11 maggio 2020

“Lo smog è una pandemia: meno 3 anni di vita”



Un killer peggiore di tabagismo, Hiv, malaria e guerre



Ancora non è chiaro perché non spaventi nessuno – al contrario della meno grave epidemia di Coronavirus in corso – ma l’inquinamento atmosferico toglie anni di vita in tutto il mondo, più di guerre e violenze, più di malattie come la malaria o l’Hiv, più del fumo. Lo sostiene un vasto studio pubblicato sulla prestigiosa rivista ‘Cardiovascular Research‘, i cui relatori (Jos Lelieveld e Thomas Münzel dell’Istituto Max Planck) specificano: il mondo sta affrontando una “pandemia”. Lo smog infatti accorcia in media di 3 anni la vita delle persone, ovunque nel mondo (e molto di più, naturalmente, nelle città più trafficate, come Milano). Una delle principali fonti di smog, il trasporto su gomma, è imputato tra l’altro di un elevato aumento delle morti per incidenti, causati prima di tutto dai mezzi più inquinanti: i suv

Lo studio
Lo studio è arrivato a queste conclusioni utilizzando un nuovo metodo di analisi degli effetti di varie fonti di inquinamento atmosferico sui tassi di mortalità. In base a questi calcoli, l’inquinamento atmosferico globale ha causato 8,8 milioni di morti premature extra l’anno nel 2015. “Significa un accorciamento medio dell’aspettativa di vita di quasi tre anni per le persone in tutto il mondo”, spiegano gli autori. A confronto, il fumo di tabacco riduce l’aspettativa di vita in media di 2,2 anni (7,2 milioni di decessi extra), l’Hiv/Aids di 0,7 anni (1 milione), malattie come la malaria 0,6 anni (600.000 morti) e tutte le forme di violenza (comprese le guerre) 0,3 anni (530.000 morti).

Lo smog ferma il cuore
I ricercatori hanno applicato l’effetto dell’inquinamento atmosferico su sei categorie di malattie: infezioni delle basse vie respiratorie, malattia polmonare ostruttiva cronica, cancro ai polmoni, malattie cardiache, malattie cerebrovascolari che portano a ictus e altre patologie non trasmissibili, fra cui ipertensione e diabete. Hanno così scoperto che le malattie cardiovascolari sono responsabili della parte maggiore dell’effetto dell’inquinamento atmosferico sull’aspettativa di vita.
Hanno anche avuto conferma che l’inquinamento atmosferico ha un effetto più grave nelle persone anziane, e nei bambini con meno di cinque anni nei Paesi a basso reddito, come Africa e Asia meridionale. A livello globale, circa il 75% dei decessi attribuiti all’inquinamento atmosferico si verifica nelle persone con più di 60 anni.

* Giornalista scientifica appassionata di ambiente – da www.peopleforplanet.it – 4 marzo 2020

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