L'atomo fuggente. Parla
Tiziana Beghin, capodelegazione del Movimento 5 Stelle al parlamento europeo
di Giuliano Santoro *
Tiziana Beghin,
capodelegazione del Movimento 5 Stelle al parlamento europeo, giudica
l’inserimento del nucleare nella tassonomie Ue un «abbaglio clamoroso». «Questa
decisione ci riporta indietro di almeno trent’anni – prosegue – e rischia di
rallentare gli investimenti nella produzione di energia solare, eolica e
idroelettrica, le uniche fonti infinite, pulite, sicure e non soggette a
speculazioni».
Su cosa hanno deciso
di puntare con questa scelta?
La Commissione europea scommette sugli impianti nucleari di terza generazione
dimenticando però che l’ultima centrale di questo tipo, inaugurata in Finlandia
quest’anno, ha avuto ben dodici anni di ritardo e costi triplicati. Inoltre, si
propongono depositi geologici profondi per le scorie altamente radioattive che
allo stato attuale non esistono in nessuna parte del mondo. A Bruxelles sanno
che l’Italia non ha una centrale unica di stoccaggio per le scorie prodotte
prima del 1987? I cittadini non le vogliono vicino casa e a loro la politica
deve rispondere.
La Germania potrebbe
alla fine astenersi, il che esclude che il nucleare possa essere fermato in
Consiglio.
Probabilmente hanno vinto altre logiche, difficilmente d’altronde l’atto
delegato della Commissione sarebbe stato bocciato in sede di Consiglio dove
serve una maggioranza di almeno 20 paesi. Ricordiamo però che la Germania sulle
fonti rinnovabili parte un passo avanti rispetto agli altri: nel 2020 infatti
hanno superato i combustibili fossili nella produzione di energia e il nuovo
governo ha fissato un obiettivo di raggiungere l’80% dell’energia prodotta da
fonti rinnovabili entro il 2030
Resta dunque solo la
possibilità che il nucleare venga bocciato dal parlamento europeo. Ma come si
schiererà la maggioranza Ursula della quale fate parte insieme a popolari,
liberali e socialisti?
Su questo tema Ursula Von der Leyen si sta comportando come Meryl Streep nel
film Don’t look up: anziché concentrarsi sulla principale minaccia, in questo
caso i cambiamenti climatici, asseconda gli appetiti delle potenti lobby del
gas e del nucleare. La tassonomia rischia di spaccare la cosiddetta maggioranza
Ursula, visto che noi, i Verdi, gran parte dei socialisti e persino i popolari
austriaci sono contrari. Il testo così com’è rischia di passare al Parlamento
europeo solo grazie ai voti dei sovranisti. Davvero l’Europa è ridotta così
male da elemosinare i voti di chi la vuole distruggere? Io penso di no e quindi
chiediamo alla Commissione europea di ascoltare le critiche costruttive di chi
propone un sistema di classificazione degli investimenti che sia realmente
sostenibile.
Ma dal fronte italiano
il primo a parlare di nucleare fu Roberto Cingolani, ministro espressione del
M5S…
Non mi risulta che Cingolani sia iscritto al M5S, su questo tema abbiamo
sensibilità diverse e non lo nascondiamo. Il nostro petrolio sono il sole e il
vento, concentriamoci su queste due fonti e sulle politiche di efficientamento
energetico come il Superbonus.
La Lega di Matteo
Salvini, schierata su posizioni nucleariste, sostiene che anche Luigi Di Maio
abbia una posizione ambigua e che il suo personale diplomatico abbia lavorato
in concordia con la decisione della Commissione.
Anziché tirare per la giacchetta il corpo diplomatico italiano che onora tutti
i giorni la Repubblica tutelando l’immagine e gli interessi dell’Italia nel
mondo, Salvini spieghi come mai è pronto a votare un provvedimento europeo che
non fa gli interessi dell’Italia visto che non abbiamo centrali nucleari né
giacimenti di gas. Il M5S, e Di Maio più di tutti, ha sempre lavorato per
rafforzare la transizione sostenibile e non per indebolirla come fa Salvini.
Con questa tassonomia rischiamo di finanziare con i fondi europei, e quindi con
il contribuito anche degli italiani, le ristrutturazioni di obsoleti impianti
esteri che invece andrebbero chiusi. È nell’interesse dell’Italia dunque dire
no al nucleare, anche perché i criteri della tassonomia potrebbero determinare
quali investimenti verdi scorporare nelle nuove regole del Patto di stabilità.
Sarebbe assurdo e paradossale se il nucleare venisse esentato, noi ci batteremo
invece per inserire il Superbonus nella golden rule.
* da il manifesto 5 gennaio 2021
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