di Maria Rita D'Orsogna *
Per la prima
volta nella storia ci sono 410 ppm di anidride carbonica in atmosfera. La terra
e le condizioni di vita così come le conosciamo presto non ci saranno più. La
principale fonte di CO2 resta l’uso di petrolio, gas e carbone
.
di Maria Rita D’Orsogna*
Per la prima volta nella storia 410 ppm di
anidride carbonica in atmosfera e per colpa nostra: sono condizioni che il
pianeta non ha mai sperimentato prima. Ok, almeno
fino a 800.000 anni fa. Ottocento mila. Perché è lì che possiamo fermarci con le
“predizioni a ritroso”. Ma che sia mai o che siano ottocento mila non cambia
niente.
Abbiamo
concentrazioni di anidride carbonica a 410 ppm, con tassi di aumento
galoppanti. La stampa
scritta ne ha parlato? Il telegiornale ne ha parlato? I politici ne hanno parlato?
Forse non ci si rende conto di cosa questo significhi. Significa che la terra e le condizioni di
vita così come le conosciamo, presto non ci saranno più. Vita animale,
vegetale e anche umana. Tutto
cambierà. Ci sarà più calore che resta intrappolato nella nostra atmosfera, più
squilibri, più eventi estremi, più disastri climatici, più terre che scompaiono,
più livelli oceanici fuori dalla norma.
La
concentrazione di 410 ppm è stata misurata alle Hawaii, presso l’ossservatorio Mauna Loa
dal cosiddetto Keeling Curve, un programma gestito dallo Scripps Institution
of Oceanography presso l’Università di California a San Diego. Solo
un anno fa eravamo arrivati a 400 ppm. Fino a pochi anni fa si parlava di contenere gli aumenti a 350 ppm.
E invece guarda.I cambiamenti continuano, e anzi, accelerano pure. Addirittura,
questo livello di 410 ppm è stato raggiunto prima ancora dell’estate, quando di
solito il valori sono più alti. Cioé, la quantità di anidride carbonica
aumenterà ancora nei mesi a venire. Interessante che invece di correre ai
ripari, non facciamo
niente.
Si, c’è un presidente statunitense
negazionista che si è circondato di negazionisti e che invece di pensare
a come risolvere *il problema che definisce questa generazione* e cioé i
cambiamenti climatici, dice che occorre che l’uomo arrivi su Marte, entro il
suo secondo mandato. Ma
noi altri? Dov’é la pressione che mettiamo ai nostri politici? Dove é il
nostro ardore? Dov’è il nostro scandalo? La principale fonte di CO2 in atmosfera resta l’uso
smisurato di petrolio, gas e carbone. Dovremmo parlare di no trivelle tutti i santi giorni,
e non solo perché l’Eni è corrotta o perché a Viggiano ci si ammala, ma perché
con questa folle corsa all’estrazione delle fonti fossili stiamo distruggendo
l’unico pianeta che abbiamo. E dunque, con ogni trivella in più, con ogni
minuto che restiamo nella fossil fuel economy, ci stiamo avvelenando un
pochino di più ogni giorno. Come detto, mai prima d’ora, abbiamo avuto
un’atmosfera cosi ricca di carbone. Mai.
Una economia 100 per cento rinnovabile è
possibile. Tutti i giorni raccontiamo qui storie virtuose di
comunità solarizzate, progressi nell’eolico, e del desiderio di cambiare lo
status quo (leggi anche Una casa a
missioni zero, La
lavastoviglie e la guerra, Niente
più fondi pubblici per oil e gas, Olanda:
dal 1 gennaio tutti i treni a vento). Occorre volerlo di più,
occorre protestare, occorre non avere paura di svergognare Eni e compari,
occorre volere che le nostre città disinvestano dalle fossili, occorre
che il petrolio diventi un relitto del passato. Ne abbiamo uno solo di pianeta.
Occorre fare sul serio.
* da www.comune-info.net 26
aprile 2017
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* Fisica e docente all’Università statale della California, cura diversi
blog (come questo).
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