato, con un passato da alcolista,
libraio a Würselen, da tre anni è anche cavaliere di Gran Croce
della nostra Repubblica. Schulz ora si ritrova sotto il fuoco di fila delle
polemiche per le sue dichiarazioni anti-Tsipras nel pieno del referendum
di domenica. In patria viene criticato dai giovani Jusos. All’interno del
gruppo europeo SD c’è imbarazzo. Nell’ultima settimana si è impegnato
a fare campagna per il “sì”, per la caduta del legittimo esecutivo
greco e per la sua sostituzione con un governo tecnico filo europeo.
Il comportamento di Schultz è stato parziale, brutale, ottuso,
e senza precedenti nella storia del parlamento europeo che
presiede». ( Sebastiano Canetta da il
manifesto ) leggi
Germania: Am Gleisdreieck, il parco di Berlino in
mezzo ai binari abbandonati della ferrovia
Dal 2011 Berlino ha un’altra
grandissima area verde: il parco a Gleisdreieck. Si estende per
circa 26 ettari nel raccordo triangolare che collega gli storici siti
ferroviari delle stazioni merci “Potsdamer” e “Anhalter”. Il suo nome deriva
dalla stazione metropolitana di Gleisdreieck,
triangolo di binari, che perde la sua originaria forma nel 1912, quando
dopo una serie di gravi incidenti viene progettato un nuovo incrocio di
scambio.
Il Gleisdreieck
è un parco pubblico con impianti ricreativi nell’area ovest di Kreuzberg,
al confine con Schöneberg e Tiergarten. Il complesso progetto di
riqualificazione dell’area, iniziato nel 2006 vede, come spesso succede a Berlino,
la partecipazione attiva dei cittadini impegnati attivamente nella
pianificazione del parco, che nasce dalle ceneri di aree infrastrutturali ormai
abbandonate. I Berlinesi da più di quarant’anni si battono per rendere
accessibile l’area del parco, mantenendone la sua naturale vocazione
“selvaggia”.La progettazione dell’arredo urbano si avvale dei dettagli e dei
materiali esistenti sul luogo, binari arrugginiti e vecchi ponti di ferro che
integrati con la vegetazione spontanea esercitano un potente effetto
poetico. ( Zuleika Munizza
da berlinocacioepepemagazine.com ) leggi
SANTO PADRE FRANCESCO SULLA CURA
DELLA CASA COMUNE
INDICE
Laudato si’, mi’ Signore [1-2] . . . . . . 3
Niente di questo mondo ci risulta indifferente [3-6] 4
Uniti da una stessa preoccupazione [7-9] . . . .7
San Francesco d’Assisi [10-12] . . . . . . . 9
Il mio appello [13-16] . . . . . . . . . . 12
Quello
che possiamo fare
Il documento annuale del
Gruppo Cinque Terre - giugno 2015
Il documento annuale del Gruppo
Cinque Terre tenta una operazione verità e suggerisce scelte difficili ma
secondo noi inevitabili.
Il
punto di vista del Gruppo Cinque Terre
ECOLETTERA del Gruppo
Cinque Terre vi segnala ogni 15 giorni interventi, documenti, appuntamenti,
rimandando ai siti del gruppo o ad altri link
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