30 agosto 2024

Germania: tempesta in arrivo

di  Ubaldo Villani-Lubelli *

Si fa molta fatica a riconoscere la Germania politicamente così divisa e in difficoltà. Domenica si vota in Sassonia e Turingia, poi in Brandeburgo. Si imporranno riflessioni: sulla Brandmauer, il cordone sanitario posto fin qui all'estrema destra; sulla forza di AfD e Bsw e sui partiti di governo che usciranno a pezzi dalle urne

Non siamo abituati a vedere la Germania politicamente così divisa e in difficoltà. Dopo gli anni della grande stabilità garantita da Angela Merkel, a Berlino hanno dovuto affrontare una serie di novità alle quali non si era preparati: una maggioranza di governo inedita (il primo governo Semaforo formato da socialdemocratici, verdi e liberali), la revisione delle relazioni con la Russia, l’inflazione crescente, la diminuzione del potere d’acquisto e una trasformazione significativa del quadro politico. Gli storici partiti di massa (Unione, Spd e Verdi) sono in crisi, l’estrema destra di Alternative für Deutschland è in continua ascesa e ora, per la prima volta, è nato un partito personale. Dalla scissione con la Linke (sinistra) si è costituito il nuovo partito della star mediatica Sahra Wagenknecht.

Si fa molta fatica a riconoscere la Germania e a orientarsi in questi nuovi sviluppi della politica tedesca. Difficile dire se si tratta di una crisi di sistema o di una profonda trasformazione. Certo è che la Germania si appresta ad assistere domenica alle elezioni in due Länder dell’est, la Sassonia e la Turingia, in una condizione di insicurezza e paura. A complicare ancora di più un quadro già di per sé incerto c’è stato anche l’attentato terrorista a Solingen. Non è stato il primo e non sarà l’ultimo in Germania, ma inevitabilmente non farà altro che portare acqua al mulino dei partiti di protesta che si presentano come alternativi al sistema di governo consolidato, ovvero Alternative für Deutschland (AfD) e il nuovo Bündnis Sarah Wagenknecht (Bsw).

Le elezioni in Turingia e Sassonia

Domenica si vota dunque in Turingia e in Sassonia (e il 22 settembre in Brandeburgo) e tutti questi elementi potrebbero confluire in un risultato che rischia di creare un terremoto politico. In entrambi i Länder di Turingia e Sassonia lo scenario più probabile è quello dell’impossibilità di costituire un governo senza il contributo o dell’estrema destra di AfD o della nuova sinistra conservatrice di Wagenknecht. Ci sarà, molto probabilmente, anche un risultato deludente per i partiti al governo (Spd, verdi e liberali) ed inoltre non è assolutamente certo che la Cdu sarà il primo partito.

La situazione è particolarmente complessa in Turingia dove AfD è attestata al 29-30 per cento, la Cdu al 21-23, la Bsw al 18-20 e la Linke al 13-14 per cento. Molto più distanti i socialdemocratici con il 6, mentre verdi e liberali non dovrebbero superare la soglia per eleggere i propri rappresentanti nel parlamento regionale. Uno scenario del genere renderebbe una vera impresa di ingegneria politica la formazione del governo regionale. C’è anche da ricordare che la Turingia già da cinque anni è governato da un governo di minoranza tra Linke, socialdemocratici e verdi con ministro-presidente Bodo Ramelow (Linke, sinistra). Il fattore del tutto inedito e potenzialmente esplosivo ovviamente è la forza che assumerebbero due partiti estremisti come AfD e Bsw la cui affidabilità di governo non è stata mai ancora testata.

Diversa solo in parte la situazione in Sassonia, un Land che con i suoi quattro milioni di abitanti è quasi il doppio rispetto alla Turingia. Qui la Cdu e AfD si giocheranno la partita fino alla fine per il primo posto. Entrambi sono attestati intorno al 30 per cento con un leggero vantaggio per i cristiano-democratici. Anche in Sassonia la Bsw andrà presumibilmente molto bene (10-12 per cento). Più indietro i socialdemocratici, i Verdi e la Linke che dovranno lottare per superare la soglia di sbarramento del 5 per cento. In Sassonia attualmente governa la Cdu con Michael Kretschmer (in realtà molto stimato) in una coalizione-Kenya (Cdu-Spd-Verdi). Nonostante la popolarità di Michael Kretschmer la maggioranza è decisamente in bilico.

Le possibili conseguenze del voto

Le conseguenze di questo voto non saranno esclusivamente regionali ma imporranno una riflessione più generale che riguarda in primo luogo la cosiddetta Brandmauer, letteralmente muro spartifuoco, che impedisce ai partiti democratici di governare con l’estrema destra di AfD. Fino a quando potrà reggere questo muro? Fino a quando si potrà scegliere consapevolmente di non scendere a compromessi con AfD? Cosa succederà se non si potrà costituire un governo senza AfD? Al momento non c’è una risposta a queste domande, ma è certo che queste due elezioni imporranno una riflessione soprattutto all’interno della CDU.

La seconda questione riguarda ovviamente i partiti di governo che molto probabilmente usciranno a pezzi da questa tornata elettorale. Il governo Semaforo aveva iniziato con un programma ambizioso sebbene fosse chiaro sin dall’inizio che le tre forze di governo non potessero costituire un progetto politico di lungo periodo. Si trattava una coalizione necessaria e contingente a dare alla Repubblica federale un governo. Le differenze nei programmi ma anche culturali tra i leader dei due partiti sono risultate immediatamente evidenti. La grande crisi energetica causata dalla guerra in Ucraina ha fatto il resto che si è comunque aggiunta su un tessuto sociale già fortemente provato dalle conseguenze della gestione dei flussi migratori.

Come reazione all’attentato di Solingen, il governo di Olaf Scholz (Spd) ha intrapreso immediatamente misure significative come una decisa stretta sull’accoglienza dei migranti cosiddetti dublinanti (ovvero coloro che avrebbero dovuto fare richiesta di asilo nel paese di primo approdo ma che in realtà proseguono verso altri paesi, come il caso appunto dell’attentatore di Solingen) e saranno ridotti al minimo anche i servizi previsti. Sono state inoltre decise misure molto restrittive sull’uso delle armi e il divieto assoluto di portare coltelli a feste pubbliche, manifestazioni sportive, fiere e qualunque tipo di manifestazione pubblica nonché la possibilità di estendere il divieto anche alle stazioni e ai treni a lunga percorrenza.

L’impressione è che si tratti di misure condivise, ma forse un po’ tardive a salvare le elezioni di domenica.

* da huffingtonpost.it   -  30 Agosto 2024

 

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