di Massimo Marino *


Contemporaneamente a Firenze un
migliaio di reduci, ma non solo, delle diverse sinistre consumate dalle
sconfitte e qualche importante vittoria, insieme a qualche ecologista e qualche
civico, provano a discutere di un soggetto politico nuovo, senza immaginare in
quale difficile ma importante percorso stanno provando a intentare i primi
passi e, fino a prova contraria, vanno ritenuti sinceri, utili, importanti. Ci
hanno già provato altri, negli ultimi due anni, nel frammentato e disperso
mondo ecologista e civico e per il momento hanno ( abbiamo) clamorosamente fallito.
Contemporaneamente altre migliaia e migliaia di persone riempiono le uniche
piazze piene di una campagna elettorale per i comuni dove sembra che solo Grillo e il suo Movimento 5 Stelle, abbiano qualcosa di serio e radicalmente nuovo da dire e da proporre.
Naturalmente gli uni e gli altri si ignorano, in gran parte neppure si conoscono e, lo diciamo
amaramente, almeno in parte fraternamente si odiano. Anche qui età, generazioni,
culture apparentemente diverse; anche qui inconsapevoli di marciare nella
stessa direzione.
Nelle stesse ore a Roma migliaia
di ecociclisti, anzi di #salvaiciclisti,
sfilano per la città. Alcuni parlano di 10.000 altri di 50.000
persone su due ruote che dicono basta alle città dell’automobile che svuotano
le tasche degli utenti con una mobilità ormai
per tanti insostenibile; che arricchisce l’aria di veleni ma anche le tasche di una decina
di manager dell’automobile e del petrolio impegnati a rendere noi più poveri e più
ammalati e loro più ricchi e potenti; in grado di comprare, attraverso banche e accordi
mondiali, governi, partiti, interi paesi del nord e del sud del mondo. Nello stesso luogo pochi giorni prima migliaia di persone, che delle
rinnovabili hanno fatto non una ideologia ma un occasione nuova e una vincente
possibilità di vivere senza inquinare ma anche di portare a casa uno stipendio
ed una prospettiva per il futuro, hanno manifestato per contrastare un governo fantoccio che
vorrebbe convincerci che la conversione alle rinnovabili, la più importante conseguenza dello stop al nucleare
dei referendum, è troppo conveniente e mette a rischio le centrali a carbone e il
flusso di barili di petrolio delle multinazionali senza patria del settore
energetico. Mettendo a rischio anche i
bonus dei loro manager, dell’Enel, dell’Eni e simili.
In ognuno di questi luoghi se
accennaste ad un mondo non inquinato, a città libere dalle auto, al diritto di vivere
per tutte le specie viventi, alla idea della possibilità di coniugare il paradigma della conversione
ecologica, ma anche alla difesa della democrazia sostanziale o addirittura
della necessità di forme di democrazia diretta, ai diritti di base ed alla
dignità del lavoro, oppure alla irrinunciabile difesa della giustizia sociale e
della tolleranza, difficilmente qualcuno si alzerebbe ad esprimere la propria
contrarietà.
Tante idee che infastidiscono e che si contrappongono al governo dell’abc, il governo con l’età media più alta dell’intera Europa, un abc che in questo caso sembrano essere proprio non le prime ma le ultime lettere di un alfabeto che più nessuno comprende.
Tante idee che infastidiscono e che si contrappongono al governo dell’abc, il governo con l’età media più alta dell’intera Europa, un abc che in questo caso sembrano essere proprio non le prime ma le ultime lettere di un alfabeto che più nessuno comprende.
Ma tant’è: un po’ non
conoscendosi, un bel po’ ignorandosi, un pochino anche odiandosi, con poca
voglia di conoscersi e volersi bene, un'altra Italia tesse la sua tela un po’
sgangherata. Ma, incredibilmente, si muove…
* del Gruppo
delle Cinque Terre (Piemonte)
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