In attesa di riflessioni più approfondite su un evento che resterà nella storia dell’Italia del dopoguerra, il referendum del 4 dicembre ha creato qualche chiarezza in più sul contenuto ed il valore della nostra Costituzione e, insieme, sul peso sovrastimato di un leader e di un sistema di media praticamente disponibile ad avallare qualunque mossa (e qualunque bugia) del renzismo. Renzismo che è una scomposizione e riaggregazione di forze presenti nella società italiana pronte a qualunque avventura pur di impedire un cambiamento vero. E che non è finito con il 4 dicembre. È bene ricordare alcuni, fra i tanti, che, con diversi accenti hanno difeso la nostra Costituzione ed altri che, per le più diverse ragioni si sono aggregati ed erano pronti ad avallarne il ridimensionamento.
Quelli del NO
Nella foto: Gustavo Zagrebelski, Anna Falcone, Alessandro
Di Battista, Sabrina Ferilli, Pierluigi Bersani, Sandra Bonsanti, Davide
Casaleggio, Carlo Smuraglia, Chiara Appendino, Piero Pelu’, Gianna Nannini,
Marco Travaglio, Alessandra Algostino, Fedez, Luigi De Magistris, Roberta
Lombardi, Francesco Pallante, Silvia Chimenti, Stefano Rodotà, Aldo Giannuli.
Quelli del SI’
Nella foto: Maria Elena Boschi, Pier Ferdinando Casini,
Roberto Benigni, Angelino Alfano, Stefania Sandrelli, Luciano Violante, Lilli
Gruber, Monica Maggioni, Denis Verdini, Paolo Sorrentino, Eugenio Scalfari,
Luxuria, Michele Santoro, Paolo Mieli, Riccardo Migliore, Gad Lerner, Anna Finocchiaro,
Fabio Fazio, Gianni Cuperlo, Caterina Caselli.
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