Kurz II.
Presentato l’accordo, i conservatori dell’Oevp non tornano indietro sull’immigrazione.
I due partiti si dividono i compiti a metà. Maggioranza di ministre donne
di Angela Mayr *
«Abbiamo
unito il meglio di due mondi diversi, proteggere il clima e i confini» ha
sintetizzato Sebastian Kurz presentando ieri pomeriggio insieme a Werner Kogler
il programma del nuovo inedito governo tra popolari (Oevp) e Verdi. Inedito
anche perché le precedenti grandi coalizioni erano tra centro e
socialdemocratici, la Oevp turchese di Kurz invece è di destra, i Verdi di
sinistra.
NELLE 300
PAGINE dell’accordo, frutto di tre mesi di
difficili trattative, si ritrovano le principali promesse elettorali sia di
Kurz, già cancelliere con l’estrema destra della Fpoe, sia di Werner Kogler,
parlamentare di lunga lena, artefice della riscossa dei Verdi dopo la sconfitta
del 2017. Un programma fitto ma poco unitario senza visione comune, che tra
forze che si detestavano non poteva certo avverarsi. È piuttosto un contratto
che stabilisce competenze e contenuti, anche molto nel dettaglio, dove è
preponderante l’impronta popolare, secondo i rapporti di forza elettorali. Colpisce
ma non sorprende il programma sull’immigrazione. Kurz lo ha rivendicato come
suo, e infatti è in piena sintonia e continuità con il governo Kurz I con
l’estrema destra della Fpoe. Del resto lo aveva promesso nella campagna
elettorale di settembre scorso dove la Oevp ha incassato massicciamente i voti
di ex elettori della Fpoe.
L’Austria
non parteciperà a nessun piano di ripartizione di rifugiati su scala europea si
legge nero su bianco. Per i migranti salvati in mare il futuro governo propone
la creazione di centri di accoglienza search and rescue in paesi terzi sicuri,
chi sa quali sarebbero, in collaborazione con l’Unhcr. Il capitolo asilo
prevede inoltre una nuova legge, già voluta dall’ideologo Fpoe Herbert Kickl,
ex ministro degli interni, che permette la detenzione preventiva di persone sospettate
di presentare un pericolo per l’interesse generale. In passato i Verdi
consideravano il progetto un «orrore», ora è leggermente mitigato dalla
dicitura «sospetti basati su fatti». Non è tutto, i servizi di assistenza ai
rifugiati verranno trasferiti dalle ong a una agenzia statale che sarà
sottoposta al Ministero degli interni. Un punto che è stato oggetto in passato
di grandi proteste dei movimenti pro migranti sostenute anche dai Verdi da
sempre schierati in prima linea in loro difesa. Tra i più impegnati Rudi
Anschober assessore per l’integrazione in Alta Austria famoso per la sua
battaglia «formazione anziché espulsione», contro l’espulsione di richiedenti
asilo apprendisti che non hanno ottenuto il diritto d’asilo. Una battaglia
almeno in parte vinta: ai richiedenti respinti è stato permesso almeno di
finire il periodo di apprendistato. Anschober nel nuovo governo sarà ministro
per il sociale e per la sanità, dicastero dal quale è stata però scorporata
l’agenda importante del lavoro, finita insieme alla famiglia nelle mani dei
popolari.
Verde sarà
la ministra per la giustizia, Anna Zadic, di origine bosniaca è già diventata
oggetto di odio in rete per le fakes della Fpoe. Nel suo dicastero verrà varato
un pacchetto trasparenza che abolirà il segreto d’ufficio e un pacchetto
anticorruzione. Previsto un controllo della Corte dei conti sull’uso dei
finanziamenti pubblici da parte dei partiti, oggetto di vari scandali. Verde il
megadicastero per la protezione del clima, dell’ambiente, mobilità, energia, tecnologia
e innovazione che occuperà l’attivista ambientalista Leonore Gewessler.
L’IMPRONTA
VERDE occupa 60 pagine del programma di
governo: interventi immediati sulle tasse dei voli, abbassamento dei prezzi
delle ferrovie, incentivi per l’uso dei mezzi pubblici, in prospettiva una
riforma fiscale ecologica, investimenti nell’economia verde. L’intento
ambizioso è diventare laboratorio e modello europeo nella lotta per il clima.
Una ricerca dell’Istituto Market pubblicata ieri indica il cambiamento climatico
come la maggiore preoccupazione degli austriaci seguita dalla preoccupazione
dell’allargamento della forbice tra ricchi e poveri. L’integrazione dei
migranti compare solo al sesto posto.
IL NUOVO
GOVERNO avrà per la prima volta una
maggioranza di ministre donne. Ci si potrebbe anche rallegrare se non fossero
troppe le continuità con il governo Kurz I. Per i Verdi si tratta di rospi
giganteschi da digerire che Kogler, diventato vicecancelliere, giustifica
invitando a pensare cosa sarebbe stata l’alternativa, un invito rivolto in
primo luogo ai delegati al congresso straordinario che sabato prossimo dovranno
approvare o bocciare il programma e la lista dei ministri.
nella foto:
Il presidente austriaco Sebastian Kurz (Övp) e il leader dei Verdi Werner
Kogler
*
da il manifesto 3 gennaio 2020
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