13 novembre 2020

USA: Guerra alla sinistra

  di David Sirota *

Appena le urne delle presidenziali si sono chiuse, gli interessi delle corporation e dei loro alleati nel Partito democratico hanno iniziato ad attaccare gli esponenti di sinistra affinché nulla cambi davvero

Siamo tutti esausti ed è anche comprensibile. È stato un anno orribile. Le elezioni ci hanno sfinito psicologicamente e tutti vorremmo una pausa. Ma il capitale non dorme mai, è già al lavoro per cercare di assicurarsi che non ci siano mutamenti politici concreti. E se nulla cambia a Washington, allora tutto cambierà in peggio nel mondo reale.

Da quando Joe Biden è stato dichiarato vincitore delle elezioni, a più livelli c’è stato uno sforzo per dare la colpa ai progressisti del risultato deludente del voto, anche se gli exit poll e i risultati delle votazioni mostrano che l’organizzazione progressista ha salvato i democratici dalla sconfitta. Mentre il paese celebrava il crollo di Trump, ecco le voci messe in giro dalla grande finanza:

  • I leader democratici insistono sul fatto che il partito debba abbandonare le posizioni su un’assistenza sanitaria moderatamente progressista per aumentare la forza del partito in Georgia, anche se i sondaggi dicono esattamente il contrario.
  • Il repubblicano John Kasich – a cui è stato concesso uno spazio per parlare dal Team Biden e che tuttavia non è riuscito ad aiutare i democratici a vincere il suo stato di origine dell’Ohio – è andato alla Cnn per attaccare i progressisti, insistendo sul fatto che la massima priorità di Biden dovrebbe essere tranquillizzare gli elettori di Trump.
  • Ian Bremmer, un personaggio di Morning Joe che è un barometro affidabile del pensiero dell’élite, ha fatto eco a Kasich, suggerendo che la prima cosa che i democratici dovrebbero fare è raggiungere i sostenitori di Trump.
  • Lo stesso Joe Scarborough ha affermato che bqueste elezioni dimostrano che i democratici devono scappare dalla sinistra, anche se la loro intera strategia era proprio rifuggire la sinistra, e quella strategia ha portato a deludenti perdite di voti.
  • Politico ha pubblicato un elenco di presunti aspiranti ministri in corsa per l’amministrazione Biden, pieno per lo più di democratici e repubblicani favorevoli alle corporation.
  • L’American Petroleum Institute e la Camera di Commercio degli Stati uniti si stanno pubblicamente offrendo di lavorare con l’amministrazione Biden, promettendo di «sostenere le politiche bipartisan» e «rompere lo stallo».
  • Mentre i repubblicani al Lincoln Project cercando di trasformare la loro operazione politica in un impero mediatico, muovono i loro attacchi contro la deputata degli Stati uniti Alexandria Ocasio-Cortez, una delle poche esponenti del partito con grande seguito nazionale.
  • I leader democratici e la House Blue Dog Coalition – l’ala filo-corporation del partito – hanno passato la settimana ad attaccare i progressisti, dando a loro la colpa della sconfitta di alcuni parlamentari moderati, anche se i dati mostrano che i democratici hanno perso alcuni distretti in bilico a causa del loro spostamento a destra.


Stanno scaricando le colpe e calunniando la sinistra, come previsto


Prima delle elezioni, avevamo scritto che, indipendentemente dal risultato elettorale, la sinistra sarebbe stata incolpata o svergognata. Non bisogna essere Nostradamus: era scontato, anche se dirlo era un tabù.

Proprio come i repubblicani propongono sempre ogni politica economica come un modo per tagliare le tasse dei ricchi, i democratici pro-imprese e i loro alleati hanno una macchina di propaganda che colpisce la sinistra alimentata da un algoritmo finemente progettato per mettere a tacere i leader progressisti, che si tratti di Alexandria Ocasio-Cortez ( nella foto), Bernie Sanders o chiunque altro altro – e trasformare ogni risultato elettorale in una scusa per proteggere i miliardari, il potere delle aziende e lo status quo.

Queste elezioni, tuttavia, sono state l’opposto di una richiesta di stasi – anzi, i democratici hanno quasi perso perché hanno lasciato ancora una volta che Trump si presentasse come il candidato del cambiamento economico, e se la sono cavata solo perché il Covid-19 e la mobilitazione hanno evitato la rielezione di Trump. Se la stessa campagna elettorale si fosse svolta in assenza della pandemia, ci sono buone probabilità che i democratici avrebbero perso. Ecco cosa ho detto a All Things Considered su Npr

Il tentativo di moderare il messaggio per attirare i cosiddetti repubblicani per Biden è stato un fallimento. I dati mostrano che la strategia migliore è cercare di attirare gli elettori che non avevano votato. E penso che i democratici abbiano fatto da questo punto di vista un lavoro dignitoso. Ma vista la quantità di denaro – e stiamo parlando di decine di milioni di dollari investiti nel tentativo di attirare un mitico elettore repubblicano – i dati mostrano che non è stat una buona strategia…
Anche un oggetto inanimato sarebbe stato in grado di vincere contro Donald Trump nel mezzo di una crisi pandemica ed economica… L’altra cosa che emerge dai sondaggi è che i democratici hanno pagato il fatto di non avere un messaggio economico forte. Voglio dire, penso che la campagna elettorale di Biden sia stata astuta in alcune delle cose che ha fatto, concentrandosi sulla pandemia e cose simili. Ma senza un forte messaggio economico Donald Trump ha avuto il voto dell’82% degli elettori che consideravano l’economia il loro problema principale.
Questo è un grosso problema. È stato un grosso problema nel corso delle elezioni. Sono certamente contento che Joe Biden abbia vinto. Ma a lungo andare, se i democratici non assumono un forte messaggio economico progressista in vista del voto del 2022 e del 2024, potremmo ritrovarci qualcosa di peggio di Donald Trump.

Cosa possiamo fare?

Mi dispiace dare questa notizia, ma è la verità: per quanto ti senti esausto, stanco di questa merda come lo siamo tutti noi, non è il momento di riposare. Se non vuoi che non cambi nulla, allora dobbiamo combattere e il primo modo per combattere è conoscere alcune verità fondamentali.

  • Disattivarsi adesso significa ripetere quanto successo nel 2010 e nel 2016: bisogna attivarsi ed essere coinvolti in movimenti e gruppi che richiederanno ai legislatori locali, statali e federali politiche in grado di migliorare materialmente la vita delle persone.
  • Occorre partecipare a manifestazioni e proteste in ogni comunità che puntino a ottenere risultati politici concreti.
  • Donare denaro a gruppi fasulli come il Lincoln Project affinché li sprechino e li usino per creare un media conservatore è devastante: chi vuole fare donazioni le faccia a un’organizzazione giornalistica che fa giornalismo e inchioda i politici alle loro responsabilità.
  • Non bisogna aver paura di candidarsi alle primarie per le elezioni di midterm del 2022 contro un candidato democratico che è parte del problema.

    Non sono indicazioni perfette, ognuno di noi dovrà fare dei tentativi e decidere a quali organizzazioni, movimenti e campagne specifiche partecipare. Ma il punto è sapere che le prossime settimane e mesi determineranno il corso dei prossimi quattro anni.
    Quelli che invitano a stare zitti, festeggiare e prendersi un po’ di tempo libero ignorano che il capitale non dorme mai. Gli interessi delle aziende non riposano: sono come un Terminator T-1000 che persegue incessantemente il suo obiettivo supremo: continuare ad arricchire la classe dei miliardari. Le elezioni non li hanno scoraggiati, il che significa che se dormiamo lo facciamo a nostro rischio e pericolo.

    *David Sirota è editor-at-large per Jacobin. Si occupa della newsletter Daily Poster e ha lavorato come autore di discorsi per la campagna delle primarie del 2020 di Bernie Sanders. Questo articolo è uscito su JacobinMag. La traduzione è a cura della redazione.

 da jacobinitalia.it  - 11 Novembre 2020 

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