Una recente ricerca ha rivelato l’importanza di
piantare alberi per contrastare il riscaldamento globale. Ma bisogna fare in
fretta.
di Davide
Zarri ( da ehabitat.it ) *
Fin da
piccoli ci è stata insegnata l’importanza degli alberi per la nostra salute e per l’ambiente.
Questi, infatti, giocano un ruolo fondamentale nel combattere i livelli
crescenti di anidride carbonica presenti nell’atmosfera.
Come vere e proprie spugne naturali, le foreste immagazzinano l’anidride
carbonica presente nella biosfera, rallentando di fatto il processo di riscaldamento
terrestre. Ma esattamente, quanti alberi ci sono oggi sul Pianeta e quanti
ne potremmo piantare? La mancanza di informazioni accurate ha sempre
impedito di realizzare una precisa valutazione della situazione. Fino
ad oggi, almeno.
Un recente
studio coordinato dal Crowther Lab del Politecnico federale di Zurigo ha
infatti misurato approssimativamente il numero di alberi esistenti sulla
Terra, determinando quanti in più ne potrebbe ospitare senza
pregiudicare gli insediamenti umani già presenti. Secondo le stime dei
ricercatori, le aree forestali coprono attualmente un’area pari 2,8 miliardi
di ettari, mentre le aree disponibili, quelle cioè non occupate dunque da
terreni coltivati o da aree urbane, ammonterebbero invece a circa un miliardo di ettari. In altre parole,
un’area delle dimensioni degli Stati Uniti risulta oggi inutilizzata.
Terreno disponibile che, in linea teorica, potrebbe essere impiegato per riforestare
il Pianeta e contrastare così il surriscaldamento globale. Con un impatto sui
livelli di gas serra superiore a qualsiasi altra misura attualmente
realizzabile, il ripristino delle foreste sembra rappresentare la migliore
soluzione per i cambiamenti climatici. Queste nuove foreste potrebbero
infatti immagazzinare fino a 205 miliardi di tonnellate di carbonio
presente nell’atmosfera. Una cifra impressionante, pari a circa due terzi dei 300 miliardi di tonnellate di
carbonio di origine antropogenica rilasciate nell’atmosfera a partire dalla
rivoluzione industriale ad oggi.
“Prima di
questo studio eravamo già a conoscenza del fatto che la riforestazione contribuirebbe in modo
significativo a contrastare i cambiamenti climatici, ma non avevamo alcuna
comprensione scientifica del suo impatto” ha dichiarato Tom Crowther, autore senior della ricerca. “Il
nostro lavoro”, ha aggiunto, “mostra chiaramente come il ripristino
delle foreste sia la migliore soluzione al riscaldamento globale e
fornisce prove concrete che giustificano investimenti in tal senso: agendo ora,
nei prossimi decenni l’anidride carbonica presente in atmosfera potrebbe
essere ridotta del 25%, tornando ai livelli di quasi un secolo fa”.
Lo studio
sottolinea quindi l’importanza di piantare alberi anche in prossimità
delle aree urbane e di quelle ad uso agricolo. In tutti i contesti, qualunque
sia il livello di antropizzazione, la presenza di alberi potrebbe davvero fare
la differenza, contribuendo in modo significativo a ridurre l’impatto
complessivo dell’inquinamento dell’aria, con enormi ricadute positive
sulla qualità di vita di tutti noi. Lo studio,
inoltre, suggerisce come molti modelli climatici esistenti sbaglino nel
prevedere un aumento spontaneo della copertura forestale globale come risultato
dei cambiamenti climatici in corso. Man mano che la temperatura cresce, le aree
in grado di ospitare nuove foreste si riducono in modo significativo. Se è vero,
infatti, che il riscaldamento globale produrrà una crescita delle foreste in
regioni come la Siberia, questo aumento non basterà a compensare le enormi
perdite in termini di foreste tropicali in America Latina e Sudest
asiatico.
Di questo
passo, un aumento di 1,5 gradi centigradi della temperatura comporterebbe la
sparizione di un quinto delle aree disponibili al rimboschimento, mettendo
a serio rischio la possibilità di contrastare con la riforestazione lo
stesso riscaldamento globale. Agire in fretta, dunque, può rivelarsi
decisivo. È fondamentale che in parallelo vengano portate avanti altre
iniziative, come parte di un approccio sistemico e integrato per
contrastare il cambiamento climatico: “È di vitale importanza”, ha
precisato il professore, “proteggere le foreste che esistono oggi,
perseguire altre soluzioni climatiche e continuare a eliminare
gradualmente i combustibili fossili dalle nostre economie”.
* da www.ehabitat.it - 21 agosto 2019
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