L'allarme lanciato dalla FAO e Save
the Children: servono fondi immediati
Il fenomeno
meteorologico El Nino – legato al riscaldamento straordinario delle
acque superficiali degli oceani e che condiziona il meteo e il clima
globale – sta causando una delle peggiori e lunghe siccità nella storia
dell’Etiopia che, a sua volta, sta distruggendo i raccolti e
decimando il bestiame. La peggiore da almeno 30 anni. Oltre 10 milioni di
etiopi (su una popolazione totale di 94 milioni) si sono ritrovati a vivere in
una condizione d’insicurezza alimentare grave.
La denuncia è
arrivata dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e
l’agricoltura (Fao) che, parallelamente, ha presentato un piano
d’intervento per far fronte all’emergenza per proteggere gli allevamenti
e ristabilire la produzione agricola nel Paese del Corno d’Africa.
Servono circa 50 milioni di dollari per far ripartire la
produzione agricola che dovrebbe assistere 1,8 milioni di lavoratori. Ma non è
che l’inizio del percorso.
Secondo Save
the Children, al momento si tratta della crisi umanitaria con il più
alto livello di emergenza al mondo, insieme alla guerra in Siria,
come spiega il direttore della ONG, John Graham: «Questa è finora la
peggiore risposta da parte della comunità internazionale che ho mai visto. Ci
sono molte crisi profonde là fuori, di sicuro la situazione in Siria e la crisi
dei migranti, che catalizzano l’attenzione.» Secondo Graham è
indispensabile che la comunità internazionale aumenti immediatamente i
finanziamenti per raggiungere l’obiettivo di 1,4 miliardi di dollari,
coperti finora solo per meno di un terzo della somma.
350 mila
nuove nascite sono previste nei prossimi sei mesi, con enormi rischi per i neonati e
per le madri.
( da www.lindro.it - video tratto dal canale
YouTube di Reuters )
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