A seguito degli eventi drammatici che hanno nuovamente
infiammato lo scacchiere medio-orientale a causa dell’invasione della Siria da
parte della Turchia, è stata convocata una riunione aperta a tutte le reti,
associazioni e organizzazioni interessate a discutere e verificare l’ipotesi di
iniziative coordinate, sia in ambito nazionale che in ambito europeo.
Venerdì 18 Ottobre 2019 – ore 15:00–18:00 @ARCI
Nazionale – Sala “I. Alpi”
Presenti: UIKI (Yilmaz Orkan), ARCI (Francesca Chiavacci,
Franco Uda, Manfredi Losauro), CGIL (Susanna Camusso, Sergio Bassoli, Enrico
Piron), Legambiente (Vanessa Pallucchi), ANPI (Carlo Ghezzi), Libera (Monica
Usai), UDU (Raffaele Dubbioso), Tavola della Pace (Amelia Rossi), Un Ponte Per…
(Alfio Nicotra), Coord. Chiese Evangeliche (Maria Elena Lacquaniti), Rete
Kurdistan (Alessio Arconzo), Movimento delle Donne Curde (Haskar Kirmizigul),
CNCA (Hassan Bassi), Movimento Nonviolento (Daniele Taurino), Lega dei Diritti
dei Popoli (Luciano Ardesi), Giuristi Democratici (Fabio Marcelli, Michela
Arricale), MGA-Sindacato Nazionale Forense (Antonino Garifo), PRC-SE (Stefano
Galieni), Fouad Rouelha (giornalista indipendente siriano), Rete della Pace,
Rete Disarmo.
Si è discusso dell’attuale crisi e si è cercato di
costruire una piattaforma comune che possa rispondere alle esigenze immediate
di posizionamento e di mobilitazione, ma che nello stesso tempo possa
mantenersi attiva per affrontare in modo unitario e con una dimensione europea,
la crisi e le guerre che avvolgono il Medio Oriente.
Per questo Sergio Bassoli e Franco Uda hanno avuto
l’incarico di scrivere una prima bozza di piattaforma a partire dai punti
emersi durante la riunione e che trovano consenso.
I punti in questione sono:
- il ritiro immediato delle truppe turche, e di ogni altro esercito straniero, dal territorio della Siria;
- l’immediata sospensione di vendita di armi ed assistenza militare alla Turchia, come pure agli altri stati implicati in guerre nel Medio Oriente, da parte degli stati membri dell’Unione Europea;
- che sia garantita assistenza umanitaria e corridoi umanitari per la popolazione siriana vittima di questa nuova invasione, come pure il rispetto dei diritti umani per tutta la popolazione civile, senza discriminazione di etnia o religione;
- il ritiro del contingente militare italiano dal confine tra Turchia e Siria.
- una risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle nazioni Unite per istituire una missione di forze di interposizione con mandato ONU per la protezione della popolazione siriana e per ripristinare condizioni di ricostruzione democratica, di convivenza tra le diverse comunità;
- la costituzione di una commissione internazionale sotto l’egida dell’ONU per verificare l’eventuale uso di armi chimiche contro la popolazione siriana della regione della Rojava, del Ghouta, …; operazioni ed azioni militari che possano costituire crimini di guerra e/o azioni di vera e propria pulizia etnica;
- la sospensione di accordi commerciali e di associazione tra l’Unione Europea e la Turchia;
- il non rinnovo dell’accordo tra UE e Turchia per la gestione dei rifugiati provenienti dalla Siria e da altri paesi in guerra;
- l’attuazione, da parte dell’UE e degli stati membri di una politica di accoglienza e di integrazione di ogni uomo o donna in fuga da situazioni di rischio e minaccia alla propria vita e dei propri cari, siano condizioni di povertà, di repressione, di persecuzione, di disastri ambientali, di guerre, accompagnando queste politiche con programmi di cooperazione, di investimenti, con accordi commerciali e di associazione coerenti e diretti ad eliminare le cause che obbligano le persone a fuggire in cerca di rifugio e di condizioni di vita dignitose;
- togliere il PKK dalla lista delle organizzazioni terroristiche;
- riattivare il programma europeo per la riconversione industriale dell’apparato militare, a sistemi dual e civile; mantenendo l’apparato militare per scopi prevalentemente di difesa e non commerciali;
- sostenere la società civile e democratica – quella siriana e delle altre popolazioni vittime di guerre e di regimi antidemocratici, quella turca che si oppone a Erdogan – con programmi di promozione dei diritti umani, in particolare per la libertà di espressione, di comunicazione, di associazione;
- promuovere iniziative di dialogo tra le comunità e di costruzione della democrazia dal basso.
Mentre, per quanto riguarda il calendario di
mobilitazione le iniziative già definite, a cui ogni realtà è libera di aderire
e di sostenere, sono:
- 26 ottobre, Milano: Manifestazione di solidarietà con il popolo Curdo
- 1 novembre, Giornata europea di solidarietà con il popolo Curdo e contro l’invasione turca;
- 6 Novembre, Giornata internazionale delle Nazioni Unite per la prevenzione dello sfruttamento dell’ambiente in situazioni di guerra e conflitto armato;
- 9 Novembre, 30° anniversario crollo Muro di Berlino: manifestazioni per la pace contro i muri.
Conclusione:
- costruiremo una mailing-list come strumento di raccordo, coordinamento, proposta politica e di azione della società civile, tra i soggetti presenti alla riunione e di altri che chiederanno di farne parte;
- non appena preparata la bozza di Piattaforma, la invieremo ai partecipanti alla riunione per essere emendata e, in tempi brevi, approvata;
- successivamente alle adesioni in Italia, apriremo al coinvolgimento delle reti e mondo associativo europeo, per poi costruire un’agenda di azioni, incontri, etc.
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