Democratici. Fondatore e animatore di TYT è Cenk Kadir
Uygur, nato a Istanbul nel 1970, dall’età di otto anni in America, personaggio
vulcanico, ormai una star. «È ora che si facciano da parte e lascino a noi la
guida. Se volete l’unità, è possibile con la nostra guida», ha detto Uygur ai
democratica via Nbc
Guido Moltedo su il manifesto , 25 marzo 2017
Sanders,
martedì scorso, era tra gli attivisti del Fair Immigration Reform Movement che
manifestavano di fronte agli uffici centrali della dogana, a Washington. Una
delle numerose iniziative che di questi tempi s’organizzano nelle città
americane contro la politica fortemente repressiva e discriminatoria della
nuova amministrazione nei confronti degli immigrati e a favore di una riforma
che agevoli il percorso verso il loro regolare e rapido inserimento nella
società americana. Il senatore del Vermont è salito su un palchetto improvvisato
e ha tuonato contro Trump: il tycoon-presidente fa vigliaccamente il duro con
gli immigrati che sudano di fatica per neppure dieci dollari all’ora e sbatte
fuori del paese madri e padri di famiglia. «Ma se sei un duro perché allora non
dai addosso alle imprese sanitarie e alle compagnie assicuratrici di Wall
Street?».
Bernie sarà
pure scomparso dalle nostre cronache, ma negli Usa, la sua, è una presenza
forte. Che si fa sentire. Una presenza peraltro molto apprezzata. È una star. Fox
News, che pure è vista in maggioranza da elettori di Trump, ha pubblicato
un sondaggio che attribuisce a Sanders il posto di numero uno tra i politici
americani, con largo distacco rispetto a tutti gli altri. È il più popolare. Lo
è per il suo messaggio politico. Per la sua coerenza. E perché, pure sconfitto
nelle elezioni primarie e pur avendo poi sostenuto Hillary nella sfida contro
Trump, ha continuato nel suo impegno politico sia al senato – dove non dà
tregua alla nuova amministrazione – sia in piazza, come si è visto, appunto,
martedì scorso. Correrà di nuovo nel 2020? Difficile, data l’età, ma intanto la
sua political revolution continua e può condizionare le elezioni primarie del
2016.
Già fermenta
il clima elettorale, Trump conta di consolidare la sua maggioranza, o almeno di
non perderla, nei due rami del Congresso e in gran parte delle istituzioni
locali, mentre i democratici sono ancora spaesati, non hanno una linea né una
leadership riconosciuta, sono divisi tra la speranza di lucrare sui passi falsi
del presidente e tra la tentazione di inseguirlo e competere sul suo stesso
terreno. Intanto, i sondaggi sono spietatamente bassi, pur in presenza di un
avversario come Trump, dati che confermano un trend molto negativo che viene da
lontano, con la perdita di un migliaio di seggi nell’ultimo decennio nei
parlamenti locali e con le ripetute sconfitte nelle elezioni politiche, senza
contare l’ultima, del novembre scorso. La sinistra democratica cerca di farsi
spazio, proprio contando sul fatto che oggi il suo peso può influenzare le
scelte del Partito democratico, anche alla luce della sconfitta di Hillary e
della convinzione diffusa del possibile successo di Sanders, fosse stato lui il
candidato ufficiale.I sanderistas oggi sono un arcipelago di gruppi, molto bene
organizzati, molto abili nell’uso dei social. Sono arrivati molto vicini alla
conquista della guida del Consiglio nazionale democratico, il Dnc, con la
candidatura di Keith Ellison, sconfitto di poco dall’obamiano Tom Perez, di cui
poi è diventato vice.
Gruppi come #WeWillReplaceYou, «Justice Democrats», «Brand New Congress», sono molto attivi nel territorio e intendono discutere approfonditamente le candidature del Partito democratico, sfidando gli apparati e le designazioni calate dall’alto. Obiettivo principale i cosiddetti «Blue Dog Democrat», i centristi conservatori.
Gruppi come #WeWillReplaceYou, «Justice Democrats», «Brand New Congress», sono molto attivi nel territorio e intendono discutere approfonditamente le candidature del Partito democratico, sfidando gli apparati e le designazioni calate dall’alto. Obiettivo principale i cosiddetti «Blue Dog Democrat», i centristi conservatori.
La forza dei
gruppi sanderisti è confermata dai finanziamenti raccolti tra i simpatizzanti,
un milione di dollari solo da parte di «Justice Democrats». Punto di
riferimento comune e cassa di risonanza del movimento è «The Young Turks»
(TYT), «i giovani turchi», lo show televisivo su internet che vanta un’audience
mensile di 85 milioni di telespettatori, che s’aggiungono agli abbonati (dieci
dollari al mese) che usufruiscono di altri servizi. È considerato il maggiore
telegiornale online del mondo.
Fondatore e
animatore di TYT è Cenk Kadir Uygur, nato a Istanbul nel 1970, dall’età di otto
anni in America, personaggio vulcanico, ormai una star. «È ora che si facciano
da parte e lascino a noi la guida. Se volete l’unità, è possibile con la nostra
guida», ha detto Uygur ai democratica via Nbc. Al suo fianco Anahit Misak
Kasparian, 1986, nota come Ana Kasparian, armena. Se lo sa Erdogan. L’attività di Uygur in realtà inizia nel 2002, ma è stato il
passaggio dalla radio all’internet video a decretarne il grande successo. Complice
l’incredibile stagione politica che sta vivendo oggi l’America.
Nella foto: Cenk
Kadir Uygur e Anahit Misak Kasparian
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