21 marzo 2017

Filippine, 112 ambientalisti uccisi, ora tocca agli avvocati



Mia Manuelita Cumba Masacariñas-Green era un avvocato ambientale. E' stata assassinata davanti ai suoi 3 bambini il 15 febbraio 2017, mentre tornava a casa a Tagbilaran, Bohol. Mia era membro del consiglio direttivo del Centro di Assistenza Ambientale (ELAC). Mia aveva gestito una serie di cause civili e penali ambientali, lavorando con Alternative Law Groups (ALG). La sua morte porta a 112 il numero di attivisti ambientalisti uccisi nelle Filippine nel corso degli ultimi 15 anni.

L’associazione filippina Kalikasan Global Witness riporta 88 uccisioni di attivisti ambientali e sindacali nelle Filippine nel giro di cinque anni, tra il 2010 e il 2015. Le aggressioni hanno raggiunto l’apice nel 2015, con 33 omicidi, facendo delle Filippine il secondo paese più pericoloso al mondo per gli attivisti ambientali, subito dietro il Brasile.

Secondo Front Line Defenders l'anno scorso 281 difensori dei diritti umani sono stati uccisi in 25 paesi, il 49 per cento dei quali difendevano terra, indigeni e diritti ambientali. Front Line Defenders ha rilevato che nella stragrande maggioranza dei casi le uccisioni sono state precedute da avvertimenti, minacce di morte e intimidazioni che, quando riferiti alla polizia, sono stati sistematicamente ignorati. Oltre agli omicidi, la metà dei casi riportati da Front Line Defenders nel 2016 sono una criminalizzazione interessata, una tattica che richiama  la prima scelta dei governi per mettere a tacere i difensori e per dissuadere altri.

* da  salvaleforeste    9 marzo 2017 

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