23 febbraio 2011

Amburgo: affonda la CDU, rinasce l’SPD, lieve aumento dei GRUNEN


di Massimo Marino

La sconfitta della CDU di Angela Merkel ad Amburgo, la seconda città della Germania, la città-Stato storica roccaforte socialdemocratica conquistata appena due anni fa, impressiona per le dimensioni e fa riflettere per le conseguenze sui prossimi sei vicini appuntamenti elettorali che precedono le elezioni politiche del 2013.

La CDU ha dimezzato i consensi dal 42,6 al 21% mentre l’SPD passa dal 34,1 al 48,4 %. I Verdi (Grunen) hanno registrato un +1,4 punti raggiungendo l’11% e Die Linke ( la estrema sinistra ) è rimasta sostanzialmente stabile al 6,5%, rispetto al 6,4 del 2008. L’altra novità è l’ingresso della FDP (liberali) nel Parlamento di Amburgo superando la soglia del 5%, con il il 6,5% dei voti. Infine il giovane partito Piraten, in grado di passare dallo 0,2% del 2008 al 2,1% del 2011, risulta il primo partito tra gli esclusi. Affluenza in calo dal 2008, passando dal 63% al 57%.

Fra le cause del crollo della CDU viene indicata in primo luogo la scelta di candidare alla poltrona di sindaco un conservatore tradizionalista non particolarmente amato in una città tradizionalmente "liberal". La CDU 10 anni fa aveva sedotto gli amburghesi ed espugnato Amburgo, tradizionale 'bastione rosso” (socialdemocratico) dal dopoguerra, candidando Ole von Beust, gay dichiarato, appartenente all' ala riformista del partito e per questo dotato di un profilo progressista in grado di attrarre parte dell'elettorato di una SPD in forte crisi di identità dopo l'era Schröder.

Una situazione che aveva anche permesso la inconsueta alleanza CDU-Verdi. Nel 2010 von Beust ha deciso per ragioni private di lasciare la politica, il partito lo ha sostituito come governatore con il conservatore tradizionalista Ahlhaus, e i Verdi hanno quindi, già parecchi mesi fa, abbandonato l’alleanza. La sostituzione di von Beust con il conservatore di ferro Ahlhaus è stata solo una delle concause che hanno portato al crollo del partito a queste elezioni amministrative. Al quale molti elettori, anche e soprattutto la nutrita borghesia illuminata della metropoli anseatica, hanno preferito un ritorno della SPD col suo leader locale riformista e antimassimalista, Scholz, all’epoca Ministro del lavoro di Schroder.

Sebbene l’economia tedesca abbia ricominciato a segnare incrementi del PIL, in realtà con l’aumento del debito statale, una parte della popolazione tedesca ha peggiorato nettamente le proprie condizioni di vita passando da una vita mediocre a una vita di stenti e di rinunce, malsopportando l'approccio della Merkel in varie questioni:

-sulla crisi greca, nella quale la Germania si è assunta i maggiori oneri finanziari ( in realtà per salvare le proprie banche pienamamente coinvolte dalla crisi del vicino diventato insolvente )

- barcamenandosi con la crisi della Volkswaghen salvata con 4 miliardi di euro di sovvenzioni, mentre molte fabbriche del posto chiudevano e riaprivano nei nuovi paesi ex comunisti con altre sovvenzioni della EU e mentre i disoccupati di oggi, che avevano pagato l´assicurazione sulla disoccupazione per decenni, si vedono assegnare per 12 mesi il 65-67% dell´ultimo stipendio e poi passano ad un aiuto di 365 euro mensili tutto compreso, dai medicinali all’ energia elettrica.

- dichiarandosi contraria all´aumento di 5 euro al mese agli aventi diritto all’ assistenza sociale ( la cosiddetta “riforma Hartz IV “)

-Non ultimo episodio l’introduzione del cosiddetto “lavoro a un Euro l´ora”.

Delusione per i verdi, i Grünen, con aspettative maggiori rirpetto al risultato ottenuto. Sebbene in grado di ottenere un buon 11%, in incremento di quasi due punti rispetto al 2008, il risultato è modesto rispetto al 15% di cui erano accreditati negli ultimi sondaggi locali ed a quelli altissimi (anche 27%) sul piano nazionale. Una parte del potenziale elettorato verde ha mal sopportato la scelta del partito di allearsi con un rivale storico a livello nazionale, poi staccandosene nel novembre scorso.

Con ogni probabilità il governo del Land sarà comunque una coalizione rosso-verde. La SPD ha conquistato 62 seggi su 120. La maggioranza assoluta raggiunta dalla formazione di centrosinistra, tuttavia, è risicata (appena un seggio). E’ evidente però che il potere di contrattazione dei Grünen è ridotto rispetto alla precedente composizione del Parlamento regionale, anche se i Grünen restano un partito chiave in molti Lander quali Bremen o il Baden-Württemberg (dove si vota il 27 marzo) e per l’SPD sarebbe un puro suicidio politico pensare di procedere da sola.

Fra le cause del disastro della CDU anche la riforma scolastica, bocciata poi in un referendum popolare, ma imposta di fatto dai Verdi, con cui il partito della Merkel ha governato fino al 28 novembre scorso. Questa riforma introduceva in pratica la scuola media sul modello italiano, mentre in tutta la Germania i bambini vanno direttamente al ginnasio o vengono iscritti alle scuole professionali all’età di 10 anni, al termine dei 4 anni della scuola elementare. Parte del ceto medio amburghese non ha condiviso la proposta che i propri figli continuassero per un paio di anni a sedere al fianco di quelli degli extracomunitari, compromettendo a loro avviso le future chance di riuscita scolastica e professionale. La dirigenza ecologista ha evidentemente sottovalutato come nella città più ricca e borghese del Paese anche parte del suo potenziale elettorato, reclutabile tra i ceti più abbienti e culturalmente privilegiati non li avrebbe seguiti su questa strada.

Il 20 marzo si voterà in Sassonia-Anhalt, Land di media dimensione dell’ex Ddr, 2,6 milioni di abitanti, roccaforte della Linke, dove i Grunen sono al limite del quorum e dove si prevede la vittoria della CDU. Il 27 marzo tocca a due Länder di enorme importanza, il Baden Wuerttemberg, ( quasi 11 milioni di abitanti) storica roccaforte della CDU che potrebbe essere espugnata grazie ai Grunen locali in forte ascesa , e la Renania Palatinato (4,1 mil.ab). Nel 2011 si andrà alle urne anche a Brema, in Meclemburgo Pomerania anteriore e infine a Berlino.


Altre batoste elettorali come quella di Amburgo, che segue la perdita del Nord Reno-Westfalia nel maggio 2010, metterebbero in serie difficoltà i conservatori in vista delle politiche del 2013. Già ora, a causa della sconfitta subita ad Amburgo, per la coalizione della Merkel sarà ancora più difficile riuscire a far passare le leggi al Bundesrat, la Camera Alta dei rappresentanti regionali. Dopo la sconfitta nel Nord Reno-Westfalia, la coalizione aveva perso la maggioranza ( di 35 seggi) per un voto. Senza Amburgo, che conta tre seggi su 69, il divario si allarga a quattro voti e questo significa che sarà difficile approvare leggi senza fare grandi concessioni all’opposizione di SPD e Grunen .

Nessun commento:

Posta un commento