Nella
seconda città tedesca per abitanti, e la più ricca in assoluto, si sono svolte
le elezioni regionali il 15 febbraio. Nella città-stato di Amburgo appare grave e
netta la nuova sconfitta del partito della Merkel che è ancora sceso, al 15,9%, dal 21,4% del 2011 mentre era addirittura al 42,6 % nel 2008. Risultato
lontano anche da quel 40% ottenuto a livello nazionale nelle politiche dello
scorso anno.
Si
riconferma il governo del socialdemocratico Olaf Scholz, leader locale cresciuto politicamente nell'era del governo
(1998-2005) del cancelliere socialdemocratico riformista Gerhard Schroeder e
del suo vice, l'allora leader verde Joschka Fischer. Per quanto la SPD abbia
ottenuto il 45,7% e 58 seggi su 121, per
governare ( qui non ci sono i sistemi truccati all’italiana ed al solito
funziona bene il proporzionale con quorum al 5% ) si dovrà formare una
coalizione, probabilmente con i Grunen che sono il terzo partito con 12 seggi.
Dieci anni
fa i democristiani avevano espugnato Amburgo ( tradizionale bastione socialdemocratico nel dopoguerra) grazie al
loro candidato, Ole von Beust. Un
modernista, riformatore, esponente di spicco dell'ala aperturista della CDU di
cui è parte anche la Merkel, e
popolarissimo anche perché gay dichiarato. Ma quando nel 2010 von Beust ha
deciso per ragioni private di lasciare la politica, il partito lo ha sostituito
come governatore con il conservatore, tradizionalista, Ahlhaus. Al quale gli
elettori, anche e soprattutto la consistente borghesia illuminata della
metropoli anseatica, hanno preferito un ritorno della SPD, che col suo leader
locale riformista e anti massimalista, Scholz appunto, aveva ottenuto il 49,4%.
Singolare
commenti e titoli dei media italiani che al solito proiettano anche sugli avvenimenti
esteri quella lettura dei fatti sempre deformata a cui ormai sembrano
assuefatti gli italiani. Titoli e commenti indicano o grande risultato dell’SPD
( che è sceso di quasi 4 punti) o grande
vittoria degli euroscettici dell’AfD
perchè con il 6,1 superano il quorum del 5% ed entrano nel quarto land della
Germania.
In realtà l’SPD
ha perso voti e seggi, gli unici che hanno aumentato i voti sono i non votanti con l’astensione
al 43%.
Gli
euroscettici dell’AfD non hanno affatto trionfato. Con il 6,1% ( dal 4,7% del
2013) sono appena sopra al 5% e comunque al di sotto del 7,04 % delle elezioni
europee del maggio scorso.
Gli unici
che mantengono un profilo in salita seppure moderata sono i Grunen al 12,2 % (
dall’11,2% del 2011 e 9,6% del 2008 ) e la Linke ( all’8,5% dal 6,4% del 2011). Tengono il quorum i liberali dell'FDP.
Ma tant’è,
per i nostri velinari perdere troppo tempo con i numeri per dare una
informazione più precisa non vale la pena. In fin dei conti mica siamo
amburghesi.
mm
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