11 ottobre 2018

Scienziati allarmisti che hanno ragione


Un nuovo report presentato dal Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite (IPCC) traccia uno scenario molto più grave di quanto precedentemente previsto.

Il report descrive situazioni emergenziali di carestie, incendi giganteschi e strage delle barriere coralline entro il 2040. Per decenni si è trattato il cambiamento climatico come un problema che avrebbe riguardato i nostri pronipoti, quando invece si trattava di una situazione di emergenza attuale. (IPCC)

L’anticipazione della catastrofe è dovuta a un cambio di proiezioni: precedentemente gli scienziati proiettavano come momento di non ritorno per il clima mondiale il momento in cui la temperatura media avesse superato di 2 gradi Celsius la media preindustriale. Questo nuovo studio, al contrario, indica che effetti catastrofici avranno luogo molto prima, già a 1,5 gradi — una “destinazione” molto più vicina nel tempo. (the New York Times) Il report arriva grazie alla decisione, nel contesto degli accordi di Parigi del 2015, di studiare come limitare l’aumento di temperatura di soli 1,5 gradi invece che 2. La timeline della ricerca, ricostruita da Fiona Harvey. Il segretario generale delle Nazioni Unite Guterres ha commentato la notizia sottolineando come “non sia impossibile limitare il riscaldamento globale.” Ma per farlo serve un’azione “urgente, collettiva, senza precedenti.” Insomma: è impossibile.

Quanto è impossibile? Secondo una delle ricercatrici dell’IPCC, il consumo di carbone deve scendere del 97%, di petrolio del 87%, di gas del 74%.

Quanto costa salvare il mondo? Secondo i ricercatori, 2,4 trilioni di dollari. (Bloomberg)
Ma prima bisognerà convincere i governi del mondo che il cambiamento climatico esiste davvero, una sfida sempre più complessa in un mondo dove la prima economia mondiale — gli Stati Uniti — stanno cercando di uscire dagli accordi di Parigi. (BuzzFeed News)

Redazione www.thesubmarine.it  -  8 ottobre 2018

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