5 gennaio 2022

Parlamento Europeo: «Maggioranza Ursula a rischio per un abbaglio clamoroso»

L'atomo fuggente. Parla Tiziana Beghin, capodelegazione del Movimento 5 Stelle al parlamento europeo

di Giuliano Santoro  *

Tiziana Beghin, capodelegazione del Movimento 5 Stelle al parlamento europeo, giudica l’inserimento del nucleare nella tassonomie Ue un «abbaglio clamoroso». «Questa decisione ci riporta indietro di almeno trent’anni – prosegue – e rischia di rallentare gli investimenti nella produzione di energia solare, eolica e idroelettrica, le uniche fonti infinite, pulite, sicure e non soggette a speculazioni».

Su cosa hanno deciso di puntare con questa scelta?
La Commissione europea scommette sugli impianti nucleari di terza generazione dimenticando però che l’ultima centrale di questo tipo, inaugurata in Finlandia quest’anno, ha avuto ben dodici anni di ritardo e costi triplicati. Inoltre, si propongono depositi geologici profondi per le scorie altamente radioattive che allo stato attuale non esistono in nessuna parte del mondo. A Bruxelles sanno che l’Italia non ha una centrale unica di stoccaggio per le scorie prodotte prima del 1987? I cittadini non le vogliono vicino casa e a loro la politica deve rispondere.

La Germania potrebbe alla fine astenersi, il che esclude che il nucleare possa essere fermato in Consiglio.
Probabilmente hanno vinto altre logiche, difficilmente d’altronde l’atto delegato della Commissione sarebbe stato bocciato in sede di Consiglio dove serve una maggioranza di almeno 20 paesi. Ricordiamo però che la Germania sulle fonti rinnovabili parte un passo avanti rispetto agli altri: nel 2020 infatti hanno superato i combustibili fossili nella produzione di energia e il nuovo governo ha fissato un obiettivo di raggiungere l’80% dell’energia prodotta da fonti rinnovabili entro il 2030

Resta dunque solo la possibilità che il nucleare venga bocciato dal parlamento europeo. Ma come si schiererà la maggioranza Ursula della quale fate parte insieme a popolari, liberali e socialisti?
Su questo tema Ursula Von der Leyen si sta comportando come Meryl Streep nel film Don’t look up: anziché concentrarsi sulla principale minaccia, in questo caso i cambiamenti climatici, asseconda gli appetiti delle potenti lobby del gas e del nucleare. La tassonomia rischia di spaccare la cosiddetta maggioranza Ursula, visto che noi, i Verdi, gran parte dei socialisti e persino i popolari austriaci sono contrari. Il testo così com’è rischia di passare al Parlamento europeo solo grazie ai voti dei sovranisti. Davvero l’Europa è ridotta così male da elemosinare i voti di chi la vuole distruggere? Io penso di no e quindi chiediamo alla Commissione europea di ascoltare le critiche costruttive di chi propone un sistema di classificazione degli investimenti che sia realmente sostenibile.

Ma dal fronte italiano il primo a parlare di nucleare fu Roberto Cingolani, ministro espressione del M5S…
Non mi risulta che Cingolani sia iscritto al M5S, su questo tema abbiamo sensibilità diverse e non lo nascondiamo. Il nostro petrolio sono il sole e il vento, concentriamoci su queste due fonti e sulle politiche di efficientamento energetico come il Superbonus.

La Lega di Matteo Salvini, schierata su posizioni nucleariste, sostiene che anche Luigi Di Maio abbia una posizione ambigua e che il suo personale diplomatico abbia lavorato in concordia con la decisione della Commissione.
Anziché tirare per la giacchetta il corpo diplomatico italiano che onora tutti i giorni la Repubblica tutelando l’immagine e gli interessi dell’Italia nel mondo, Salvini spieghi come mai è pronto a votare un provvedimento europeo che non fa gli interessi dell’Italia visto che non abbiamo centrali nucleari né giacimenti di gas. Il M5S, e Di Maio più di tutti, ha sempre lavorato per rafforzare la transizione sostenibile e non per indebolirla come fa Salvini. Con questa tassonomia rischiamo di finanziare con i fondi europei, e quindi con il contribuito anche degli italiani, le ristrutturazioni di obsoleti impianti esteri che invece andrebbero chiusi. È nell’interesse dell’Italia dunque dire no al nucleare, anche perché i criteri della tassonomia potrebbero determinare quali investimenti verdi scorporare nelle nuove regole del Patto di stabilità. Sarebbe assurdo e paradossale se il nucleare venisse esentato, noi ci batteremo invece per inserire il Superbonus nella golden rule.

* da il manifesto 5 gennaio 2021

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