di Vincenzo Borromeo *
“Le elettriche aggravano lo smog senza rinnovabili”: E’ di nuovo polemica: secondo l’Istituto per la ricerca ecologica Oeko-Institut il problema della produzione di energia l’immissione sul mercato di un milione di vetture entro il 2022 taglierebbe l’attuale livello di emissioni di CO2 del 6%, mentre con la diffusione di motori a benzina più efficienti la riduzione sarebbe pari al 25%.
E chi è già pronto a contestare questa teoria sappia che è stata confermata dallo scorso rapporto indipendente commissionato lo scorso anno congiuntamente da Greenpeace, Friends of the Earth Europe e Transport & Environment. Le organizzazioni ambientaliste denunciarono come l’auto elettrica “potrebbe addirittura far aumentare le emissioni di CO2, a meno che non sia alimenta a energia verde”.
“Le automobili elettriche - ci ha spiegato Andrea Lepore, responsabile della campagna Clima di Greenpeace - sono un importante strumento per la transizione verso un modello di trasporto sostenibile ma il loro sviluppo deve essere accompagnato da un adeguato impegno per garantire la loro alimentazione con energie rinnovabili”.
Secondo il rapporto, dal titolo “Energia verde per le auto elettriche”, la normativa europea in materia di emissioni dalle automobili è inadatta perché il meccanismo dei “super crediti” consente ai produttori di usare la vendita di veicoli elettrici per compensare la continua produzione di automobili a elevate emissioni: per ogni auto elettrica venduta, i costruttori possono vendere oltre tre veicoli ad alta emissione senza conteggiarli ai fini del calcolo delle emissioni di CO2. Un aumento del 10% nelle vendite di auto elettriche potrebbe portare in Europa a un aumento del 20% delle emissioni di CO2 nel settore automobilistico.
“Chiediamo – spiegano le organizzazioni ambientaliste – che i “super-crediti” siano eliminati nelle attuali e future normative sulle emissioni di CO2, a partire da quella, ora in discussione, per la regolamentazione delle emissioni dei furgoni. Inoltre, tutte le auto elettriche vendute sul mercato europeo dovranno essere dotate dei cosiddetti “contatori intelligenti”, strumenti che consentono ai veicoli di essere in carica solo quando sono disponibili eccedenze di energia, per lo più da fonti rinnovabili”.
Ma torniamo alla ricerca, commissionata dal ministero dell’Ambiente di Berlino, che ha rivelato come “l’immissione sul mercato di un milione di vetture entro il 2022 taglierebbe l’attuale livello di emissioni di CO2 del 6%, mentre con la diffusione di motori a benzina più efficienti la riduzione sarebbe pari al 25%”.
Tutto dipende insomma da come si produce l’energia elettrica. Secondo uno studio Fiat – l’unico disponibile al momento, ad una vettura elettrica che circoli (sempre non alimentata da rinnovabili) andrebbe addebitata un’emissione di C02 pari a 60 g/km in Italia e 40 g/km in Francia o Germania, paesi che notoriamente producono energia in modo più pulito del nostro.
Insomma, a rendere poco ‘verdi’ le auto elettriche sarebbe l’alto consumo di corrente da fonti non rinnovabili. Il risparmio di emissioni per l’ambiente sarebbe effettivo solo se l’aumento nel consumo di energia elettrica fosse coperto da elettricità prodotta dalle rinnovabili. Non è un caso che la Smart, per il suo progetto di fortwo elettriche, prima ancora di cominciare a vendere le sue auto, abbia fatto in accordo con l’Enel per dimostrare che tutte le sue auto a noleggio sono ricaricate con rinnovabili.
Soluzione? Per il ministro dell’Ambiente tedesco, Norbert Roettgen, le auto elettriche devono potersi approvvigionare da energia rigenerativa: “Un semplice spostamento della produzione di CO2 dai tubi di scappamento alle centrali elettriche sarebbe un autoinganno”, ha detto a proposito della polemica.
* da Motori blog su la Repubblica online 31 gennaio 2012
Leggi sul blog i commenti all’articolo
http://borgomeo.blogautore.repubblica.it/2012/01/31/polemica-sulle-elettriche-peggiorano-linquinamento/
“Le elettriche aggravano lo smog senza rinnovabili”: E’ di nuovo polemica: secondo l’Istituto per la ricerca ecologica Oeko-Institut il problema della produzione di energia l’immissione sul mercato di un milione di vetture entro il 2022 taglierebbe l’attuale livello di emissioni di CO2 del 6%, mentre con la diffusione di motori a benzina più efficienti la riduzione sarebbe pari al 25%.
E chi è già pronto a contestare questa teoria sappia che è stata confermata dallo scorso rapporto indipendente commissionato lo scorso anno congiuntamente da Greenpeace, Friends of the Earth Europe e Transport & Environment. Le organizzazioni ambientaliste denunciarono come l’auto elettrica “potrebbe addirittura far aumentare le emissioni di CO2, a meno che non sia alimenta a energia verde”.
“Le automobili elettriche - ci ha spiegato Andrea Lepore, responsabile della campagna Clima di Greenpeace - sono un importante strumento per la transizione verso un modello di trasporto sostenibile ma il loro sviluppo deve essere accompagnato da un adeguato impegno per garantire la loro alimentazione con energie rinnovabili”.
Secondo il rapporto, dal titolo “Energia verde per le auto elettriche”, la normativa europea in materia di emissioni dalle automobili è inadatta perché il meccanismo dei “super crediti” consente ai produttori di usare la vendita di veicoli elettrici per compensare la continua produzione di automobili a elevate emissioni: per ogni auto elettrica venduta, i costruttori possono vendere oltre tre veicoli ad alta emissione senza conteggiarli ai fini del calcolo delle emissioni di CO2. Un aumento del 10% nelle vendite di auto elettriche potrebbe portare in Europa a un aumento del 20% delle emissioni di CO2 nel settore automobilistico.
“Chiediamo – spiegano le organizzazioni ambientaliste – che i “super-crediti” siano eliminati nelle attuali e future normative sulle emissioni di CO2, a partire da quella, ora in discussione, per la regolamentazione delle emissioni dei furgoni. Inoltre, tutte le auto elettriche vendute sul mercato europeo dovranno essere dotate dei cosiddetti “contatori intelligenti”, strumenti che consentono ai veicoli di essere in carica solo quando sono disponibili eccedenze di energia, per lo più da fonti rinnovabili”.
Ma torniamo alla ricerca, commissionata dal ministero dell’Ambiente di Berlino, che ha rivelato come “l’immissione sul mercato di un milione di vetture entro il 2022 taglierebbe l’attuale livello di emissioni di CO2 del 6%, mentre con la diffusione di motori a benzina più efficienti la riduzione sarebbe pari al 25%”.
Tutto dipende insomma da come si produce l’energia elettrica. Secondo uno studio Fiat – l’unico disponibile al momento, ad una vettura elettrica che circoli (sempre non alimentata da rinnovabili) andrebbe addebitata un’emissione di C02 pari a 60 g/km in Italia e 40 g/km in Francia o Germania, paesi che notoriamente producono energia in modo più pulito del nostro.
Insomma, a rendere poco ‘verdi’ le auto elettriche sarebbe l’alto consumo di corrente da fonti non rinnovabili. Il risparmio di emissioni per l’ambiente sarebbe effettivo solo se l’aumento nel consumo di energia elettrica fosse coperto da elettricità prodotta dalle rinnovabili. Non è un caso che la Smart, per il suo progetto di fortwo elettriche, prima ancora di cominciare a vendere le sue auto, abbia fatto in accordo con l’Enel per dimostrare che tutte le sue auto a noleggio sono ricaricate con rinnovabili.
Soluzione? Per il ministro dell’Ambiente tedesco, Norbert Roettgen, le auto elettriche devono potersi approvvigionare da energia rigenerativa: “Un semplice spostamento della produzione di CO2 dai tubi di scappamento alle centrali elettriche sarebbe un autoinganno”, ha detto a proposito della polemica.
* da Motori blog su la Repubblica online 31 gennaio 2012
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