2 febbraio 2023

Il sistema Wagner

(da: Africana La newsletter sull’Africa a cura di Francesca Sibani )

La copertina di Internazionale di questa settimana è dedicata agli affari sporchi del gruppo Wagner, la compagnia militare privata russa che alla fine di gennaio è stata riconosciuta dagli Stati Uniti come un'“organizzazione criminale transnazionale affiliata al Cremlino”. Dal 2014, l’anno in cui è stata fondata da Evgenij Prigozhin, uno stretto collaboratore di Putin, la Wagner si è dimostrata una temibile macchina da combattimento in Ucraina e in Siria. Ma è stata anche uno strumento importante della politica estera di Mosca.

In generale la Wagner non rispetta regole, opera in clandestinità e si contraddistingue per l’estrema violenza. In Africa, dove presta servizio in quasi una decina di stati, ha fatto ben poco per aiutare i governi a combattere i loro nemici, in gran parte gruppi jihadisti. Piuttosto, i mercenari russi hanno messo le mani su miniere d’oro e altre risorse per finanziare le loro operazioni in Europa. Allo stesso tempo, la Wagner e i suoi propagandisti cercano di orientare la politica dei governi africani in una direzione filorussa. Il problema è che in questi paesi, già fragili e instabili, la presenza della milizia ha significato un’ulteriore esplosione delle violenze. E a farne le spese, come sempre, sono i civili.

Il Mali, come racconta un articolo di Jeune Afrique, è un caso che vale la pena di approfondire. “Da un anno”, scrive il giornale panafricano, “i mercenari della Wagner sono al centro della strategia geopolitica e militare della giunta maliana guidata dal colonnello Assimi Goïta. Lo supportano nella lotta contro i gruppi jihadisti e gli hanno permesso di cambiare alleati, liberandosi della Francia e avvicinandosi alla Russia. Ma soprattutto gli assicurano la permanenza al potere”. L’anno scorso, nonostante la richiesta di miliziani da mandare in Ucraina, il contingente della Wagner di stanza in Mali si è ampliato, raggiungendo le 1.400 unità. Molti attivisti per i diritti umani notano che il livello di violenza nel paese è aumentato dopo l’arrivo dei mercenari. “Una trentina di persone cosparse di benzina e bruciate vive a Dangere-Wotoro; tra i trecento e i quattrocento civili uccisi in serie a Moura; donne e ragazze stuprate a Nia Ouro. Nel giro di pochi mesi i miliziani della Wagner hanno dimostrato che la loro sinistra reputazione non era esagerata”. Intanto il gruppo russo ha messo gli occhi su alcune miniere maliane di cui vorrebbe prendere il controllo. E potrebbe presto espandersi in altri paesi. “Da quando il capitano Ibrahim Traoré ha preso il potere a Ouagadougou, lo scorso ottobre, molti si chiedono se la Wagner sbarcherà anche nel vicino Burkina Faso. Le autorità maliane stanno esercitando forti pressioni in questo senso. Molti segnali suggeriscono che il Burkina Faso possa seguire la stessa traiettoria: rompere con la Francia per avvicinarsi alla Russia”.

2 febbraio 2023

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