31 maggio 2017

Report – Profilo delle centrali termoelettriche a carbone nella Penisola Iberica | Endesa



da www.recommon.org  ( 4 maggio 2017)

Enel è una delle principali multinazionali elettriche europee, con investimenti in tutto il mondo. Nel 2015 si è impegnata a diventare “carbon neutral” entro il 2050. Un impegno importante, una sfida non da poco metterlo in pratica.

Enel è per il 30 per cento sotto il controllo pubblico e possiede ancora la più grande centrale a carbone d’Europa a Brindisi, oltre a “vantare” 7,000 MW di potenza a carbone installati in Italia. Inoltre controlla il 70 per cento di Endesa, la multinazionale elettrica spagnola che possiede più di 5,000 MW di potenza a carbone installata sul territorio iberico. Centrali che continuano a emettere enormi quantità di CO2 nell’atmosfera e inquinano localmente. Secondo una classifica compilata recentemente dagli analisti per i più grandi fondi di investimenti al mondo Endesa risulta fra gli ultimi posti in termini di prontezza e disponibilità ad avviare una transizione verso un’economia low carbon, vista la sua forte dipendenza dall’utilizzo di combusti- bili fossili. I suoi impianti a carbone pesano decisamente nel definire questa forte limitazione, che inizia a preoccupare anche i mercati, viste le possibili perdite future.

Questo rapporto prodotto dai ricercatori dell’Instituto Internacional de Derecho y Medio Ambiente (IIDMA) in Spagna insieme a Re:Common mette in evidenza le responsabilità di Enel, quale azionista di maggioranza di Endesa, nella produzione da carbone in Spagna e nell’assenza di un piano urgente di uscita dal carbone nel Paese iberico.


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