di Matteo
Gracis *
“Un migliaio
di parole non lasciano un’impressione tanto profonda quanto una sola azione.” In questa massima di Ibsen c’è tutta l’importanza e la
forza dell’agire, di passare all’azione. La nostra casa, Gaia, ha bisogno di
te. Ecco un vademecum di piccole azioni che puoi mettere in atto per
contribuire a salvare il pianeta:
1. Dedica del tempo alla causa ambientale
Per
diventare un attivista oggi non è necessario per forza incatenarsi alle
baleniere nel mezzo dell’oceano. Puoi farlo dedicando anche solo un’ ora del
tuo tempo a settimana per sensibilizzare amici e parenti su questi temi. E
ancora di più partecipando alle iniziative di quelle associazioni che si
battono per la causa. O anche semplicemente informandoti meglio e in maniera
approfondita su tutto ciò che riguarda i temi ambientali: ci sono innumerevoli
libri e documentari da leggere e guardare per aumentare la nostra
consapevolezza sul tema.
2. Sostieni alcune associazioni
Esistono
realtà che combattono in prima linea per la salvaguardia della nostra casa, il
pianeta terra. Vanno sostenute economicamente, anche piccole donazioni (meglio
se periodiche) sono importanti. Ognuno di noi può destinare qualche decina di
euro al mese per questo, senza grandi sacrifici.
A tal
proposito ne segnalo alcune particolarmente serie ed attive:
Survival, movimento mondiale per i diritti dei popoli indigeni
(ovvero coloro che difendono più di chiunque altro la foresta Amazzonica e altre
zone a rischio).
Rainforest Alliance, associazione no-profit con lo scopo di conservare
la biodiversità e garantire condizioni di vita sostenibili.
Sea
Shepherd,
organizzazione senza scopo di lucro che si occupa della salvaguardia della
fauna ittica e degli ambienti marini.
Extinction
Rebellion, movimento
ecologista internazionale per la sensibilizzazione sul tema dei cambiamenti
climatici.
3. Fai pressione politica
E’
fondamentale far capire alla nostra classe politica che il tema ambientale deve
essere una priorità nei programmi di qualsiasi partito. Facciamolo presente con
insistenza ai nostri rappresentanti che siedono in parlamento così come in
qualsiasi aula istituzionale. Pretendiamo da loro azioni tangibili e votiamo
chi si impegna a concretizzarle.
4. Ripara, ricicla e riutilizza
Dobbiamo
sforzarci di abbandonare al più presto la folle abitudine di cestinare
qualsiasi cosa che si rompe. Dieci anni fa sono nati i primi “Repair Café” e
oggi se ne contano oltre 1.500 in tutto il mondo: sono piccoli centri nei quali
si punta a riparare tutti gli oggetti che altrimenti andrebbero buttati via.
Elettrodomestici, informatica, sartoria, ciclismo e oggetti di uso quotidiano.
Ma questo è solo un esempio. Mettiamo in atto questa pratica a casa nostra: ne
gioverà sia l’ambiente che il nostro portafoglio.
5. Cambia il tuo stile di vita
È la cosa
più difficile ma anche la più efficace e importante. La questione è molto
semplice: consumiamo troppo. Quindi la parola d’ordine è ridurre. Che cosa?
Drasticamente il consumo di carne ad esempio (gli allevamenti intensivi sono responsabili all’80% della
deforestazione); così come lo shopping in generale (quella
dell’abbigliamento è la terza industria più inquinante del pianeta); gli
spostamenti e i viaggi, prediligendo biciclette, treni e turismo sostenibile,
piuttosto che auto, aerei e navi da crociera.
Ma
soprattutto introducendo nella nostra quotidianità il concetto fondamentale di
consumo critico, ovvero informarsi sulla provenienza di tutto ciò che
acquistiamo e consumiamo per poi scegliere quei prodotti più etici e sani sia
dal punto di vista ambientale che umano.
Un’importante
considerazione finale: non dobbiamo salvare il pianeta terra bensì la razza
umana (e con noi le altre specie viventi). Prima ce ne renderemo conto, prima
inizieremo ad affrontare il problema con efficacia. Il nostro pianeta esiste da
4 miliardi e mezzo di anni. L’essere umano da 100mila anni si e no. Se
prendessimo la storia dal big bang ad oggi e la spalmassimo su un anno solare,
ovvero 365 giorni, scopriremmo di essere arrivati qui alle ore 23:59:50 del 31
dicembre. In poche parole esistiamo da qualche secondo. Ora capite bene che la
Terra con un “colpo di tosse” ci si scrolla di dosso e con un altro “starnuto”,
torna più bella di prima. Noi no. Spetta solo a noi dunque decidere se e come
salvare il nostro habitat e quindi dare continuità alla nostra specie (e a
tutte le altre, alcune palesemente più evolute di noi).
*
da
www.beppegrillo.it - 31 agosto 2019
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