Losanna. Si
è concluso con un documento politico il summit dei giovani attivisti, che ai
governi chiedono: giustizia ed equità climatiche, di mantenere il riscaldamento
globale entro 1,5 gradi dai livelli pre-industriali e di ascoltare la scienza.
E promettono di tornare in piazza dal 20 al 27 del prossimo mese
di Alessandro Gorini *
Si è
concluso ieri a Losanna il primo vertice internazionale organizzato dagli
attivisti del Fridays for Future, che adesso hanno anche un
«programma» politico in tre punti da presentare ai governi del pianeta:
garantire giustizia ed equità climatiche, mantenere il riscaldamento globale
entro 1,5 gradi dai livelli pre-industriali, ascoltare la scienza. L’evento è
durato 5 giorni, vi hanno partecipato oltre 500 tra ragazzi e ragazze
provenienti da ben 38 Paesi, compresa Greta Thunberg. Fra di loro c’è chi ha
raggiunto la città svizzera in autobus, chi in treno e chi persino in
bicicletta. Scelte dettate dalla volontà di ridurre al minimo anche le
inevitabili emissioni inquinanti sprigionate da questo «pellegrinaggio green».
Ennesima – anche se del tutto simbolica – dimostrazione che l’impegno di questi
giovani per le tematiche ambientali è tutt’altro che una moda passeggera, anzi.
Dal vertice
è emerso chiaramente come gli incontri volti al confronto e allo scambio di
idee e le mobilitazioni di piazza diventeranno ben presto una costante con cui
i governi del mondo dovranno misurarsi. Già per il prossimo settembre è stata
programmata quella che secondo i giovani attivisti «sarà la più grande
mobilitazione di massa per il clima mai vista nella storia». La scelta di
settembre non è casuale. Le manifestazioni di piazza – in programma dal 20 al
27 del prossimo mese – coincideranno infatti con il summit delle Nazioni Unite
sul clima. L’occasione ideale per i giovani del Fridays for Future per
far sentire la propria voce.
Fridays For
Future rimane infatti fuori dai partiti,
non ne appoggia nessuno e non vuole diventarne uno, assicurano gli attivisti
riuniti a Losanna. L’intenzione – da come si può leggere dai loro comunicati –
è quella di far pressioni sui partiti già esistenti affinché affrontino
seriamente le questioni legate al cambiamento climatico.
* da il
manifesto - 10 agosto 2019 -
nella foto:
Greta Thunberg al summit Smile for Future di Losanna
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