Stati generali. L'evento, spostato di una settimana, si terrà a distanza a causa del Covid
Giuliano Santoro *Doveva essere l’occasione per uscire dalla gabbia digitale, ma neanche questa volta il grande passaggio sarà compiuto fino in fondo. A causa delle norme anti-Covid il Movimento 5Stelle terrà gli Stati generali in videoconferenza. I collaboratori del reggente Vito Crimi che erano stati sguinzagliati per Roma alla ricerca di uno spazio che contenesse ai 300 delegati di riunirsi rispettando le distanze di sicurezza possono tornare alla base. «La pandemia richiede assunzione di responsabilità da parte di noi tutti – spiega Crimi – Ma gli Stati generali del M5S sono un momento di confronto ormai non rinviabile, dunque l’incontro nazionale non potrà che essere svolto a distanza». Crimi aggiunge che l’evento verrà spostato di una settimana, e si terrà dunque il 14 e 15 novembre prossimi, «per poter predisporre la modalità telematica che consenta ai tavoli di lavoro di potersi confrontare approfonditamente». Anche le due tornate di incontri locali per eleggere i delegati espressione dei territori, previste per il 23, 24 e 25 e per il 31 ottobre, si svolgeranno in videoconferenza.
Il consesso fisico avrebbe rappresentato un salto di qualità, concreto e simbolico, rispetto alla storia dei 5Stelle. Ma il ritorno alla telematica non allevia le tensioni. Enrica Sabatini, socia dell’Associazione Rousseau e membro del «Team del futuro» che Luigi Di Maio prima di dimettersi aveva nominato per aiutarlo a dirigere il M5S, intravede negli Stati generali «numerosi problemi che emergeranno e che avranno un impatto determinante sulla legittimazione dell’intero percorso». In particolare contesta «il sistema di prenotazione scelto» per definire la «platea che andrà a votare e, quindi, scegliere i delegati che dovranno definire la linea del M5S e il documento che sarà messo al voto degli iscritti». Per l’esponente di Rousseau «non è garantita alcuna certificazione dell’identità delle persone che parteciperanno alla votazione».
In compenso, sul fronte delle alleanze paiono aprirsi squarci di concordia. Un segnale importante arriva da Bologna. Domani si terrà un incontro online organizzato dal vicepresidente del consiglio comunale, il grillino Marco Piazza. Ci sarà anche Max Bugani, che a Bologna è consigliere comunale ma che vanta un peso nazionale grazie al fatto di essere stato socio di Rousseau e vicecapo della segreteria particolare del vicepremier Luigi Di Maio, al tempo del governo con la Lega. Oggi Bugani è passato da Palazzo Chigi al Campidoglio, come capostaff di Virginia Raggi. Al dibattito ci saranno anche gli europarlamentari Ignazio Corrao e Piernicola Pedicini, entrambi schieratisi al fianco di Alessandro Di Battista contro ogni alleanza strutturale. «In tutte le città dove si possono creare percorsi e regole condivise appoggio un laboratorio civico e ambientalista in cui Pd e M5S possono e devono stare dentro. Ma non barattare accordi per poltrone», dice adesso Corrao.
* il manifesto 21 ottobre 2020
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