29 ottobre 2021

COP26: Clima, entro il 2050 otto Paesi africani senza raccolti

di Angela Napoletano, Londra venerdì 29 ottobre 2021 Verso la Cop26/ -3 giorni.

Lo studio Onu: se il termometro continuerà a salire la coltivazione dei prodotti necessari al sostentamento delle comunità locali crollerà dell'80 per cento

Che cosa potranno coltivare i piccoli agricoltori africani in un mondo sempre più caldo? Poco o nulla. È la conclusione del rapporto del Fondo Internazionale delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Agricolo (Ifad) secondo cui, se il termometro continuerà a salire a causa del cambiamento climatico, la coltivazione dei prodotti necessari al sostentamento delle comunità locali, come di quelli destinati al mercato, rischia di subire entro il 2050 una riduzione fino all'80%. Le conseguenze potrebbero essere "devastanti" in particolare per otto Paesi dell'area orientale e meridionale già segnati da siccità estrema: Angola, Lesotho, Malawi, Mozambico, Ruanda, Uganda, Zambia e Zimbabwe.
Un esempio: ipotizzando lo scenario peggiore, ovvero un innalzamento delle temperature di 2 gradi, la produzione annuale di mais per ogni famiglia nella provincia di Namibe, in Angola, potrebbe diminuire in trent'anni del 77%. L'indisponibilità di cibo avrebbe un effetto gravissimo sui livelli di povertà. Nasce da qui l'appello ai leader delle nazioni che parteciperanno all'imminente Conferenza sul clima di Glasgow (Cop26): bisogna "canalizzare con urgenza - avverte l'agenzia Onu - finanziamenti volti ad aiutare i contadini in condizioni di vulnerabilità".

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