L'ultradestra
di Björn Höcke va oltre il raddoppio. La Comunità ebraica: nel nostro sistema
politico qualcosa di fondamentale è finito fuori controllo
Netta
affermazione dell'estrema destra Alternative for Germany (AfD) alle elezioni
svoltesi ieri nello Stato della Turingia, nella Germania centro-orientale, dove
si impone come secondo partito dietro alla sinistra, davanti alla Cdu della
cancelliera Angela Merkel. Stando ai risultati definitivi, la Linke ha
conquistato il 31% dei consensi, l'AfD il 23,4%, pari a +12,8% rispetto alle elezioni
del 2014, mentre il partito di Merkel si ferma al 21,8%, pari a -11,7% rispetto
al 2014. Seguono quindi i socialdemocratici (Spd) con l'8,2% (-4,2%), i Verdi
con il 5,2% e i Liberi Democratici (Fdp) con il 5%.
L'affluenza
alle urne della Turingia è stata piuttosto alta: ha infatti votato quasi il 65%
degli elettori, contro il 53% di cinque anni fa.Come sottolinea la Deutsche
Welle, il risultato dell'AfD in Turingia conferma il forte sostegno di cui
l'estrema destra gode anche in altri Stati dell'Est del Paese, come emerso a
settembre quando ha conquistato il 27,5% in Sassonia e il 23,5% nel
Brandeburgo.
Turingia
unico Land a guida Die Linke
Il primo
partito, la sinistra radicale Die Linke avrebbe il 29,5% dei voti, segnando un
+1,3% rispetto al 2014. La Turingia è l'unico Land tedesco finora guidato da
Die Linke (il governatore uscente è Bodo Ramelow), in coalizione con Spd e
Verdi.
Afd: declino
partiti tradizionali
Esulta l'Afd subito dopo la pubblicazione dei
primi risultati delle elezioni in Turingia. Parlando all'emittente pubblica
Zdf, il leader del partito dell'ultradestra, Joerg Meuthen, ha affermato che
"quello cui stiamo assistendo è il chiaro declino dei vecchi partiti
popolari". L'esponente dell'Afd fa notare che stando alle prime proiezioni
i partiti tradizionali (ossia Cdu, Spd, Fdp) non vanno complessivamente oltre
il 30% dei voti.
L'analisi:
ultradestra raddoppia
L'estrema destra tedesca di Alternativa per la
Germania (AfD) va oltre il raddoppio in Turingia e diventa secondo partito dopo
la sinistra radicale di Die Linke, a spese della Cdu di Angela Merkel che
registra il peggior risultato mai ottenuto nella regione. In questo Land
dell'est del Paese, nella ex Ddr, l'ultradestra è guidata da una delle sue
figure più radicali, Björn Höcke, accusato di avere alimentato l'antisemitismo
con ripetute dichiarazioni mirate a rompere con la cultura del pentimento
rispetto ai crimini nazisti. Nella campagna elettorale che ha portato al voto,
il candidato della Cdu Mike Mohring lo ha accusato di essere "un
nazista". Tuttavia, nonostante il recente attacco antisemita del 9 ottobre
compiuto da un neonazista a Halle, nel vicino Land di Sassonia-Anhalt, che ha
preso di mira una sinagoga, l'AfD prende il 23,4%, cioè più del doppio rispetto
al risultato del 2014. Dalla Turingia, dunque, nuovi grattacapi per i due
partiti della Grosse Koalition, cioè i conservatori della Cdu di Angela Merkel
e i socialdemocratici della Spd. Queste due formazioni, che hanno dominato la
vita politica tedesca dal dopoguerra, hanno già subito pesanti sconfitte nelle
elezioni locali in Brandeburgo e in Sassonia a inizio settembre, a vantaggio di
AfD e Verdi. In Turingia per la Cdu è un crollo storico: è terzo partito con il
21,8%, in calo di 11 punti rispetto al 2014. La situazione in Turingia è
particolare: si tratta del solo Land in Germania guidato da Die Linke (in
coalizione con Spd e Verdi). Il governatore Bodo Ramelow nel 2014 era riuscito,
dopo 24 anni di potere ininterrotto della Cdu, a conquistare questa regione industriale
di 2,1 milioni di abitanti, che economicamente sta meglio rispetto alla media
della ex Ddr grazie all'industria elettronica e dell'auto. Ex sindacalista,
Ramelow ha optato per una politica pragmatica, non esitando a privilegiare temi
cari ai conservatori come la sicurezza e ad allontanare gli slogan più radicali
del suo partito. La campagna si è svolta in un'atmosfera molto tesa, con accuse
contro l'AfD da una parte e minacce di morte agli oppositori dell'ultradestra
dall'altra. Sposato e padre di quattro figli, il leader locale dell'AfD Björn
Höcke, ex professore di storia al liceo, nel 2017 aveva definito il memoriale
della Shoah a Berlino un "monumento della vergogna". Ha anche difeso
l'idea di una "Germania millenaria", un modo di intendere che la
storia nazionale va al di là del solo periodo nazista.
La
cancelliera Merkel, presa regolarmente di mira dall'ultradestra per la sua
politica di accoglienza dei migranti nel 2015 e nel 2016, dopo l'attacco di
Halle ha esortato a prestare attenzione alle "parole" che possono
"trasformarsi in atti". Il suo partito già a giugno aveva chiamato in
causa l'AfD a seguito dell'omicidio, da parte di un neonazista, del politico
pro-migranti della Cdu Walter Lübcke.
Comunità
ebraica: sistema fuori controllo
La comunità ebraica tedesca è sotto shock dopo
la pubblicazione dei risultati elettorali della Turingia. A detta dell'ex
presidente del Consiglio centrale ebraico, Charlotte Knobloch, "che un
partito come Alternative fuer Deutschland abbia potuto ottenere un risultato di
questa portata dimostra che nel nostro sistema politico qualcosa di
fondamentale è finito fuori controllo". "Laddove un partito del
genere festeggia tali successi, c'è un problema", ha concluso Knobloch.
* da www.rainews.it 28 ottobre 2019
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