di Francesco Rasero *
Le Nazioni Unite hanno dichiarato il 2020 Anno
internazionale della salute delle Piante: il 40% delle colture alimentari
mondiali viene perso a causa di parassiti e malattie.
Le piante
sono la fonte dell’aria che respiriamo e della maggior parte del cibo
che mangiamo: nonostante questo, spesso la loro salute viene
tralasciata o ignorata. E i risultati possono essere devastanti: la FAO,
Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e
l’agricoltura, stima che fino al 40% delle colture alimentari vada
perso ogni anno a causa di parassiti e malattie delle piante. Questo fenomeno
causa perdite commerciali a livello globale di oltre 220 miliardi di dollari,
lascia milioni di persone senza cibo sufficiente per mangiare e incide
gravemente sulla principale fonte di reddito per le comunità rurali più povere
del Pianeta. Pertanto il 2020 è stato dichiarato dall’Assemblea
generale delle Nazioni Unite l’Anno internazionale della salute delle Piante.
Crisi climatica e globalizzazione causano l’aumento
dei parassiti
La crisi climatica e le attività umane hanno alterato gli
ecosistemi, riducendo la biodiversità e creando condizioni ideali per lo sviluppo di
parassiti.
Allo stesso
tempo, il volume dei viaggi e del commercio internazionale
è triplicato nell’ultimo decennio: tali attività possono diffondere
rapidamente parassiti e malattie in tutto il mondo, causando grandi danni alle
piante autoctone e all’ambiente.
«Proteggere
le piante da parassiti e malattie è molto più conveniente che affrontare le
emergenze fitosanitarie -sottolineano i promotori dell’Anno
internazionale della salute delle Piante– Spesso, i parassiti e le
malattie delle piante sono impossibili da debellare e la loro gestione
risulta lunga e costosa. La prevenzione è fondamentale per evitare l’impatto
devastante anche sull’agricoltura, sui mezzi di sussistenza e sulla sicurezza
alimentare».
Non va
infatti dimenticato che le politiche e le azioni per promuovere la salute
delle piante sono fondamentali anche per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo
Sostenibile numero 1
(Porre fine alla Povertà) e 2 (Fame zero).
2020, Anno internazionale della salute delle Piante
Con la
proclamazione del 2020 come Anno internazionale della salute delle Piante, la
Comunità internazionale riconosce l’importanza dei vegetali e della loro salute
per la sicurezza alimentare, per l’approvvigionamento di materie
prime e per la biodiversità, sottolineando il ruolo degli ecosistemi
agricoli, forestali e acquatici.
«Le
piante costituiscono la base della vita sulla Terra e sono il pilastro più
importante della nutrizione umana, ma non possiamo dare per scontato che godano
di buona salute -ha dichiarato il direttore generale della
FAO, Qu Dongyu– Come
per la salute umana o animale, anche in questo caso prevenire è meglio che
curare».
L’Anno internazionale
per la salute delle Piante mira infatti a porre l’accento sulla
prevenzione, sulla tutela e sul ruolo che ognuno di noi può avere per
garantire e promuovere la salute delle piante. Gli obiettivi principali sono sensibilizzare
l’opinione pubblica sull’importanza delle piante sane per raggiungere
l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, evidenziare gli effetti della salute
delle piante sulla sicurezza alimentare e sulle funzioni degli ecosistemi,
condividere le migliori pratiche su come mantenere le piante in buona salute
tutelando al tempo stesso l’ambiente.
Per
celebrare il 2020 come Anno interazione della salute delle Piante, infine, la
FAO ha inoltre lanciato un concorso fotografico rivolto a fotografi dilettanti e professionisti,
che sono invitati a condividere foto di piante in buona e in cattiva
salute, per coinvolgere il pubblico e approfondire le conoscenze sulla salute
delle piante.
Tutti possono fare qualcosa per contribuire alla
salute vegetale
I governi,
i legislatori e i responsabili politici devono impegnarsi
per responsabilizzare la società, a ogni livello, fornendo adeguate
risorse umane e finanziarie e investendo di più in ricerca e divulgazione
in materia fitosanitaria e in tecniche e tecnologie innovative.
Anche
il mondo accademico, i centri di ricerca e i
privati sono quindi chiamati ad allearsi per raggiungere gli
obiettivi dell’Anno internazionale della salute delle Piante,
affinché gli standard internazionali per le misure fitosanitarie
vengano diffusi globalmente.
Nello
specifico della lotta contro le malattie e i parassiti, quindi, gli agricoltori hanno il compito di adottare metodi rispettosi
dell’ambiente, come la gestione integrata dei parassiti, per mantenere le
piante in buona salute e al contempo tutelare l’ambiente: un approccio
ecosistemico che combina diverse strategie e pratiche di gestione per far
crescere colture sane, riducendo al minimo l’uso di pesticidi.
Evitare le
sostanze velenose -quando si ha a che fare con i parassiti- non solo protegge
l’ambiente, ma anche gli impollinatori, i nemici naturali dei parassiti, gli organismi
benefici e le persone e gli animali che dipendono dalle piante.
«Prevenendo
la diffusione e l’introduzione di parassiti in nuove aree, i governi, gli
agricoltori e altri attori della filiera alimentare, incluso il settore
privato, possono risparmiare miliardi di dollari e garantire a tutti l’accesso
a un’alimentazione di maggiore qualità -proseguono dalla FAO– Mantenere
le piante libere da malattie e parassiti agevola inoltre il commercio e
garantisce l’accesso ai mercati, soprattutto per i Paesi in via di sviluppo. A
tal fine è importante rafforzare il rispetto delle norme e degli standard
fitosanitari internazionali».
Ma ognuno
di noi può fare qualcosa per tutelare direttamente o indirettamente
la salute delle piante.
Chi viaggia, per esempio, deve fare attenzione quando porta con
sé piante, semi e verdure, in quanto possono diffondere parassiti e
malattie delle piante al di fuori dal loro habitat naturale.
Anche chi ordina
piante e prodotti vegetali online o attraverso il servizio postale deve
comportarsi in modo responsabile, in quanto i pacchi possono facilmente
eludere i normali controlli fitosanitari.
In generale,
occorre poi compiere azioni quotidiane per ridurre la propria impronta ambientale e impegnarsi attivamente in iniziative per
proteggere e gestire le risorse naturali.
* da www.ehabitat.it/ - gennaio 2020
nella foto:
Piante morte a causa degli scarichi della centrale a carbone di Tuzla, in
Bosnia (foto di Francesco Rasero – FVR!)
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