Un nuovo report presentato dal Gruppo intergovernativo
sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite (IPCC) traccia uno scenario molto
più grave di quanto precedentemente previsto.
Il report
descrive situazioni emergenziali di carestie, incendi giganteschi e strage
delle barriere coralline entro il 2040. Per decenni si è trattato il
cambiamento climatico come un problema che avrebbe riguardato i nostri
pronipoti, quando invece si trattava di una situazione di emergenza attuale.
(IPCC)
L’anticipazione
della catastrofe è dovuta a un cambio di proiezioni: precedentemente gli
scienziati proiettavano come momento di non ritorno per il clima mondiale il
momento in cui la temperatura media avesse superato di 2 gradi Celsius la media
preindustriale. Questo nuovo studio, al contrario, indica che effetti catastrofici avranno luogo molto prima,
già a 1,5 gradi — una “destinazione” molto più vicina nel tempo.
(the New York Times) Il report arriva grazie alla decisione, nel contesto degli
accordi di Parigi del 2015, di studiare come limitare l’aumento di temperatura
di soli 1,5 gradi invece che 2. La timeline della ricerca, ricostruita da Fiona
Harvey. Il segretario generale delle Nazioni Unite Guterres ha commentato la
notizia sottolineando come “non sia impossibile limitare il riscaldamento
globale.” Ma per farlo serve un’azione “urgente, collettiva, senza precedenti.”
Insomma: è impossibile.
Quanto è
impossibile? Secondo una delle ricercatrici dell’IPCC, il consumo di carbone
deve scendere del 97%, di petrolio del 87%, di gas del 74%.
Quanto costa
salvare il mondo? Secondo i ricercatori, 2,4 trilioni di dollari.
(Bloomberg)
Ma prima
bisognerà convincere i governi del mondo che il cambiamento climatico esiste
davvero, una sfida sempre più complessa in un mondo dove la prima economia
mondiale — gli Stati Uniti — stanno cercando di uscire dagli accordi di Parigi.
(BuzzFeed News)
Redazione www.thesubmarine.it - 8
ottobre 2018
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